Le Bellissime di Mondospettacolo: Vanessa (kaseyy27)

Vanessa è la giovanissima fotomodella protagonista del nostro editoriale di oggi, vediamo di conoscerla meglio con questa intervista.

Vanessa, benvenuta su Mondospettacolo, come stai innanzitutto?

Sto bene, grazie! È un grande piacere partecipare a quest’intervista.

Come, quando e perché hai deciso di diventare una fotomodella?

È cominciato tutto in modo piuttosto inaspettato. Sono sempre stata una persona timida ed insicura, che mai avrebbe pensato che un giorno avrebbe trovato il coraggio di esporsi davanti ad una fotocamera. Poi un giorno, un po’ per sfida personale e un po’ per abbattere finalmente le mie paure, ho iniziato a contattare delle pagine su Instagram che potessero fare pubblicità al mio profilo. Mi facevo delle foto amatoriali con l’intento di esprimere sensualità, e devo ammettere che, in questo modo, ho iniziato a prendere maggiore confidenza col mio corpo. Più mi facevo foto e più mi sentivo bella, tanto che, nel giro di pochi mesi, ho superato i 20k followers su Instagram partendo da zero, o quasi. Nel mese di maggio 2019, quando la mia popolarità stava man mano aumentando, mi ha contattata su Instagram un fotoamatore di Torino, proponendomi uno shooting che comprendesse vari generi fotografici, tra cui il ritratto, il fashion, l’intimo, e, se me la fossi sentita, anche il nudo artistico.

Quando ho ricevuto questa proposta mi sono sentita emozionata; non mi era mai capitata un’occasione del genere e, nonostante fossi un pochino agitata a causa della mia totale inesperienza con un fotografo, ho deciso che non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione, e ho dunque accettato. Nonostante l’imbarazzo iniziale, ho un buon ricordo di quell’esperienza. Mi sono sentita a mio agio e ho capito che non avrei abbandonato quella strada, tant’è che, poco dopo, mi sono iscritta al sito Fotoportale e da lì ho continuato a collaborare con tanti altri fotografi. Anche perché in fondo, una volta che il proprio nome comincia a diventare via via più noto all’interno dell’ambiente fotografico, si tratta di un circolo virtuoso, e trovare nuove collaborazioni si fa man mano più semplice.

Tra i tanti servizi fotografici quali ricordi con maggiore emozione?

Mmh, ci sono stati vari shooting di cui ho un ottimo ricordo. Tra i tanti, un nome che sicuramente mi sento di citare è quello di Dieter Kofler, un fotografo di Merano con cui ho collaborato 2 volte e con cui mi sono sempre sentita molto in sintonia. È una persona alla mano e molto creativa. Quando scatto con lui il tempo vola, è un vulcano di idee!

Oltre a lui, comunque, ho avuto il piacere di collaborare con tanti altri fotografi creativi ed educati, come ad esempio Luca Lo Iacono, Misso e tanti altri, con i quali ho realizzato dei lavori che mi fanno sentire fiera di aver dato a me stessa la possibilità di entrare a far parte di questo mondo

Ti definisci più bambola o più pantera?

Ritengo di avere una personalità per certi versi un po’ ambigua. Sono una persona romantica e sognatrice, ma, allo stesso tempo, mi piace talvolta stravolgere quell’immagine bambinesca ed innocente che traspare dal mio volto. Qualche volta mi sento un vero e proprio ossimoro: non provo alcun imbarazzo nel mettermi a nudo di fronte ad una fotocamera e ad esternare tutta la mia vena esibizionistica, ma, allo stesso tempo, mi capita spesso di arrossire di fronte ad un complimento. Dunque, per rispondere alla domanda, direi che mi sento più una bambola che una pantera; ho un carattere piuttosto dolce e sensibile, tuttavia vivo la fotografia come una valvola di sfogo. Posare davanti ad un obbiettivo mi aiuta a tirare fuori quella più o meno latente componente felina insita in me.

Posi nuda con disinvoltura, quale è il tuo segreto?

