Mondospettacolo incontra Stefano Skalkotos, ora su Netflix nell’action movie Lift

Padovano classe 1981, non è la prima volta che Mondospettacolo incontra Stefano Skalkotos, giovane attore che, attivo tra teatro, cinema e televisione, in tempi recenti abbiamo visto, tra l’altro, in Natale a tutti i costi di Giovanni Bognetti, in Love in the Villa di Mark Steven Johnson e nella fiction Arnoldo Mondadori – I libri per cambiare il mondo, diretta da Francesco Miccichè.

Abbiamo deciso di intrattenere con lui un’altra piacevole conversazione in occasione dell’uscita su Netflix di Lift, action movie a firma di F. Gary Gray in cui veste i panni di un carabiniere italiano che si occupa di tutela e di beni culturali e che si trova inizialmente a Venezia accanto a Gugu Mbatha – Raw, supportandola nella caccia ad un famigerato ladro.

 

Da oggi, 12 Gennaio 2024, sei su Netflix con Lift, nuovo film di F. Gary Gray. Non è la prima volta che lavori con un cineasta internazionale, in quanto sei stato anche diretto da Mark Steven Johnson in Love in the Villa. Quali principali differenze hai trovato rispetto a quando vieni diretto da un regista italiano?

Il tempo. Io sono stato diretto da due registi americani che si prendevano tutto il tempo necessario per chiudere le scene. Sui set italiani c’è più frenesia, il che non è per forza un aspetto negativo, intendiamoci, però, ecco, io ho notato questo. In una parola: il tempo. Credo, per esempio, che questa sia stata una delle componenti che hanno consentito a F. Gary Gray di conoscermi meglio e di investire sullo sviluppo del mio personaggio. Io inizialmente, sulla carta, partivo con un piccolo ruolo nominato come “Italian agent”, che durante le riprese è diventato un supporting role – grazie anche al lavoro dello sceneggiatore Daniel Kunka – e ha preso il mio nome “Stefano”. Questa non solo è stata per me un’opportunità incredibile, ma una storia bellissima da raccontare.

LIFT. (L to R) Gugu Mbatha-Raw as Abby and Stefano Stalkotos as Stefano in Lift. Cr. Stefano Cristiano Montesi/Netflix © 2023

 

Quali emozioni hai provato nel trovarti accanto a star internazionali quali Kevin Hart, Jean Reno, Sam Worthington e Gugu Mbatha-Raw?

Parliamo di attrici e attori incredibili ai quali aggiungo anche Ursula Corbero, Vincent D’Onofrio, Billy Magnussen e tanti altri. Kevin Hart è un folletto dalla simpatia e dall’energia incredibile e inesauribile, in una parola sola: travolgente. Gugu Mbatah-Raw credo sia un’attrice straordinaria, solo guardando i suoi occhi, prima che ascoltare le sue parole quando ci lavori insieme ti eleva ad un altro livello di recitazione. Questo succede solo con i grandi. Per Sam vale lo stesso, con lui ho condiviso varie scene, ho imparato tantissimo e abbiamo scambiato molte chiacchiere nelle pause, parlando delle nostre rispettive idee sul mestiere che facciamo. Persona di un’umiltà, semplicità e talento incredibili. Last but not least Jean Reno. Per me lui è un’icona, sì, certo, Léon, è soprattutto Enzo Molinari in Le Grand Bleu di Luc Besson. Sono restato imbambolato almeno un minuto prima di salutarlo e presentarmi. Non ricordo chi mi disse che i grandi attori quando passano spostano l’aria … ecco Jean Reno sposta l’aria!

 

Quanto è cambiato il mestiere dell’attore dopo il blocco obbligato dovuto alla pandemia?

Posso essere sincero? Sai che io dalla pandemia in poi ho lavorato di più? Non so se è successo anche ad altri e ad altre, ma per me è andata così. Non so da cosa sia dipeso, non mi faccio troppe domande. Comunque qualcosa è cambiato, forse più dal punto di vista tecnico per i provini: intendo che, mentre prima se ne facevano di più in presenza, ora il self-tape è diventato la regola, o quanto meno il primo biglietto da visita dell’attore o dell’attrice. Ci si incontra in presenza con casting e regista solo in fase di call-back. Quindi, almeno in prima battuta, si lavora a distanza. Manca un po’ il contatto umano. L’incontro – seppur in una prima fase – trovo sia comunque importante per definire insieme ai casting l’idea del personaggio. Il provino dal vivo è sempre meglio. Non foss’altro più emozionante. Capisco altresì che il self-tape consenta una scrematura più veloce in fase di scelta.

