A beautiful day: Lynne Ramsay e Joaquin Phoenix raccontano a Roma il loro Taxi driver

“Narrare e fare film è quello che amo, anche attraverso il montaggio e le musiche”.

Così, la regista Lynne Ramsay presenta alla stampa romana il suo A beautiful day, che costruisce attorno al personaggio del Joe interpretato da Joaquin Phoenix, facendo diventare tutto ciò che lo circonda protagonista della scena.

La Ramsay ha creato con Joe un personaggio complicato e complesso, capace di grandissimi sentimenti d’amore verso il prossimo, ma dotato di una rabbia repressa infinita, dovuta ad abusi e maltrattamenti subiti in giovanissima età. Joe è alla ricerca del marcio e non pretende di ottenere tutto con le buone, anzi, quelle le usa raramente perché sa di avere un compito e vuole portarlo a termine.

Per dare vita ad un simile personaggio, Phoenix, presente in conferenza, racconta che si è confrontato più e più volte con la regista, al fine di creare un background di Joe e fare in modo che la recitazione stessa ne fosse permeata.

Come spiega la regista, l’ispirazione per scrivere la sceneggiatura A beautiful day  arrivava piano piano e lo scritto si modificava continuamente, permeandosi anche del vissuto quotidiano dell’attore. E Joaquin, quindi, dava a Joe, come Joe dava a Joaquin.

Joe vive un costante conflitto tra bene e male, ricerca solo la pace, ma si ritrova spesso a dover agire, in un modo o nell’altro. Nella sua testa c’è l’inferno, che lo spettatore può rivivere attraverso i rumori della caotica New York che fa da sfondo, in perfetto contrasto con la quiete che l’uomo ricerca ossessivamente.

“L’unica cosa che mi ripetevano in continuazione i miei genitori, quando ero piccolo, era di non fare agli altri quello che non vuoi che sia fatto a te; e segui il cazzo che vuoi fare” prosegue l’attore, trovatosi a dover eviscerare un rapporto materno al limite dell’ossessione della malattia, ma permeato, a tratti, da una grande dolcezza.

Il fortissimo legame analizzato tra Joe e la madre in A beautiful day è qualcosa che la regista ha voluto ampliare rispetto al racconto di Jonathan Ames, da cui è liberamente tratto il film.

A tratti bambina, la madre, incarnata da Judith Roberts, richiama l’immagine di una donna fragile e provata dai demoni del suo passato, e Joe, quando le è accanto, è un bambino cresciuto che la cura con amore, soffrendo, allo stesso tempo, il peso di doversi occupare di lei.

A beautiful day è un film intrigante, capace di spaziare senza perdersi, concentrando sulla figura del protagonista un carico di aspettative mai disattese.

Nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 1 Maggio 2018, distribuito da Europictures… e non deluderà!

 

 

Mara Carlesi