Sono la prima persona ad essere spesso insicura di se stessa nella vita di tutti i giorni. Tuttavia, quando mi trovo davanti all’obbiettivo, mi ricordo che ognuno di noi ha qualcosa che lo rende unico e affascinante. La fotografia, per me, è stata di grande aiuto nella progressiva accettazione del mio corpo, con tutte le sue imperfezioni. Ciò non significa che non ci si debba impegnare per migliorarsi e per sentirsi sempre meglio con se stessi, tuttavia, in una società che spesso pare rigida ed inflessibile riguardo agli standard estetici a cui dovremmo attenerci, penso che accettarci sia il più grande regalo che potremmo fare a noi stessi. Dunque, nel momento in cui sto scattando, tengo a mente che non ho alcun motivo di vergogna; sono lì per esprimere me stessa, nel bene e nel male. Mi sento libera, le idee fluiscono, e, nel momento in cui ci si sente sereni e rilassati dietro alla fotocamera, aumenteranno esponenzialmente le probabilità di ottenere uno scatto gradevole e significativo.

Sei una ragazza molto affascinante e con un grande sex appeal, ma secondo te: sensuali si nasce o si diventa?

Grazie per queste parole, le apprezzo molto!

Io penso che, al di là dell’avere una più o meno marcata predisposizione all’esibizionismo, ognuno di noi abbia una componente di sensualità insita in sé. Si tratta solamente di sentirsi il più possibile a proprio agio con se stessi. Insomma, chi avrebbe mai pensato che una ragazza timida come me, sarebbe riuscita a rendersi sensuale di fronte ad una fotocamera? Ho semplicemente trovato il mio ambiente, ovvero ciò per cui, secondo me, vale la pena di esprimere le sfumature più recondite della mia personalità. Inoltre il concetto di sensualità è molto ampio, e, soprattutto, la sensualità è negli occhi di chi guarda; a volte anche solo un gesto, un particolare accento o delle particolari parole pronunciate dalla persona giusta, possono scombussolarci.

L’esperienza artistica che ancora non hai fatto ma che ti piacerebbe fare?

Ce ne sono diverse. Tanto per cominciare, mi piacerebbe avere l’occasione di scattare insieme ad altre modelle. Mi è successo solo una volta finora; ho scattato infatti insieme a Veronica Rinaldi, una bellissima modella che prendo spesso come fonte d’ispirazione, e, nonostante fosse la prima esperienza in coppia e mi sentissi quindi abbastanza tesa, ne ho un buon ricordo e mi sono divertita.

Oltre a ciò mi piacerebbe, un giorno, avere la possibilità di partecipare ad un modelsharing o di fare una trasferta fotografica all’estero, data anche la mia passione per i viaggi. Spostarmi e visitare nuovi posti mi stimola molto, e indubbiamente anche questo è uno dei vantaggi che l’essermi buttata nel mondo della fotografia mi ha regalato.

Che cosa vuoi trasmettere a chi guarda le tue foto?

Come detto in precedenza, uno dei motivi che mi hanno spinta a voler provare ad entrare a far parte del mondo della fotografia è il voler mettermi in gioco ed accettare più facilmente il mio corpo, con i suoi pregi ed imperfezioni. Per cui un messaggio che sicuramente mi piacerebbe trasmettere è proprio il fatto che la nudità è qualcosa di naturale, e che associarla invece a qualcosa di sporco o lesivo per la dignità di chi decide di esporsi è un pregiudizio. Per tanti anni ho vissuto nell’ombra e nella paura di esprimermi, ma non c’è nulla di peggio che reprimere se stessi e le proprie passioni a causa della società che ci circonda.

Inoltre, nonostante il mio modello di società ideale sia per il momento ancora molto utopico, mi piacerebbe, come accennato in precedenza, se un giorno si smettesse finalmente di giudicare dalle apparenze, nonché che si arrivasse ad instaurare una perfetta parità di genere. Troppe volte viene compiuto del cyberbullismo nei confronti di ragazze o donne (prevalentemente, ma non solo) a cui semplicemente piace mostrare il proprio corpo. Purtroppo, in tanti pensano di conoscere la vita di una persona solamente vedendo le foto che pubblica. Inoltre, come ho già detto, trovo davvero retrogrado il pensiero secondo cui la nudità, la sessualità, la pornografia o comunque tutto ciò che ruota attorno all’erotismo sia qualcosa di scandaloso o che in qualche modo infici la dignità di chi decide di intraprendere questa carriera. Per cui, nel mio piccolo, mi piacerebbe riuscire a dare anche solo un minimo contributo nella diffusione del messaggio secondo cui l’esprimere la propria sensualità non è qualcosa di vergognoso o immorale.

