Stasera in tv BlacKkKlansman di Spike Lee

Stasera in tv su Iris alle 21 BlacKkKlansman, un film del 2018 diretto da Spike Lee. La pellicola, adattamento cinematografico del libro Black Klansman scritto dall’ex poliziotto Ron Stallworth, ha un cast che comprende John David Washington, Adam Driver e Topher Grace, ed è stato selezionato in concorso al Festival di Cannes 2018. Il film ha ricevuto sei candidature ai premi Oscar 2019 ed ha vinto l’Oscar alla migliore sceneggiatura non originale. Con John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Laura Harrier, Ryan Eggold, Jasper Pääkkönen, Corey Hawkins, Robert John Burke.

Trama
Ron Stallworth, un ufficiale di polizia afro-americano del Colorado, progetta di infiltrarsi nel Ku Klux Klan. Riuscendo con successo nel suo intento, finirà con il divenire il capo della sede locale dell’organizzazione.

“Sull’ondata dell’anti-trumpismo, non poteva mancare un regista come Spike Lee – da sempre attento alle problematiche razziali dell’America di oggi – a dire la sua. Ed ecco che, in occasione del Festival di Cannes 2018, ha fatto la sua apparizione, in concorso, BlacKkKlansman , tratto dal libro Black Klansman, scritto dall’ex poliziotto Ron Stallworth e ispirato a una storia vera, aggiudicatosi il Grand Prix Speciale della Giuria.

La storia portata in scena è, dunque, proprio quella del giovane detective afroamericano Stallworth (interpretato da John David Washington), il quale, pur sognando di poter lavorare, un giorno, alla narcotici, riesce, grazie anche alla collaborazione dell’amico e collega di origini ebraiche Flip Zimmerman (Adam Driver), a infiltrarsi nella divisione della sua città del Ku Klux Klan, fino al punto di sventare pericolosi attentati che qui stavano progettando. A conclusione del lungometraggio, filmati di repertorio risalenti al 2017 ci mostrano quanto, in realtà, simili episodi di razzismo non siano mai morti e in che modo, ancora oggi, le comunità nere vengano perseguitate. Complice lo stesso pericoloso populismo di Donald Trump.

Un prodotto di denuncia, dunque, questo realizzato da Lee. Di denuncia ma che non rinuncia, allo stesso tempo, ad assumere la forma del poliziesco dalle venature ora drammatiche, ora sorprendentemente comiche. E sono proprio le riuscite gag e saltuari espedienti riguardanti, nello specifico, gli stessi membri del Ku Klux Klan a conferire all’intero lavoro un ritmo accettabile, minato da una sceneggiatura eccessivamente artificiosa (e con non pochi elementi lasciati maldestramente in sospeso) e, soprattutto, da un uso copioso – e non sempre ben calibrato – dei dialoghi. Dialoghi che non rischiano altro che di appesantire l’intera operazione, facendo così, faticare lo spettatore a mantenere un alto livello di interesse, soprattutto durante la sua parte centrale.

Fortunatamente, la situazione sembra migliorare man mano che ci si avvicina al finale, dove è soprattutto merito di un riuscito montaggio alternato (che ci mostra ora la comunità di neri riunita a commemorare vecchi episodi di violenza, ora una festa dei membri dello stesso Ku Klux Klan) se il lavoro acquista pathos e la situazione complessiva sembra risollevarsi. Stesso discorso vale per i momenti riguardanti gli attentati: Spike Lee fa sentire potente la forza della sua regia e sembra finalmente essere tornato in forma, dopo un (troppo) lungo periodo in sordina. Che questo suo imperfetto ma sentito BlacKkKlansman sia il preludio per uno scoppiettante ritorno alla ribalta? Solo il tempo potrà dircelo”.
(Marina Pavido, mondospettacolo, 26/09/2018)

 

 

Luca Biscontini