TUCANO: la bellezza di essere “Stranormale”

La bellezza passa anche e soprattutto per la normalità. Decisamente una questione di ovvietà direbbero molti ma temo che sia un problema ampiamente irrisolto su tantissimi fronti. Soprattutto dentro questa vita quotidiana offesa e deformata nelle sue morali, nei suoi significati, dentro qualunque tipo di dinamica sociale. L’impasto e la mescolanza del tutto diviene impossibile da dipanare… e quella che Tucano chiama Stranormalità è davvero (a nostro modo di leggere la lirica) segno di approdo ultimo. Il nuovo disco del producer e rapper romano – “Stranomarle” – è appunto una lunga distesa di metriche fitte e ben oliate in una quotidiana lotta all’omologazione. Buoni mix inducono a quell’ascolto di gusto, sensazioni prescelte da chi cerca una via di fuga dal “normale” e dal “politicamente corretto”. Ecco: “Stranormale” non vuol esser un disco politicamente corretto.

Noi parliamo spesso di bellezza, non solo di quella estetica ma anche e soprattutto di quella spirituale. Partiamo da qui: per Tucano cos’è la bellezza?
Amo molto il minimalismo motivo per cui ritengo bella una cosa che è essenziale.

Inneggi ad una normalità… che da più parti è vista come la semplicità violentata dalla iper produzione di tutto oramai e dall’altro come un marchio di omologazione e di cliché. Da che parte stai?
Dalla parte di chi ha capito la giostra e come un Truman Burbank fugge verso la realtà.

A proposito di estetica: questa copertina assai eccentrica, con questo cervello sotto controllo, con questi colori che ricordano dischi come “Sputnik” o tantissimi altri… che molto però si distacca dal sound
metropolitano che troviamo nelle sue tracce… ce ne parli?
Con il produttore HeyMax abbiamo disegnato una copertina ipercolorata in grado di abbinarsi all’imprevedibilità dei testi e delle sonorità. Quattro canzoni, quattro atmosfere diverse, rappresentate dalla mia testa a forma di navicella, pronta a guidare l’ascoltatore verso un viaggio Stranormale.

Ed è interessante sottolineare questi due videoclip che troviamo in rete… la ciclicità delle immagini a quale bisogno risponde?
Le immagini in bianco e nero sono associate alla monotonia e alla amara prevedibilità di cui parlo nelle due canzoni più cupe, mentre i videoclip a colori sono per gli altri brani più legati a vivere il presente.

Per concludere: Tucano e questo secondo disco. Evoluzione, conferma o rivoluzione?
Per il mio percorso musicale spero che questo disco sarà la conferma del fatto che ogni canzone punta ad evolversi dalla successiva ma nasce sempre per lasciare qualcosa all’ascoltatore, il quale può trovare una propria rivoluzione all’interno del nuovo viaggio Stranormale.