Fratello e sorella: un dramma familiare per Marion Cotillard

Fratello e sorella è un lungometraggio drammatico diretto da Arnaud Desplechin, con Marion Cotillard e Melvil Poupaud rispettivamente nei ruoli di Alice e Louis.

Due fratelli che non si parlano da anni per un motivo che non verrà mai del tutto spiegato, sono attorniati da una pletora di personaggi che sottolineano ancor di più il rapporto di amore e odio che condividono.

Quando però i loro genitori hanno un incidente e vengono ricoverati in ospedale, a Alice e Louis non basteranno più i trucchetti per non incontrarsi e far visita a turno. Mediante numerosi flashback del protagonista, viene a galla il passato dei due fratelli: attrice famosa lei, scrittore di talento lui, ma solo dopo numerosi fallimenti che il padre non mancava mai di rimarcare. Una dinamica in cui una moltitudine di sentimenti si intreccia: rabbia, invidia, disillusione, affetto. Un turbine di emozioni che travolge entrambi e che neanche il fratello minore riesce a mitigare.

Se nella prima parte di Fratello e sorella prevalgono i dialoghi e l’accompagnamento musicale è pressoché assente, nella seconda note gravi e malinconiche si alternano per accompagnare di volta in volta la presa di coscienza dell’uno e dell’altra. Al dramma personale che scuote le vite di Louis e Alice si aggiunge la presenza, francamente fuori contesto, di una giovane ispirata quasi ossessivamente dalla sua attrice beniamina, con cui instaura un rapporto di fiducia e auto-aiuto, di quelli che spesso nascono facilmente con gli sconosciuti. È un po’ slegato e davvero troppo saturo di tormenti e tragedie il film: i protagonisti tengono botta, ma a che prezzo?

La macchina da presa riesce a cogliere tutte le sfumature delle loro angosce interiori ma c’è davvero troppa carne al fuoco tra lutti, sentimenti cocenti, rivalse, presenze ingombranti, sostanze illegali, addirittura una sequenza onirica e chi più ne ha, più ne metta. Un pot pourri di eventi ed emozioni che alla lunga si fa contorto: innegabilmente i protagonisti regalano una performance di grande intensità, ma ciò sembra non bastare a fare di Fratello e sorella un film da mettere agli atti, in quanto troppo confusionario. La frase finale che dice Marion Cotillard guardando in camera, “Sono ancora viva” è la sintesi perfetta di un racconto in cui c’è tanta, troppa sofferenza e che non riesce a conquistare del tutto l’attenzione del pubblico.

 

 

Daria Castelfranchi