LE INTERVISTE DI SARA VIVIAN: “SINYUS”

Eccomi amici lettori di Mondospettacolo!!

Sapete dove sono stata questa settimana? A Torino, alla mostra “Un artista per quattro fotografi”, dove esponeva anche Sinyus, fotografo, musicista e videomaker di cui avevamo parlato nella precedente intervista!

Dark, oscuro, sexy, shockante e toccante, così si può definire l’arte di Sinyus e l’artista stesso, non a caso le sue foto erano facilmente riconoscibili, anche senza seguire il filo rosso che avrebbe rivelato il fotografo delle varie foto esposte!

Intervistarlo era d’obbligo e sicuramente di interesse per voi cari lettori e lettrici di Mondospettacolo!

Sinyus,  questo sì che è un nome d’arte particolare, come te del resto: come nasce questo nome e che significato ha per te?

“Questa  una domanda che spesso sorge spontanea al quale, nonostante io l’abbia già spiegato decine di volte, ho sempre piacere di spiegare perché semplice ma allo stesso tempo significativo. Un mattino di circa 15 anni fa mi sono svegliato con questa parola in mente, sono andato a cercare su google e con mio grande stupore la ricerca non portava ad alcun risultato; dopo un istante di silenzio ho detto:”ah si? da oggi Sinyus sarò io”

Il tuo nome è apparso su Mondospettacolo di recente, nell’intervista della band Torinese Dramalove, in quanto hai curato il loro ultimo videoclip, quindi ormai ti si può definire anche videomaker, prima sei stato fotografo, musicista e chi ti segue da un po’ sa che tu sei stato anche un modello! Quale di questi ruoli senti più tuo?

“Posso dirti in quale di questi non mi identifico per nulla nonostante sia stato per qualche anno il mio mestiere… il modello ovviamente! Ho proprio la repulsione nei confronti della macchina fotografica e ogni volta che mi trovo un obbiettivo davanti al naso mi domando come facciano i miei soggetti a sottoporsi a tale tortura.”

  

Forse perché non si può definire tortura farsi fotografare da un ragazzo bello e talentuoso!(ndr)

Ma dimmi: come ti sei avvicinato all’arte, hai seguito un percorso di studi particolare per arrivare ad ottenere i risultati che raggiungi?

 “Partiamo dal presupposto che non considero arte quello che faccio ne tanto meno mi considero un artista, posso però dirti che sono quello che sono grazie a tutto il percorso della mia vita che ho intrapreso una quindicina d’anni fa: iniziare a suonare uno o più strumenti in varie band per poi finire in un tour oltreoceano con una di esse, fare il modello, studiare come grafico pubblicitario e cercare di dare un tocco personale ovunque io metta le mani mi ha forgiato “artisticamente” creando “il sinyus” che state intervistando”

 

Il Sinyus che vediamo è decisamente poliedrico e un tour oltreoceano non è un vanto per tutti, quindi viene spontaneo chiederti qual è stata l’esperienza più importante e significativa per te nelle vesti di musicista?

 “La primissima volta in sala prove con due amici delle medie  uno dei ricordi più “potenti” che ho legati al mondo della musica poi, ovviamente, come ho citato nella precedente risposta il mio Tour Oltreoceano con tutto quello che ne ha conseguito posso dire che mi ha cambiato la vita; potrò raccontare ai miei nipoti delle avventure da “rockstar” che il loro vecchio nonno ha affrontato 50 anni prima”

  

Non riesco a immaginarti vecchio, nonostante le applicazioni del tuo iphone offrano spunti divertenti, catturi l’attimo e credo che una parte di te vivrà sempre nella tua arte, ma parlavamo appunto di esperienze, quindi quale ritieni sia la più importante come fotografo?

 “Mentre con la musica la risposta è stata semplice ed immediata, con la fotografia faccio decisamente più fatica a risponderti.. diciamo che faccio questo mestiere dal 2006 e da quella data, proporzionalmente alla mia esperienza, ho avuto molte belle esperienze che in quel momento mi sembravano il massimo che potessi raggiungere; il mio primo calendario per esempio, realizzato per  grossi marchi come Euroglass, Bosch, Valeo ecc. curandone ogni singolo dettaglio, dal concept, alla grafica alla parte fotografica; ovviamente è stata una grandissima esperienza che mi ha insegnato a lavorare in team, come non citare poi lo stilista Daniele Lorenzino (designer di borse di lusso Made in Italy) che ha messo in mano ad un perfetto sconosciuto tutta la campagna pubblicitaria delle sue borse facendomi realizzare anche il mio primissimo spot video e dandomi una fiducia che quasi quasi nemmeno mia mamma mi avrebbe dato.”

  

E arriviamo alla tua ultima avventura legata all’immagine: sei finalmente approdato al mondo dei video…

 “Hai nominato la parola video? Ecco qui mi stanno venendo gli occhietti a cuore!

Il video è l’ultima frontiera che ho e che sto tentando di varcare; SIN dalla prima esperienza ho capito che era “l’amore della mia vita” perché con il video posso finalmente esprimere quello che la mia creatività impone mettendo a frutto le conoscenze di tutto il mio percorso creativo.

