LE INTERVISTE DI MONDOSPETTACOLO: CLARA CAMPI

Amici di Mondospettacolo, oggi voglio presentarvi una Artista che ha talento da vendere, è una bravissima cabarettista, ma non solo…ve la presento, si chiama Clara Campi.

Clara Campi e’ una giovane attrice professionista diplomata presso
l’American Musical and Dramatic Academy di New York, dove ha
partecipato a spettacoli teatrali off-Broadway e off-off-Broadway e a
numerosi film indipendenti.  Dopo cinque anni negli USA e’ tornata a
Milano per ragioni ignote.
Qui si e’ dedicata soprattutto al video e alla televisione. Memorabile
il suo ruolo nella fiction Rai “Altri Tempi”, dove aveva persino una
battuta.
Dopo aver lavorato come valletta ad un programma di calcio su
una rete locale si e’ resa conto di non essere magra abbastanza per
poter ambire a diventare, un giorno, valletta su rete nazionale e, pur
di non mettersi a dieta, ha deciso di diventare cabarettista.
Ha partecipato a “Oggi le Comiche” e “Le Scemette” presso il teatro
Zelig di Viale Monza, frequenta con costanza i laboratori “Le Lumache”
presso il Barrio’s di Milano e “Area 51” presso il Matata di Melzo, ed
e’ nel cast del Manzoni Derby Cabaret.
La comicità, però, e’ solo un passatempo, il sogno nel cassetto e’
quello di diventare una gattara, anche se per ora ha soltanto due
gatte, una delle quali non vive con lei.

Clara per prima cosa voglio ringraziarti per avermi concesso questa intervista.

Come stai innanzitutto?

L’educazione impone che alla domanda “Come stai?” si risponda “Bene, grazie”… E io da persona educata ti rispondo: “Bene, grazie!”

Ma ora vediamo di farti conoscere meglio al pubblico di Mondospettacolo:

Clara a che età hai fatto il tuo primo sketch?

A 3 anni, alla recita di Natale dell’asilo. Ero piuttosto offesa perché i ruoli erano stati assegnati arbitrariamente senza fare provini, e mi avevano appioppato il ruolo della pecorella… Che però ho svolto con serietà e professionalità, al contrario delle altre due bambine membre del mio gregge che hanno passato tutta la recita sedute a gambe incrociate (E le pecore non sanno incrociare le gambe!!) a chiacchierare. Senza nemmeno fare “Beeh”.

Leggendo la tua biografia, viene spontaneo porti questa domanda: che cosa ti ha lasciato la tua esperienza formativa nella grande mela?

Beh… Tutto! I due anni di accademia sono stati fondamentali nella mia formazione di artista… Non tollero chi si improvvisa… Non andresti mai da un dentista che non si e’ laureato in odontoiatria, giusto? E allora perché non ci si aspetta lo stesso dagli attori o dagli artisti in generale? Mamma mia come sono acida! (ride).  Poi oltre all’accademia li ho lavorato molto, soprattutto in teatro, e quelle esperienze mi hanno dato la disciplina lavorativa che ho adesso… Meno male, perché al di fuori del lavoro la disciplina non so nemmeno cosa sia!

Sei passata da Broadway a Milano…e leggo per ragioni ignote (sorrido), noi di Mondospettacolo ci occupiamo anche di mistero e saremmo felici di sapere quali sono queste ragioni. Scherzi a parte come è stato il tuo ritorno in Italia dopo l’esperienza americana?

Traumatico per alcune cose, molto felice per altre.  Qui purtroppo c’e’ molta meno professionalità rispetto a New York, e non riesco ancora a capacitarmene. E poi c’e’ meno produzione, i circuiti sono più piccoli e di conseguenza più chiusi… Ma l’altra faccia della medaglia e’ che, nonostante ci sia meno produzione, c’e’ anche meno concorrenza, quindi e’ un po’ più facile emergere…

Prima di diventare una cabarettista hai fatto televisione; quale esperienza televisiva ricordi con più piacere?

