Stasera in tv Sissignore di e con Ugo Tognazzi

Stasera in tv su Rete 4 alle 00,30 Sissignore, un film del 1968 diretto e interpretato da Ugo Tognazzi su un soggetto di Tonino Guerra, Luigi Malerba e Franco Indovina. Prodotto da Mario Cecchi Gori, con il soggetto e la sceneggiatura di Tonino Guerra, Ugo Tognazzi, Luigi Malerba e Franco Indovina, la fotografia di Giuseppe Ruzzolini, il montaggio di Marcello Malvestito, le scenografie di Luciano Ricceri, i costumi di Ezio Altieri e le musiche di Berto Pisano, Sissignore è interpretato da Ugo Tognazzi, Maria Grazia Buccella, Gastone Moschin, Franco Fabrizi, Ferruccio De Ceresa, Franco Giacobini, Giovanni Ivan Scratuglia, Donatella Della Nora, Giuseppe Terranova.

Trama
L’autista di un industriale si assume la colpa di un incidente d’auto provocato dal principale e accetta di andare in galera al posto suo. Una volta fuori, accetta di sposare l’amante del capo per fargli da copertura, e ritorna ancora in prigione come prestanome di loschi affari, tra i quali un fantomantico progetto di una nave “rivoluzionaria.

Sissignore comincia subito con un paradosso, il “cumenda” che intima all’autista di lasciargli guidare la macchina; dopo un disastroso incidente, sarà il sottoposto a prendersi la colpa. E quindi il carcere. Ma poi anche una finta moglie (amante del cumenda), un finto posto da amministratore delegato, dei finti fallimenti e dei finti guadagni, e così via. La storia immaginata da Tonino Guerra, Luigi Malerba e Franco Indovina è una metafora distopica dove la working class, titillata dal lusso e dal sesso, si lascia usare senza proteste. Uscito in pieno ’68, fu un esperimento a suo modo coraggioso, protagonisti un Tognazzi umilmente al servizio di sé stesso regista, una Maria Grazia Buccella d’accecante splendore e Gastone Moschin in versione ducesca. Il restauro della Cineteca Nazionale ha trovato sulla pellicola le impronte di varie censure: riemergono così brevi scene di nudo, l’insegna (grattata direttamente sul negativo) della Italcantieri, e la tirata di Tognazzi al varo, con il protagonista posseduto dal verbo neocapitalista e insieme schiacciato dal rimorso maoista. Recuperato pure, a metà film, l’intermezzo musicale a schermo nero con la canzone portante, poi ripetuta sui titoli di coda. D’altra parte, è un pezzo magnifico. Di Amurri-Pisano: Attimo per attimo. Dirige l’orchestra: Berto Pisano. Canta: Mina”.
(Alberto Anile)

 

Luca Biscontini

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