Successo di Mistico Di Cabaret al Teatro Palmaria

Abbiamo visto, rappresentato da IMMAGINARIA & IMPREVISTI, con l’organizzazione dell’associazione “Cinema e Cultura”, venerdì 12 gennaio, al Teatro Palmaria a La Spezia, lo spettacolo “Mistico di cabaret. Narrazioni teatrali” con la regia di Sandro Tore. Il pubblico ha accolto con entusiasmo l’evento, un successo rimarcato da numerosi applausi a scena aperta e con uno decisamente caloroso alla fine. All’apertura del sipario sulle note di Mussorgskij appare una scena semplice, tre leggii microfonati davanti ad un fondale di cinque teli colorati, la musica rimane in sottofondo ed emerge una voce calda e baritonale che presenta lo spettacolo: “Voi, qui e ora, rendete possibile questo evento, che svanirà nell’istante stesso in cui cesserà di essere rappresentato.”

È il teatro impermanente proposto dalla compagnia, interpretato con convinzione ironica e appassionata da Irene Baruffetti, Massimo Giorda, Sabrina Menini, Serena Vezzoni e lo stesso regista. Vengono quindi raccontate una ventina di storie brevi, provenienti dalle culture più diverse, dalla tradizione Sufi a quella Zen, dalla cultura ebraica a quella islamica, alcune divertenti come il “Comunista doc” o “Io ti amo”, altre più riflessive, come “Le babbucce di Abu Kasem” o “Al mercato africano”.

Queste brevi storie rappresentano la struttura portante della rappresentazione, intermezzate da numerosi colpi di scena, come la ripetuta entrata sul palco, sempre durante le narrazioni della Baruffetti,  con una pianta sempre più grande di Sabrina Menini, forse a sottolineare che il teatro è un’arte che si sviluppa nel tempo. Deliziosi gli intermezzi musicali cantati da Michele Codeglia con voce armoniosa. Si sente squillare il telefono in sala, la maleducata risponde, tra la disapprovazione di alcuni spettatori. Una decina di minuti dopo questa insolente spettatrice critica a voce alta lo spettacolo, sempre durante l’esibizione della tormentata Baruffetti, interviene allora il regista nel tentativo di sedare la sfacciata spettatrice, ne nasce un battibecco.

“Ma cosa ci vuole a fare uno spettacolo del genere?” “Ma cosa è venuta a fare qui, a disturbare la nostra performance? Ma se ne vada, ma perché non viene lei a raccontare delle storie?” La spettatrice si alza, tra il biasmo del pubblico, ma invece di prendere la direzione dell’uscita, inforca quella del palcoscenico e si avvicina ad un leggio, ormai è chiaro, non è una spettatrice, ma Serena Vezzoni un’attrice della compagnia e inizia a leggere la sua storia. Tra lazzi e imprevisti si arriva verso il finale, cadono uno ad uno i teli del fondale tra le mani degli interpreti, si scatena una discussione sempre più accesa, la musica sale di volume, poi di colpo silenzio, tutti fermi, entra in scena un’esile figura femminile, è la talentuosa Emanuela Cristofaro che sulle note di “Cabaret” di Lisa Minnelli, inizia una sorta di danza sensibile, giocando con i teli colorati, creando suggestioni davvero particolari. Sul finire della musica i teli colorati volano in aria e gli interpreti cadono a terra. Buio.

Lo spettacolo si ricollega alla presentazione iniziale dove si ricorda che l’evento muore nel momento in cui cessa di essere rappresentato.  Spirituale e divertente, ironico e riflessivo il teatro impermanente della compagnia IMMAGINARIA & IMPREVISTI ha colpito al cuore il pubblico spezzino.

Paola Settimini

Foto di Giuseppe Rudisi