Marianna di Maso ci racconta la sua prima volta al cinema

L’abbiamo incontrata sul set dell’ultimo film di Massimiliano Bruno “Ritorno al Crimine” è bellissima ed è bravissima, è attrice e cantante, il suo nome è Marianna Di Maso, le ho proposto una intervista ed eccoci qui.

Ciao Marianna, benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Ciao Alex, emozionata! Questa è la mia primissima intervista.

Che bella cosa, sono onorato!

Per rompere il ghiaccio, ti faccio subito la fatidica domanda: come e quando nasce la tua passione per il mondo dello spettacolo?

La mia passione non è mai stata propriamente per il mondo dello spettacolo, da bambina non ho mai sognato di diventare famosa, anzi, ero timida e pure scorbutica, ma l’approccio alla danza mi ha innescato un’attitudine a fare del mio corpo un canale di comunicazione.  Come ballerina non sono mai stata un granchè, ma c’era qualcosa di magico di cui non potevo fare a meno in quella sala, soprattutto nei mesi in cui preparavamo i saggi di fine anno; col senno di poi, ho capito che era l’interpretazione, il diventare qualcun altro e comunicarne la storia. La mia insegnante teneva molto ad inserire pezzi di musical negli spettacoli, che ballavamo in playback, il che mi ha sicuramente spinta a fare il passo successivo: studiare in un’accademia di musical.

Inizi la tua carriera come performer di musical, quale esperienza nel campo del musical ti ha regalato le emozioni più belle?

Quando mi sono diplomata in accademia ho interpretato  Kathy Selden, la protagonista femminile del musical “Singin’ in the rain”. Ecco, quello è stato un personaggio complicato per me, soprattutto dal punto di vista coreografico: c’erano pezzi assurdi di tip tap e un temutissimo passo a due con tanto di prese, da cui ero particolarmente terrorizzata (il tutto, ovviamente, mentre cantavo!). E’ stata una delle mie conquiste più soddisfacenti riuscire a portarlo in scena sicura e fiera del lavoro svolto.

Vivi a Roma, ma sei nata in provincia di Napoli, quanto ti ha aiutato il tuo essere napoletana nel modo di porti, di socializzare e di comunicare con la gente?

Questa è difficile ! Non lo so, non credo abbia mai influito particolarmente, anche perché in passato non capivo che fosse una grande risorsa e non ero molto a mio agio in merito. Sicuramente crescendo ho acquisito più consapevolezza e fatto pace con la mia “napoletanità”. Questo film è importante anche per questo: è stata un’occasione per chiudere un cerchio e tornare ad apprezzare in toto le mie radici.

Il canto, la danza e la recitazione, modi diversi per rappresentare il proprio estro, ma se ti dovessi giudicare, ti reputeresti più una brava attrice, cantante o ballerina?

Più brava non so, ma indubbiamente mi sento più attrice. Continuo a portare avanti anche il canto, ma preferisco avere un personaggio da interpretare anche nelle performance canore, piuttosto che rimanere me stessa. La danza, invece, resta il mio primo amore, ma è più una passione e una competenza che sta lì e se serve tiro fuori!

Nel 2017 ti iscrivi al laboratorio di arti sceniche di Massimiliano Bruno e poi cosa succede?

Succede praticamente tutto! Non avevo mai studiato prettamente recitazione prima, non in maniera approfondita. Avevo studiato molto la dizione, la tecnica vocale e avevo lavorato un po’ sulle emozioni, ma il laboratorio è stato decisivo per la mia formazione attoriale.  Ho avuto la fortuna di studiare con grandi professionisti, insegnanti rigidi e preparatissimi, molti dei quali mi hanno arricchita tantissimo a livello umano. Frequentando il laboratorio ho fatto i miei primi spettacoli di prosa, cosa, per me, quasi totalmente nuova.

