Giuseppe Cucè: “In Ventuno racconto il passaggio dal momento in cui getti via le maschera”

Intervistare Giuseppe Cucè significa addentrarsi in un universo artistico che ha radici profonde nel sud del mondo, un mondo permeato di tradizione e passione. Nato a Catania l’8 settembre del 1972, Cucè ha coltivato fin da giovane il suo amore per la scrittura e la musica, esplorando diversi medium artistici prima di trovare la sua strada nella composizione e nella creazione di canzoni inedite. Il suo percorso artistico è stato un viaggio attraverso i pensieri espressi su tela, l’esplorazione della danza contemporanea e il confronto con diverse identità che compongono il suo essere. Ogni passo ha contribuito a plasmare la sua visione unica e a guidarlo verso la sua vera passione: la scrittura e la composizione di brani che riflettono il suo profondo legame con la tradizione e la sua intensa emotività.

Il suo ultimo lavoro, “Ventuno”, si presenta come un viaggio alla scoperta dei meccanismi psicologici che generano il “ricatto morale” e il senso di colpa.

Qual è il ruolo della musica nella tua vita? Quanto pensi che la passione e lo studio siano cruciali nell’avviare una carriera musicale?

Buongiorno e grazie per l’invito…

La musica nella mia vita è sempre stata una vera e propria terapia, la musica mi ha dato la possibilità di esplorare, comprendere e riflettere sulle anomalie che a volte ognuno di noi ha in sé.

La musica come gli odori rievoca sensazioni, luoghi nel tempo, amori lontani, ti fa riflettere e a volte ti da le risposte alle domande che ti sei sempre fatto.

Puoi condividere con noi i temi trattati nel tuo nuovo singolo “Ventuno” e cosa ti ha ispirato a scegliere proprio questo titolo?

In Ventuno racconto il passaggio dal momento in cui getti via le maschera, che per troppo tempo hai portato, al momento in cui ci si assume la responsabilità di chi siamo veramente, in Ventuno c’è la ricerca della propria anima ed il peso che essa comporta, (21 GRAMMI) il bisogno di allinearsi ad essa, ricongiungersi con essa, per scoprire che la finzione fino a quel momento vissuta, era solo un fumetto disegnato a nostra misura, sicuramente differente dalla realtà vera.

Quanto della tua vita personale si riflette nelle tue canzoni? C’è un elemento autobiografico prevalente nel tuo processo creativo?

Assolutamente tutto della mia vita e delle mie esperienze e di quelle di chi mista attorno si riflette sulle mie canzoni.

Scrivo di me e per me stesso, scrivo perché ho la necessità di buttare fuori quelle sensazioni che altrimenti nella vita di tutti i giorni farei molta fatica ad esternare.

Credo che chi poi ascolta ciò che scrivi, possa essere indotto ad una riflessione che magari gli regalerà uno spunto differente o un altro punto di vista.

Come pensi che i social media possano contribuire all’attività di un artista?

Non saprei rispondere a questa domanda, provengo da quella generazione che ha vissuto la propria adolescenza senza i Social, quindi faccio davvero fatica a comprenderli, figuriamoci a comprenderne la loro efficacia nell‘ambito di chi fa musica come me.

Quali sono i prossimi passi nel tuo percorso discografico? Hai in programma nuovi singoli, un album o altri progetti che ci puoi anticipare?

Concludere il mio album che sicuramente sarà anticipato da un nuovo Singolo. Probabilmente in Primavera.

Ti va di ricordarci i tuoi contatti per trovarti in rete?

giuseppecucemusic sia su instagtram che su facebook, e il mio canale youtube Giuseppe Cucè .

Grazie di cuore.