Che cosa vorresti ti regalasse il 2021?

Mi piacerebbe, principalmente, che mi regalasse più serenità. Nel 2020, seppur ci siano stati anche tanti momenti felici, purtroppo i periodi di sconforto, in cui avrei voluto mandare all’aria la mia intera esistenza, non sono mancati. Nel 2021, dunque, mi aspetto da me stessa di essere ancora più forte e combattiva, di non lasciarmi andare e di continuare a coltivare i miei hobby e le mie passioni. Vorrei impegnarmi al massimo sul fronte della carriera universitaria e dei rapporti sociali, ma, anche e soprattutto, mi piacerebbe affrontare un percorso introspettivo che possa permettermi di diventare una persona migliore sotto tutti i punti di vista. Una persona più pacata, più decisa e più determinata nel raggiungimento dei propri scopi.

Un tuo pregio e un tuo difetto

Un mio pregio, direi che potrebbe essere la dolcezza. Mi considero, come ho già detto qualche domanda fa, una persona piuttosto romantica. Mi piacciono le coccole, i piccoli regali inaspettati, i lunghi abbracci. Per quanto possa piacermi la vita notturna, la serata più bella rimarrà sempre quella passata sotto le coperte insieme alla persona che ci fa battere il cuore, con un bel film e soprattutto tanto amore reciproco.

Quanto invece ai difetti, penso che potrei elencarne a bizzeffe 😆. Uno è sicuramente il fatto che tendo ad essere piuttosto permalosa e a prendermela, qualche volta, per delle sciocchezze. Sono comunque determinata ad attenuare questo difetto e ad arrivare ad accettare più facilmente le critiche, soprattutto se costruttive. Ci lavorerò nell’ambito di quel “percorso introspettivo” di cui ho già accennato.

Che cos’è sacro per te?

Risponderei, senza ombra di dubbio, l’empatia. Penso che sia una qualità davvero straordinaria, che ci permette di entrare pienamente in sintonia con le persone a cui vogliamo bene. Essere empatici significa comprendere a pieno i punti di vista altrui, quasi fino a sentirli propri, e non c’è nulla di più bello che sentirsi capiti e rispettati da chi ci circonda.

La tua più grande paura?

La mia più grande paura sono proprio le persone. Mai fidarsi di nessuno, salvo rare eccezioni. Il rischio di essere pugnalati alle spalle è costante e concreto. Oltre a ciò, includerei anche una discreta aracnofobia.

C’è qualcosa di te che cambieresti?

Sì, ci sarebbero vari aspetti di me che mi piacerebbe cambiare. Vorrei essere una persona più paziente, più calma e meno irritabile, ma soprattutto più risoluta nelle proprie decisioni. Fortunatamente, l’esperienza è sempre un’ottima insegnante.

Amicizia, Amore, Famiglia, Lavoro, Salute, Sesso e Soldi mettili in ordine di importanza!

Salute, soldi, lavoro, amore, amicizia, sesso, famiglia.

Prima di chiudere: un motto o una frase che più ti rappresenta?

Vivi e lascia vivere.

Secondo me, ognuno dovrebbe essere libero di esprimersi senza per questo essere giudicato negativamente, per cui quale proverbio migliore? Non sopporto le gabbie e men che meno mi sentirei di imporle a qualcuno. Anzi, adoro le persone stravaganti che non hanno paura di essere se stesse.

Vanessa, la nostra intervista termina qui, prima di chiudere voglio rinnovarti i miei complimenti ed augurarti un futuro pieno di successo!

Grazie ancora per la splendida occasione che mi è stata concessa. Auguro lo stesso anche a te!

Alex Napoleone Wilson

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