Stasera in tv American Graffiti di George Lucas

Stasera in tv su Twenty Seven alle 21,20 American Graffiti, un film del 1973 diretto da George Lucas. Nel 1995 American Graffiti è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al settantasettesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito al sessantaduesimo posto. Ottenne incassi straordinari, vinse il Golden Globe e conquistò cinque nomination all’Oscar. Malinconico e autobiografico, lanciò la moda del film nostalgico e restò nella storia soprattutto per la sua indimenticabile colonna sonora. Con Richard Dreyfuss, Ron Howard, Paul Le Mat, Charles Martin Smith, Cindy Williams, Candy Clark, Mackenzie Phillips, Wolfman Jack.

Trama
Siamo negli anni Sessanta. John Miller, Terry Fields, Steve Bilander e Curt Menderson sono quattro amici arrivati al confine tra l’adolescenza e la vera giovinezza. Il pensiero più importante per loro è di avere una ragazza di sera, ma naturalmente non c’è rosa senza spine. Tra spavalderia, entusiasmo di vivere, maturità millantata e ben più sincera maldestraggine, le loro aspettative e le loro insicurezze vengono collaudate da una serie di situazioni che trovano il loro coronamento nel più classico dei duelli automobilistici.

“«Where were you in ‘62?» recitava il manifesto originale dell’opera seconda di George Lucas, prodotta da Francis Ford Coppola e rapidamente divenuta un cult. L’unica regia di Lucas che non transita nei territori della fantascienza è un adorabile viaggio nostalgico nell’età dell’innocenza: quella dei giovani protagonisti e quella dell’America, che di lì a un soffio dovrà fare i conti con l’assassinio Kennedy e l’inferno del Vietnam. In questo ritratto spassoso ma al contempo dolceamaro, dal sapore autobiografico, il futuro creatore di Star Wars individua quegli archetipi che segneranno le commedie generazionali a venire: dai personaggi – l’intellettuale indeciso Curt, il bravo ragazzo Steve, lo “sfigato” Terry, il “bello e dannato” John – a imprescindibili topoi come la corsa in macchina, il drive in o la prom night (un’iconografia poi riciclata dalla serie tv Happy Days, dove addirittura Ron Howard interpreterà un ruolo molto simile a quello del film). Lucas celebra a posteriori il canto del cigno del sogno americano, del cui tramonto sembrano essere consci gli stessi protagonisti, fotografati in un malinconico disagio: il loro futuro è già scritto nelle didascalie che chiudono il film. Strepitosa la colonna sonora rock’n’roll che, trascinata dal deus ex machina Wolfman Jack (in italiano Lupo Solitario, vero deejay che interpreta se stesso) sgorga come un fiume in piena sulle note di Chuck Berry, Buddy Holly, Beach Boys, Fats Domino e tanti, tanti altri”.
(LongTake)

 

 

Luca Biscontini