Andrej Tarkovskij. Il cinema come preghiera: il più famoso regista russo raccontato da suo figlio

Andrej Tarkovskij. Il cinema come preghiera è il film documentario sul regista russo più famoso, firmato dal figlio Andrej A. Tarkovskij.

Andrej Tarkovskij. Il cinema come preghiera è stato presentato in anteprima alla settantaseiesima edizione del Festival di Venezia e, realizzato con materiali d’archivio, registrazioni audio inedite e nuove immagini, è un racconto attento ed emozionante che mostra il lavoro e la vita dell’artista.

Senza dubbio, Andrej Tarkovskij appartiene a quella ristretta cerchia di registi i cui film sono considerati capolavori mondiali, e hanno a loro volta influenzato grandi registi.

Tuttavia, la sua produzione filmica è di soli tre cortometraggi e sette lungometraggi, sebbene siano da sottolineare le numerose difficoltà che il regista ha sempre incontrato nel cercare di realizzare i suoi lavori in Unione Sovietica.

Solo dopo il dissolvimento della Unione, tra l’altro, il cineasta ha finalmente ricevuto dal suo stesso paese, la Russia, il giusto riconoscimento.

Il documentario ci racconta la sua vita e i lavori, con le parole dello stesso Tarkovskij, mostrandoci il personale sguardo sull’arte cinematografica e il senso dell’esistenza umana.

Attraverso una serie di rarissime registrazioni audio e altre inedite di poesie del padre Arsenij Tarkovskij, considerato uno dei più grandi poeti russi del Novecento, veniamo condotti all’interno dei luoghi della vita dell’autore di Stalker e dei suoi set in Russia, in Svezia e in Italia, che finì per essere la sua patria adottiva.

Tanto che ancora oggi il cineasta rappresenta un legame fortissimo tra il nostro paese e la Russia.

Per Andrej A. Tarkovskij il documentario cerca di comprendere e spiegare il fenomeno Tarkovskij nell’arte contemporanea. E, allo stesso tempo, indaga su cosa ne pensava lo stesso regista e cosa volesse comunicare con i suoi film.

Sicuramente, Andrej Tarkovskij. Il cinema come preghiera è un’opera che, magari, potrà avvicinare alla sua poetica in fotogrammi chi non ha visto mai un lungometraggio del grande regista. E, forse, ci permette ancora una volta di comprendere che ciò che vediamo sul grande schermo risponde bene alla definizione di Arte Cinematografica, con buona pace della industria di Hollywood.

 

 

Roberto Leofrigio