Massimiliano Bruno è stato il mio primo insegnante e ha seguito la mia classe in alcuni periodi, quindi conosce benissimo il mio percorso. Sono entrata che neanche sapevo bene cosa volessi diventare, ero inesperta e un po’ disorientata, adesso ho sicuramente tante risorse in più, a livello tecnico e umano, senza le quali non avrei mai potuto sostenere il provino per il ruolo di Teresa.

Alla fine del secondo anno (Luglio 2018) Massi mi ha fermata nel corridoio di scuola e mi ha detto “vorrei che facessi un provino per il mio film, che ne dici?” Penso di essere rimasta zitta per un’eternità, mentre mi spiegava a grandi linee che tipo di personaggio fosse Teresa, poi sono riuscita a dire solo “Grazie, sì”.

Mi sono preparata molto per il provino, ma considerandolo un’esperienza e niente di più, giuro che non pensavo ci fosse la possibilità che avrei ottenuto la parte: era il mio primo provino per il cinema. Le mie intenzioni erano semplicemente non deludere Massimiliano e non fare figuracce davanti a due delle casting director più importanti d’Italia.

Ho superato il primo provino e solo a quel punto ho iniziato a realizzare che, probabilmente, avevo una reale possibilità di farcela.

 Ho quindi sostenuto un call back (che sarebbe un secondo provino, sempre per lo stesso personaggio) più agitata rispetto al primo, ma con serietà e professionalità . E’ andato bene, ma eravamo rimaste ancora in due.

C’è stato un  secondo call back (quindi Terzo provino) che ho affrontato con la consapevolezza che potesse cambiare completamente la mia vita , ma  anche no .

Quando mi è stato comunicato di averlo vinto, ero per strada con un’amica, ho pianto dall’emozione e non è ancora del tutto passato questo mood di commozione misto a gratitudine!

Normalmente un’attrice esordisce al cinema con piccole produzioni indipendenti o comunque minori, invece nel tuo caso si può proprio dire che stai esordendo sul grande schermo alla grandissima. Si perché in questi giorni sei sul set di “Ritorno al Crimine” il sequel del film (Non ci resta che il crimine) campione di incassi diretto ed interpretato da Massimiliano Bruno. Che effetto ti fa recitare con attori del calibro di Gassmann Tognazzi, Leo, Giallini ecc.? E qual è il tuo ruolo nel film?

Penso che realizzerò realmente la cosa alla fine delle riprese; Per adesso mi sento nel paese delle meraviglie, alle prese con una realtà che non sembra neanche vera, con giganti del cinema italiano per cui nutro tanta stima e ammirazione.  Sto imparando molto da ognuno di loro, dal set in generale.. mi sento fiera di me stessa e al contempo privilegiata, per la piega che sta prendendo la mia carriera e per la fiducia e l’occasione concessemi.

Il mio personaggio si chiama Teresa, una ragazza giovanissima che lavora in un bar gestito da camorristi , nella Napoli dell’82. La sua storia si intreccia con quella della banda di Moreno, Sebastiano, Giuseppe e Gianfranco, ai quali rimarrà molto affezionata negli anni.

Come è andato questo 2019 che sta ormai quasi terminando e che cosa ti aspetti dal 2020?

Il 2019 è stato l’anno delle prese di coscienza, di cambiamenti consistenti, di crescita. Mi aspetto di sostenere e credere fino in fondo nelle mie scelte e nei miei sogni, di tenere accesa la determinazione che sono riuscita ad acquisire..  e il resto lo vedremo andando avanti!

Prima di chiudere, c’è qualcuno che vuoi ringraziare? O comunque vuoi dire qualcosa al nostro pubblico?

Ringrazio la redazione e il pubblico che leggerà queste righe, spero di aver risposto in modo esaustivo alle vostre domande!

Marianna, grazie per essere stata con noi, a nome mio e di tutta la mia redazione, ti faccio i miei complimenti e ti auguro le cose più belle.

Alessandro Cunsolo

https://www.instagram.com/mardimale/