Ho partecipato ad un sacco di programmi di vario genere, sia negli USA che qui, ma in modo abbastanza occasionale o discontinuativo… L’unica trasmissione cui sono stata ancorata per ben due anni e’ stata “Parliamo D Calcio”, su Videostar, rete locale lombarda… Parlavamo di calcio di serie D. Io facevo la “valletta comica”. Cioè la valletta che fa la valletta ma ogni tanto dice qualche cavolata. Io non sapevo niente di calcio.  E dopo aver lavorato li per due anni posso orgogliosamente affermare di non aver imparato nulla!

E poi è arrivato il cabaret…quale esperienza in questo mondo ti ha più appassionato?

Beh, sicuramente lo sketch show “Le Scemette”, sketch comedy al femminile, abbiamo fatto cinque date a Zelig, e’ andata molto bene…

Se non avessi fatto  la cabarettista che cosa avresti fatto?

L’archeologa. O la scienziata nucleare. Magari la personal trainer?

Anche tu come tutti noi, sarai cresciuta guardando i film dei più grandi comici Italiani,  quali di questi ti è piaciuto di più?

Va che non sono mica così vecchia io! Sono cresciuta guardando i film di Aldo Giovanni e Giacomo… Che per me resteranno sempre i migliori.  Anche se la cosa che più mi fa ridere e’ il loro spettacolo “I corti”!

Come è stata la tua prima volta sul palco?

Palco in generale, e’ stata la performance da pecorella che ti ho descritto prima. Palco di cabaret, e’ stata a New York ad un “open mic”, cioè serata a “microfono aperto”, dove chiunque può salire sul palco. Non mi ricordo di cosa ho parlato, ma il pubblico americano e’ molto amichevole e io in quanto attrice la paura del palco non ce l’ho… Quindi e’ andata bene, credo.  Bene abbastanza da non andare ad iscrivermi ad archeologia.

Se potessi tornare indietro nel tempo c’è qualche cosa che non rifaresti?

Ovviamente! Ma sto parlando di scelte amorose, avrei bisogno di un consulente perché scelgo sempre partner disastrosi.  Lavorativamente parlando, invece, ho partecipato ad un sacco di cose che poi si sono rivelate prodotti scadenti, ma non so se preferirei non averle fatte… Alla fine sono comunque state esperienze formative.  Ed e’ sempre bello quando gli amici ti sfottono per qualche performance indegna scovata su youtube.

Il mondo dello spettacolo è come lo immaginavi prima di farne parte?

C’e’ molta meno passione di quello che pensavo… E purtroppo c’e’ tantissima negatività e cattiveria gratuita. Ma io cerco di focalizzarmi sul positivo ed ignorare il negativo… Anche se a volte e’ difficile!

Cosa riesce a farti emozionare?

La scena finale del film “La Sirenetta”. E scoprire di non essere ingrassata dopo un’abbuffata.  Ma raramente succede… Meglio La Sirenetta, va.

Ma è vero che vorresti diventare una gattara? (sorrido)

Assolutamente. I gatti sono animali divertentissimi e pieni di personalità.  E sono molto più affidabili delle persone… E poi per contratto le zitelle devono essere anche gattare, no?

Che cosa ti aspetti dal futuro?

Tanti gatti. Ed ovviamente un premio Oscar, e un Nobel per la pace.  Ma soprattutto gatti.

Pensi anche tu che stiamo vivendo un epoca un po’ particolare in cui stanno cambiando i rapporti tra le persone?

Io penso che alla fin della fiera l’essere umano e’ quello che e’ sempre stato. L’evoluzione e’ un processo lentissimo… Per chi ci crede.  Ma per fortuna in Italia di creazionisti ce ne sono pochi. E’ però vero che la tecnologia sta cambiando le cose molto rapidamente, ed in effetti vedo che i ragazzi più giovani non sanno relazionarsi con gli altri… Oddio, ma neanche quelli più grandi… Meglio così, perché io, tecnologia o meno, ho sempre avuto problemi a relazionarmi, così siamo tutti pari. Sto perdendo il filo del discorso, aspetta che mi stanno scrivendo su facebook.

Quali sono le tue passioni?

Ovviamente, recitare. Poi ho un’ossessione patologica verso la Disney.  Fosse per me, andrei a Disneyworld una volta all’anno. Anche due.

C’è qualcosa di te che cambieresti?

