Intervista a Sesto Carnera con il suo nuovo singolo “Sachet” con la collaborazione di Bub Styles

Come e quando prende vita la tua strada come artista?

Il mio percorso artistico nasce intorno al 2009 circa. La cultura Hip Hop mi colpì da subito, seppur inizialmente riuscii a coglierne solo delle sfumature non avendo un accesso immediato ad essa. Nel periodo in cui decisi di affacciarmi a questa cultura, non era tutto così rapido ed automatico come lo è oggi, quindi, cercai chi nel mio paesino facesse parte dell’ambiente: scoprendo Giulio Mulo. Quest’ultimo (ad oggi uno dei miei amici più stretti), organizzava parecchi contest di freestyle e live showcase, riunendo gran parte degli mc’s e dj’s della provincia di Foggia in alcuni locali di San Severo. Ricordo che fui “folgorato” dagli eventi di Giulio, sentendomi molto stimolato ad approcciarmi al rap, iniziano da lì a poco a scrivere e successivamente a fare freestyle. Durante gli anni del mio percorso artistico è cresciuta sempre di più in me la voglia di raccontare la drammaticità dei dilemmi sociali che attanagliano San Severo (Paese facente parte di una delle ultime provincie italiane per vivibilità). La mia ultima release, Sachet, rispecchia proprio questa necessità di esternazione.

Che cosa ne pensi della scena musicale hip hop / rap italiana in generale?

Credo semplicemente ci siano cose molto interessanti ed altre meno.

Quali sono i tuoi obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo tuo percorso artistico e discografico?

Il mio obiettivo è quello di continuare a crescere fino a trovare un varco nel mercato. Non so cosa potrei aspettarmi, quello che però so per certo è che la musica è stata la cosa più importante della mia vita. In qualunque modo terminerà questo percorso ne sarò felice, soprattutto sapendo di aver provato a dare comunque il massimo nel mio piccolo.

C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?

Assolutamente, ascolto cose diverse nel quotidiano rispetto a ciò che faccio musicalmente. Cerco però di restare aggiornato il più possibile con tutte le nuove pubblicazioni del mio genere.

Potessi avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?

Non credo di sapervi dare una risposta certa a questa domanda. Sicuramente fare un open in uno stadio potrebbe essere una buona vetrina, però si sa, la riuscita di un emergente oggi si basa su altre dinamiche e se ti trovi a suonare in uno stadio, forse un po’ vuol dire che già ci stai riuscendo.

Concludi l’intervista con un messaggio!

Restare constanti verso i propri obiettivi a prescindere da tutto.