Sono uscito fuori tema mi sa, vedi che effetto mi fa la parola video?

L’esperienza o una delle esperienze sicuramente più significative è stato realizzare il mio primo videoclip musicale per la rock band italiana Dramalove; sei giorni di ripresa, settimane di preparazione, mobilitando decine di persone, e tre giorni di full immersion per montaggio e post produzione, il risultato? finalmente IO.”

Di cui  so hai curato anche la grafica del loro singolo che facciamo vedere qui in foto:

 

Parlando di immagini e di grafica, come avranno notato ormai anche i nostri lettori di Mondospettacolo, tu ritrai spesso tattoo e so che hai anche creato un format a riguardo, cosa comunicano e cosa esprimono per te i tattoo?

 “Anche il tatuaggio nella mia vita ha avuto uno strano percorso che sottolinea ulteriormente la mia coerenza nell’essere incoerente. Per anni ho guardato disgustato i tatuaggi e soprattutto i tatuati mi sembravano una mandria di imbecilli modaioli poi, un mattino, mi sono svegliato con un sogno ben chiaro e definito in mente ma che facevo fatica a razionalizzare; ho sognato di tatuarmi e nel sogno era anche ben chiaro il disegno e il motivo di tale soggetti, o meglio, soggetti.

Ho telefonato alla mia amica Sty di TattooYou di Aosta e sono corso a tatuarmi il primo dei tre tattoo sognati, da quel giorno sono come si suol dire entrato nel tunnel.

Una volta conosciuto ed amato il mondo dei tattoo ho passato due anni a documentarmi sui vari stili, tecniche, artisti in circolazione e ho presenziato tutte le tattoo convention della zona fino all’intuizione: creare un trasmissione televisiva sul mondo dei tattoo per far capire alla massa che dietro al tatuaggio c’è un mondo e che se ti tatui da artisti validi e ti fidi dei loro consigli puoi portarti dietro vere e proprie opere d’arte che non “invecchieranno mai” e del quale non ci si pentirà e soprattutto che rivolgersi a professionisti con uno studio tattoo, anche se da molti anni, non significa necessariamente essersi rivolti alla persona giusta.”

  

Tu sei un perfezionista, io ti ho visto all’opera, anzi si può dire che tu a volte sia talmente meticoloso da essere maniacale, anche se con valide ragioni, visti i risultati. Lavorando con modelle professioniste mi viene da chiederti la tua opinione riguardo lo stereotipo di perfezione che propongono i media, qual è il tuo punto di vista in merito? Come rendi perfetti i tuoi soggetti, anche quelli che non posano per professione?

“Diciamo che nonostante io sia uno di quei fotografi di “nuova generazione”, arrivati quindi con l’avvento del digitale, vedo la fotografia un po’ come la vedevano i “veri fotografi” di conseguenza non amo alterare o stravolgere i miei soggetti e le mie fotografia con un “abuso” della computer grafica ma i miei ritocchi sono sempre finalizzati all’enfatizzare luci, contrasti, dettagli esattamente come intervenivano qualche tempo fa direttamente sulla pellicola grazie ai diversi trattamenti chimici i fotografi che io definisco “veri”.

Spesso chi guarda le mie foto e le confronta con altre immagini dei soggetti fotografati, da per scontato che il risultato sia dettato appunto dall’avvento estremo di photoshop dove effettivamente oggi giorno si possono modificare completamente le Silhouette dei corpi, ingrandire o rimpicciolire occhi, zigomi e così via, mentre invece non  così. I miei giochi di luci e ombre, il mio punto di vista, l’intenzione che riesco a far avere alle ragazze spiegando loro esattamente cosa voglio in fase di scatto sono gli unici ingredienti “non segreti” che utilizzo durante qualsiasi servizio fotografico.”

 

E’ così anche nella tua vita?

“Nella vita spesso mi succede di guardare le persone già come se fossero fotografate/postprodotte e di giudicarle di conseguenza; parecchie volte mi capita di trovare interessanti soggetti che visti con “occhio human” lasciano parecchio a desiderare.. hehe!!

Ecco perché sono un grande sostenitore di chi sostiene che la fotografia non la fa la fotocamera che utilizzi ma l’occhio di chi sta dietro alla camera.”

   

Progetti per il futuro.

“Progetti per il futuro? Bella domanda! Entro fine anno uscirà la nuova trasmissione sul mondo dei tatuaggi realizzata lo scorso 20-21-22 settembre in occasione della tattoo convention di Torino “Italian tattoo Artists 2013”, poi ho in ballo alcuni videoclip musicali e altri progetti legati al mondo della cucina del quale, per scaramanzia, preferisco non  parlarne ad “alta voce”.”

 

E per chiunque sia ora assalito dalla curiosità di vedere altri lavori del nostro artista o se voleste immediatamente contattarlo per collaborare con lui, vi lascio le sue pagine dove potrete trovare tutti i suoi lavori, legati ai vari settori in cui eccelle!

www.sinyus-art.com

PORTFOLIO FOTOGRAFICO: http://www.flickr.com/photos/sinyusfotografia/sets/72157624619899460/show/

PORTFOLIO VIDEO: 
www.youtube.com/obscuresinyus
www.vimeo.com/sinyus

Sara Vivian