Vorrei perdere cinque chili, ma non sulle tette.

Cosa è per te la felicità?

La felicità e’ una scelta cosciente.  Bisogna decidere di essere felici e fare in modo di esserlo.  Io ci sono sempre riuscita abbastanza bene, anche se nell’ultimo periodo ho avuto un meltdown causato da mille cose brutte successe tutte insieme… Ma ne sto uscendo, mandando a quel paese tutti gli invidiosi che mi vogliono male! La vita e’ bella! Anzi, la MIA vita e’ bella.

Amicizia, Amore, Famiglia, Lavoro Salute, Sesso e Soldi mettili in ordine di importanza!!!

Sai che questa e’ la domanda più difficile? Si può davvero mettere le cose in ordine di importanza? Facciamo una discussione filosofica al riguardo? No? Ok, allora…

1- Salute (banale… Ma sei stai male che te ne fai del resto?)

2- Lavoro (per chi, come me, fa un lavoro che e’ anche la sua passione e ragione di vita… Altrimenti lo sbattiamo a fine classifica)

3- Famiglia (gatti inclusi)

4- Soldi (ma basta averne abbastanza per andare a Disneyworld una volta l’anno… Non sono materialista)

5- Sesso (solo se fatto bene, se no chi fa da se fa per tre)

6- Amicizia (si vede che ho problemi a relazionarmi con gli altri?)

7- Amore (ma solo se inteso in modo standard come amore di coppia… Fosse amore per se stessi, allora lo metterei in cima alla classifica. Diresti mai che sono appena uscita da una delusione amorosa? No, vero? Viva i gatti.)

Il tuo sogno?

Scoprire le rovine della città di Atlantide.

Un tuo pregio e un tuo difetto

Sono sempre pronta ad aiutare gli altri. E’ sia un pregio che un difetto.

Il tuo piatto preferito?

Il Taiyaki. (Un dolce giapponese)

Per sedurre un uomo è importante anche farlo ridere? (sorrido)

Sai che no?  Nella mia esperienza ho visto che di solito l’uomo e’ quello che vuole essere il comico della situazione… E un po’ si offende quando fai più battute tu.

Trovi che in questi momenti di crisi sia molto più difficile far ridere il pubblico o al contrario sia invece più semplice.

Penso che sia uguale…

Progetti futuri?

Sto lavorando ad un paio di cose interessanti ma per scaramanzia non le dico… E sto scrivendo un one-woman-show, che però e’ un progetto a lungo termine, sono ancora all’inizio della fase scrittura… Non si tratterà di uno spettacolo di cabaret, anche se avrà molti momenti comici.

Un tuo motto o una frase che più ti rappresenta.

Sai che non ho un mio motto? Non sono mai stata una da aforismi. Così su due piedi la prima cosa che mi viene in mente e’ dalla canzone “Smash” degli Offspring…

I just want to be who I want to be

Guess that’s hard for others to see

I’m not a trendy asshole

I Do what I want

I Do what I feel like

I’m not a trendy asshole

Don’t give a fuck

If it’s good enough for you

Cause I am alive

Ma quanto sono punk?!

Vuoi approfittare di questo spazio per dire o mandare una dedica a qualcuno?

Ciao mamma.

Manda un saluto ai nostri lettori.

Ciao lettori.

Clara prima di chiudere l’intervista i nostri lettori e le nostre lettrici saranno curiose di sapere dove ti potranno vedere nei prossimi giorni!!!

Al momento non ho date live fissate! Di solito il giovedì bazzico il laboratorio Area51 di Giancarlo Barbara, presso il Matata a Melzo… E vado spesso al laboratorio Le Lumache Sciò a Milano, al Barrios… Seguitemi su Facebook, così vi tengo aggiornati! Basta andare sul mio profilo www.facebook.com/claracampi e cliccare “segui”… Non accetto come amici chi non conosco di persona, ma chiunque può seguirmi! Anche gli stalker!

Io e tutta la mia redazione ti auguriamo davvero tanto tanto successo e grazie per tutte le belle risate che ci fai fare!!!

Grazie, ma si dice in bocca al lupo! In bocca al lupo anche a voi!!

Alessandro Cunsolo