Amusia: accordi e dissonanze della vita per l’esordiente Ruspoli

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Aggiudicatasi il premio del pubblico presso il Tallinn Black Nights Film Festival, Amusia è l’opera prima di Marescotti Ruspoli, con Carlotta Gamba, Giampiero De Concilio, Fanny Ardant e Maurizio Lombardi nel cast.

L’amusia, dal greco “a-musia“, ovvero mancanza di armonia, è una malattia cerebrale che impedisce a chi ne soffre di sentire la musica. Questa subisce una distorsione sonora, provocando un disturbo uditivo.

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Il film affronta la patologia in maniera sottile: attraverso una storia d’amore tra una ragazza che scappa dalla musica e un ragazzo che, al contrario, sopravvive grazie ad essa. Un’infanzia solitaria, trascorsa a difendersi dai pregiudizi altrui, spingerà la protagonista a fuggire e la porterà ad incontrare un ragazzo completamente diverso da lei, che vive in un microcosmo provinciale, vagamente surreale, fatto di edifici metafisici, motel a ore, luci al neon e… musica.

Amusia è una raffinata rapsodia, capace di offrire una più che pregevole prova da parte degli interpreti e, come ci si aspetta da un lavoro del genere, con una particolare attenzione per quanto riguarda la componente sonora. Un film metafisico più che metaforico, ma, soprattutto, meta-testuale.

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Infatti, nonostante una forma più che curata, capace di indagare su una problematica poco conosciuta senza scadere troppo nella medicalizzazione, il contenuto, in questo caso la trama, è forse il vero punto debole dell’opera: vaga e fondamentalmente poco incisiva.

Forse la sceneggiatura non rispecchia lo splendore e la personalità delle inquadrature e della colonna sonora, tuttavia la visione di Amusia offre momenti di forte impatto emotivo, come ad esempio nel momento del “dialogo sulle cose preferite” dei due protagonisti, pieno di riferimenti culturali, musicali e cinematografici (probabilmente cari al regista). Un film d’autore con un cast azzeccato, consigliato a coloro che vogliono immergersi nelle dinamiche di una storia d’amore che si alterna, sinesteticamente, tra armonie e dissonanze.

 

 

Dario Bettati