Intervista al cantautore Leonardo con il suo singolo d’esordio Spine

Spine” è il singolo d’esordio dell’eclettico cantautore LEONARDO, sui principali stores digitali e dal 22 dicembre nelle radio italiane in promozione nazionale. Produzione impeccabile dagli arrangiamenti di tendenza, ma che evidenziano la forte personalità dell’artista. Melodie che entrano in testa sin dal primo ascolto, su cui scivola l’espressiva voce di Leonardo, con una interpretazione intima, profonda e autentica che dona ulteriore impatto emotivo. “Spine” è un brano che rappresenta il viaggio di un amore mai corrisposto che ha fatto tanto male.

Ciao Leonardo, presentati ai nostri lettori.

Ciao! Sono Leonardo, anno 1999 mi definisco un cantautore contemporaneo, cerco sempre di seguire il momento ma anche i miei sentimenti! Nell’ascolto di ogni canzone voglio trasmettere non una sola emozione ma tante messe insieme che rendono tutto allineato! Mi piace essere introspettivo in ogni cosa che creo ma allo stesso tempo mi piace sperimentare, se mi seguirete ascolterete tante cose belle, ve lo assicuro!

Perché il titolo “Spine”? Cosa si nasconde dietro la canzone?

“Spine” nasce all’età dei miei 18 anni, quando ero ancora un giovincello che credeva fortemente nell’amore ed usava a pieno i propri sentimenti. Quando l’ho scritta, ho voluto usare la metafora persone-spine perché toccando le spine, ci facciamo male ma col tempo tutto ritorna come prima, o quasi, guariamo dal male. E questo, infatti, succede ogni volta che una persona ci delude che sia un amico, un fidanzato o quant’altro. Il titolo è stata una delle cose su cui sono sempre stato sicuro. Il testo, invece, ha avuto un po’ più di modifiche riprendendolo sempre nel corso degli anni per aggiungere quel qualcosa che rappresentava i miei sentimenti fini al giorno d’oggi. Ho voluto creare alla fine un testo che trasmette tristezza, indifferenza, rinascita e libertà.

Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?

Devo ringraziare, innanzitutto, Nati (Phaser Studios) e l’artista Di Meglio che mi hanno aiutato con la rinascita di questo brano. Siamo riusciti a rendere la canzone una ballad fresca e contemporanea che difficilmente ti annoia. Una delle mie ispirazioni più grande è Adele, cantante internazionale che, ogni volta che esce con qualcosa di nuovo riesce ad entrarti dentro e tirarti fuori quei sentimenti che magari avevi accantonato. Un’altra delle mie grandi ispirazioni è il cantautorato italiano di una volta: una delle mie canzoni preferite è “La Cura” di Franco Battiato e nessuno riesce a togliermela dalla testa.

Quali sono gli obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo percorso artistico e discografico?

L’obiettivo più grande che voglio raggiungere è arrivare a vivere di musica. Avere la possibilità di creare qualcosa di nuovo ogni giorno per le persone mi trasmetterebbe un sacco di gioia. Ognuno di noi ha una storia che ha delle similitudini con quella di qualcun’altro e ascoltare con le nostre orecchie qualcosa di contemporaneo o che fa parte del passato ci emoziona sempre. In questo percorso mi auguro di sperimentare, conoscere nuove persone con cui collaborare e creare sempre qualcosa di nuovo che mi permetta di essere in pace con me stesso! Prima di pubblicare “Spine”, il mio singolo d’esordio, ero molto teso ma felice allo stesso tempo, questo perché ho reso pubblicamente sentimenti che ho provato nel passato e non è da tutti avere il coraggio di farlo e io mi ci sono buttato.

Hai mai pensato di cantare in inglese cercando di oltrepassare i confini nazionali?

Questa la trovo una domanda veramente azzeccata. Quando ho iniziato a scrivere, ho iniziato a scrivere in inglese perché mi risultava molto più facile dell’italiano e questa cosa fa un po’ ridere. Infatti, per raccontarvi una chicca, la mia prima canzone scritta si intitola “Heartless” e vi ammetto che mi piacerebbe molto approdare nel mercato internazionale, questo perché provo grande ammirazione nei confronti di tanti artisti stranieri che sono diventati internazionali al giorno d’oggi.

Pubblicare un album? Se sì, quando uscirà? Oppure continuerai facendo uscire singoli come esige la discografia di oggi?

Parlare di album è troppo presto. Ho appena iniziato il mio percorso ma se volessi potrei veramente buttare fuori un intero album con tutti gli “sfoghi” scritti nel corso degli anni e ancora oggi. Ammetto che mi piacerebbe molto farlo ma prima di farlo preferirei studiarmi un concept intero per creare un progetto ad hoc in modo tale da portare più storie ed esperienze possibile avvenute nel mio percorso di vita. Per il momento, quindi mi limiterò a far uscire singoli ma per ben due motivi: il primo per vedere la reazione delle persone nei confronti di quello che rilascio e secondo è per esperimentare il più possibile fino a trovare lo stile che mi appartiene e mi piace fare.

L’ultima parola a te, lasciaci un messaggio!

Ad ogni persona che leggerà questa intervista voglio dire di non smettere mai di crederci, in ogni cosa che fa. Tutti noi dobbiamo cominciare a fare tutto quello che ci rende felici nonostante le tante parole delle persone attorno a noi! Solo noi stessi ci conosciamo veramente e solo noi sappiamo cosa vogliamo. A presto, al prossimo singolo!