Stasera in tv I delfini di Francesco Maselli, con Claudia Cardinale e Tomas Milian

Stasera in tv su Rai Storia alle 21,10 I delfini, un film del 1960 diretto da Francesco Maselli. Presentato alla XXI edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, delinea un ritratto dell’alta borghesia della provincia italiana dei primi anni Sessanta. La sceneggiatura è di Ennio De Concini, Francesco Maselli, Alberto Moravia e Aggeo Savioli, la fotografia di Gianni Di Venanzo, il montaggio di Ruggero Mastroianni e le musiche di Gianni Fusco. Il film fu prodotto da Franco Cristaldi. I delfini deriva da un soggetto di Antonio Pietrangeli, dal titolo Le ragazze chiacchierate. Pietrangeli cercò di realizzarlo fin dal 1954 e nel 1958 si trovava a un passo dal girare le prime scene sempre ad Ascoli Piceno. Il film fu però rinviato all’ultimo per l’ennesima volta, e stavolta Pietrangeli, scoraggiato, decise di cedere la sceneggiatura, che fu riscritta e trasformata ne I delfini. Nel 1998 il film è stato restaurato dalla CristaldiFilm, in collaborazione con la Fondazione Scuola Nazionale di Cinema – Cineteca Nazionale, nell’ambito della campagna Adotta un film – 100 film da salvare, promossa dalla Presidenza del Consiglio dei ministri in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Il restauro è stato diretto da Giuseppe Rotunno. Con Claudia Cardinale, Antonella Lualdi, Betsy Blair, Sergio Fantoni, Anna Maria Ferrero, Tomas Milian, Gérard Blain,  Claudio Gora, Enzo Garinei.

Trama
In una cittadina italiana di provincia i giovani della ricca borghesia si trastullano tra noiose feste e squallidi amori. Vengono introdotti nel giro anche una ragazza povera che, incinta, costringerà il ricco Alberto a sposarla; e un medico di città, Mario. Il buon tempo di questi “delfini” durerà solo un anno: tra matrimoni e fallimenti verranno a galla tutte le loro ipocrisie e falsità.

“La scelta di alcuni attori fu dovuta a una stima profonda ma anche a un rapporto di grande amicizia personale, com’è il caso di Betsy Blair. Eravamo entrambi comunisti; lei era una dei “dieci di Hollywood”, gli uomini di cinema allontanati dall’industria hollywoodiana con l’accusa di comunismo in seguito alla “caccia alle streghe” maccartista. Era un periodo in cui stavo spesso a Parigi, e c’era tutta la colonia della sinistra americana: Wilson, lo sceneggiatore di The Bridge on the River Kwai, Losey, Dassin, e io ero un loro grande amico, soprattutto di Betsy Blair, di Ben Barzman e di John Berry. Tra me e Betsy Blair nacque una grandissima amicizia durante il film e all’albergo Jolly di Ascoli Piceno, dove abitavamo tutti durante la lavorazione, quando telefonava Gene Kelly, che era suo marito, mi ricordo che ci faceva una certa impressione, perché lui era un mito per tutti, ci sentivamo un po’ in soggezione, nonostante il nostro snobismo di intellettuali comunisti”.
(Francesco Maselli in I delfini, Lindau, 1998)

“Alla mostra veneziana del 1960 Maselli presenta il suo terzo film, I delfini, su un soggetto di Pietrangeli completamente rielaborato in sede di sceneggiatura insieme a Ennio De Concini e Aggeo Savioli. Vi si descrive l’esistenza annoiata e vacua di un gruppo di giovani dell’alta borghesia in una piccola cittadina di provincia (Ascoli Piceno), messi a confronto con due non allineati: Fedora (Claudia Cardinale), figlia di una modesta affittacamere e Mario (Sergio Fantoni), un solido dottore che “lavora per lo stato”. La prima riuscirà a entrare stabilmente tra i “delfini”, seppur accettando di sposare un uomo che non ama, mentre il secondo ne rimarrà sempre orgogliosamente estraneo. Maselli dipinge il suo affresco con mano sicura, creando un bel racconto polifonico (i personaggi principali sono sette) nel quale le scene di insieme si alternano con i capitoli dedicati a più intimi “duetti” e dove i singoli episodi si illuminano l’un l’altro, arricchendo progressivamente il quadro. I riferimenti scontati della pellicola, la migliore in assoluto del regista, sono da un lato Gli indifferenti (1929), dall’altro I vitelloni (1953). Il noto romanzo scritto da Moravia (tra l’altro cosceneggiatore de I delfini) a soli ventidue anni, racconta la noia, l’alienazione e i sogni fittizi di due giovani di estrazione altoborghese, i fratelli Carla e Michele insidiati da Leo Merumeci, figure che appaiono parenti stretti dei fratelli Elsa (Antonella Lualdi) e Anselmo Foresi (Gerard Blain), nonché del rapace Ridolfi (Claudio Gora; non a caso il testo di Moravia diverrà nel 1964 il quarto film di Maselli, ancora con Claudia Cardinale e Tomas Milian nei ruoli principali). I vitelloni, affresco disincantato, poetico e autobiografico di Fellini intorno alla vita provinciale riminese, costituisce invece l’altro modello cinematografico sul quale Maselli costruisce il proprio racconto”.
(Giuseppe Rausa, Maggio 2007)

“La ricchezza delle vicende funziona come punto di snodo fra varie esperienze cinematografiche di quegli anni: nel complesso sembra la versione socialmente più elevata de I vitelloni, ma c’è anche la morale de Il gattopardo (tutto si risolve in un avvicendamento di persone, non in un cambiamento della società), ci sono le inquietudini di Prima della rivoluzione (anche lì una fidanzata lasciata, in segno di rifiuto delle convenzioni, e ripresa dopo il ritorno all’ordine). Un film perfetto, senza la minima sbavatura, appassionante dalla prima all’ultima scena: confrontarlo con ciò che faceva Antonioni in quegli anni per capire come gli stessi temi (decadenza morale della borghesia, estraneità reciproca all’interno della coppia) potessero essere trattati in modo ben diverso. Maselli non è mai più riuscito neanche lontanamente a ripetere un simile exploit”.
(Jonas, FilmTv)

 

 

Luca Biscontini