Lorenzo Bonfanti: l’amore è una canzone semplice

Amare, amarsi… in fondo è una canzone semplice. In fondo è come una fotografia di colori tenui, delicati, mai spigolosi. Amarsi è un disco come questo, di pop d’autore che non ha pretese e nessuna arroganza. È il bello ed il brutto di non lasciare alle estetiche l’unico compito di avere ragione. Lorenzo Bonfanti fa una canzone acqua e sapone nel disco “Amarsi è così”… parlando d’amore… di vita… e di tante altre storie ugualmente concrete. L’amore è così: come ognuno vuole che sia.

Noi iniziamo ogni intervista musicale con gli artisti chiedendo conto della bellezza. Non la faccia estetica esteriore ma cerchiamo di andare al centro. Bellezza come amore… per te cosa significa per davvero la bellezza?
Come ogni canone la bellezza è qualcosa che nasce dagli occhi di guarda, anche e sopratutto quando si guarda con un occhio interiore le anime degli altri; qualcuno la chiama empatia, che condivide con l’idea di bellezza la forma astratta di un pensiero che si forma appena si incontra una persona nuova. Per me la bellezza ha molto a che fare con la gentilezza, una forma di rispetto verso la persona che si ha davanti, il motore di ogni rapporto. Gentili non vuol dire non far valere le proprie ragioni o soprassedere ad ogni battaglia che si vuole portare avanti, significa avere rispetto di se stessi e di chi si ha davanti e la trovo una forma di bella unica nel suo genere perché implica per forza lo scambio di idee tra due persone.

L’amore è così recita il tuo disco… l’amare è così… così come?
Come ognuno vuole che sia. Non ci sono limiti all’amore, sia in termini di amore/passione per qualcuno/a, sia in termini di amore/passione per qualcosa.
Per me è stato fare un disco che parlasse della tematica più banale e noiosa che potesse esistere, eppure la più attuale. Senza quei piccoli angoli bui delle nostre anime, dove si accumula polvere di noia e banalità non saremmo chi siamo, quindi è una scoperta sempre nuova sopratutto se vista dal vari punti di vista.
Ho cercato di metterci l’amore per se stessi, l’amore per un amico che non c’è più, l’amore per il percorso di vita che si sta facendo e anche l’amore per le persone che si hanno vicino. Amare è così, come lo è per te, per voi, per noi, per tutti: è come vogliamo che sia.

E quanta bellezza in fondo è servita per scrivere questo lavoro?
La bellezza di sapere che una volta che esci dal fango, puoi lavartelo via e e ricominciare. C’è sempre una seconda occasione.

E quanta invece hai veduto rovinare dagli eventi e dalle dinamiche di vita per scrivere questo disco?
Non incolpo la vita per le prove che mi ha messo davanti ma incolpo l’egoismo di chi ha scelto per me quando non sapevo scegliere. Ci sono cose che è meglio lasciare taciute ma in un modo o nell’altro affrontate. Non sono nessuno per giudicare quello che è stato il passato e le scelte che sono state fatte, sono solo grato di aver avuto vicino qualcuno che con amore ha saputo farmi vedere “la bellezza” sotto un’altra luce.
Scrivere un disco, per me, è mettersi a nudo e non mi sono tirato indietro. Si soffre scrivendo, ma si sorride anche, perché scrivere è un percorso che aiuta a crescere chi lo scrive. La consapevolezza però deve essere che pur scrivendo per se stessi, per esorcizzare ed esorcizzarsi, una canzone non è più di chi l’ha scritta una volta finita ma di chi la ascolta e sapere che una canzone può aiutare qualcuno, da qualche parte, è la spinta più forte che ho quando scrivo.

Bellezza e tempo: questo disco vive in bilico tra ieri e oggi… il bello di ieri si rimpiange, lo ricerchi, lo rinnovi…?
“Oggi è il domani di ieri, quindi tutto va bene” ho scritto in una canzone, quindi servono tutti: ieri, oggi e domani.
Il “ieri” lo rimpiango a tratti perché vorrei solo tornare alla “fanciullezza” nel vivere certe cose, avere meno pensieri sopra la testa e sentirmi più leggero. Quando si è bambini si scopre ogni giorno qualcosa di nuovo e forse è quello che mi e ci manca in questi “tempi moderni”, la capacità di stupirci.
Trovo però che, nel ritornare sui propri passi, ci sia molto più futuro di quanto ci immaginiamo perché ci torna in mente ciò che sapevamo e che abbiamo dimenticato, dandoci la forza di migliorarci quindi la ricerca è continua.