Stasera in tv L’anno del dragone di Michael Cimino, con Mickey Rourke

Stasera in tv su Iris alle 23 L’anno del dragone, un film del 1985 diretto da Michael Cimino e interpretato da Mickey Rourke, John Lone e Ariane Koizumi. È ispirato all’omonimo romanzo di Robert Daley, adattato dal regista con Oliver Stone. Il film, prodotto da Dino De Laurentiis, segna il ritorno al cinema di Cimino, a cinque anni dal clamoroso fiasco de I cancelli del cielo che fece fallire la United Artists, ed è un’esplorazione delle bande di strada, dello spaccio di droga illegale, del razzismo e degli stereotipi. Con Mickey Rourke, John Lone, Ariane, Leonard Termo, Raymond J. Barry, Caroline Kava.

Trama
C’è un patto di non aggressione tra la polizia e gli “anziani” della comunità cinese di Chinatown. Quando però arriva il poliziotto Stanley White le cose cambiano. Dalla parte avversa milita il giovane e ambizioso Joey Tai, che sta tentando la scalata al potere della Triade, la spietata mafia cinese. White cerca di convincere la giornalista televisiva Tracy Tzu ad aiutarlo nella sua guerra.

“Riassorbitosi, almeno in parte, il clamore per il gigantesco fiasco de I cancelli del cielo (1980), Cimino ritenta l’avventura dietro la macchina da presa cinque anni dopo, sotto l’egida produttiva di Dino de Laurentiis e con una sceneggiatura scritta insieme a Oliver Stone. Ne esce un ottimo poliziesco che ha il sapore di un affresco epico, tanto trascinante nella sua potenza visiva da far perdonare gli eccessi, la sua compiaciuta estetica della violenza e gli stereotipi sulla comunità cinese che fecero piovere sul film accuse di razzismo. La destrezza tecnica di Cimino è indubbia in questa sinfonia di forsennata disperazione, quasi baroccheggiante, con diverse sequenze che lasciano il segno (una su tutte, la strage al ristorante). Monumentale Rourke che, invecchiato e abbigliato come un eroe noir d’altri tempi, s’immerge totalmente in un personaggio controverso ma bigger than life: eroe solo contro tutti, figlio di una minoranza etnica (polacca) che combatte contro un’altra e, per ostinazione e paranoia razziale, ricorda l’Ethan Edwards di John Wayne in Sentieri Selvaggi (1956) di Ford. Il glaciale e affascinante John Lone è il suo perfetto contraltare e il duello che li vede contrapposti è un momento che non si dimentica”.
(LongTake)

“Cimino dirige come nei suoi momenti migliori, non perde mai il controllo sul numero elevato di story-lines e sa come alimentare un’atmosfera di tensione e claustrofobia pronta a esplodere in violenza grafica. Sebbene L’anno del dragone possa apparire un film di minor respiro rispetto a Il Cacciatore o I cancelli del cielo, la sensibilità del regista nel curare inquadrature piene di clamorosi dettagli visivi resta come sempre eccezionale. Doppi giochi, una non invasiva vena sentimentale e una crescente sensazione di pericolo scorrono a ritmo indiavolato per quasi due ore e venti, mentre la narrazione si distende quel tanto che basta a far sgorgare le conflittualità dei personaggi. Per quanto pregno di contenuti, il film non risulta mai dispersivo o superficiale, andando a fondo a tutte le sue annose questioni politiche tramite risvolti pesanti come macigni. Ovviamente tutta questa eccellenza tecnica beneficia pure delle prove attoriali, passionali e veementi, pregne di una pungente alchimia. Su tutto però regna l’inquietudine scaturita dalla consapevolezza che si può vincere una guerra personale, ma non è detto che si riesca a cambiare il mondo. Un’opera spesso cinica e violenta, che però non dimentica lo sguardo della tenerezza e della più profonda umanità”.
(Riccardo Antonazzi, Cinema Cult, 11 Febbraio 2021)

 

 

Luca Biscontini