Photo credits: Alessandro Pensini

 

Lift è un prodotto Netflix che sarà visionabile, dunque, solo sulla piattaforma in questione. Secondo te il futuro del cinema sarà veramente solo in streaming come molti dicono?

Ma speriamo di no Francesco! La sala è la sala! È una cosa che dovrebbe andare oltre le regole di mercato, ha a che fare con la storia, la sociologia e l’antropologia culturale. Certo, bisogna realizzare film che meritino la sala da una parte e servirebbe una riabilitazione da “sindrome da divano” dall’altra.

 

Sappiamo che nel film sei presente in una scena decisamente mozzafiato. Anticipando il possibile, puoi dirci qualcosa?

Mi sono ritrovato – e me lo dissero solo il giorno prima di girare – in un velivolo che un civile solitamente usa solo se è Gianluca Vacchi (e io non ci tengo) o se si rompe un legamento ad alta quota sciando e, quindi, chiamano il soccorso aereo (e io non scio). Posso dirti che ora prendo l’aereo come bere un bicchier d’acqua. Ho detto troppo. Il resto lo vedrete su Netflix.

 

Quale è stata la più grande difficoltà che hai riscontrato durante questo set?

Nonostante avessi già recitato in inglese per Love in the Villa, la maggiore difficoltà è stata recitare in un’altra lingua. Nel caso di Lift il mio personaggio è stato sviluppato durante la lavorazione, quindi magicamente mi sono ritrovato da un piccolo ruolo, inizialmente previsto solo nelle riprese veneziane, ad un supporting role e, quindi, a vivere un set così mastodontico per circa un mese. Con spostamenti da Venezia, Trieste, Belfast, fino a  Londra. Mi ricordo come se fosse oggi che il giorno prima di partire per Belfast mi giunse una mail con dei cambi di sceneggiatura, quindi alcune delle battute che avevo diligentemente imparato erano state cambiate e ampliate. Se ti succede in italiano, anche due ore prima di girare il problema si pone relativamente, in un’altra lingua hai un filino di ansia in più. Quel giorno avevo una scena piuttosto importante con Sam Worthinghton e i primi due ciak sono stati un po’ faticosi per me, e lui – con cui ormai si era creata una confidenza già nelle riprese italiane del film – mi si è avvicinato e mi ha detto: “Mi piace molto il tuo modo di recitare, dai tuoi occhi io vedo che pensi veramente a quello che dici … la cosa buffa in questo caso è che ti vedo pensare due volte: una in italiano e una in inglese. Se fosse capitato a me di recitare in italiano, potremmo stare qui tutto il giorno”. Da quella battuta di incoraggiamento è cambiato tutto e abbiamo portato a casa la giornata alla grande. Quindi difficoltà superabili quando hai al tuo fianco un attore così talentoso e sensibile come Sam e la fiducia di un grande regista come Gary, che ha creduto in me molto più di quanto io credessi in me stesso in questa grande opportunità che mi ha dato. Gli sono sinceramente molto grato.

LIFT. (L to R) Sam Worthington as Huxley and Stefano Stalkotos as Stefano in Lift. Cr. Stefano Cristiano Montesi/Netflix © 2023

 

Dei film dell’appena trascorso 2023 quali sono quelli che hai maggiormente apprezzato?

Vado con i più freschi a livello di memoria … dunque stranieri: Killers of the Flower Moon di Scorsese (Qualcuno ha detto che è troppo lungo? Ci vuole il suo tempo per raccontare una storia come quella) e mi è piaciuto molto Maestro di Bradley Cooper, dove spicca l’interpretazione grandiosa di Carey Mulligan. Italiani: ho apprezzato molto Io Capitano di Garrone e mi ha colpito anche Michele Riondino con il suo Palazzina Laf.

 

Dopo Lift in cosa ti vedremo impegnato?

Mi sto preparando per la Maratona di Atene che si svolgerà il prossimo Novembre. Se nel frattempo dal mercato nostrano (ma perché no? anche estero) dovesse arrivare qualcosa di interessante sono sempre disponibile a mettermi alla prova … ho solo una data off, ovvero quella del 10 Novembre 2024 dove vorrei correre dalla storica piana di Maratona fino all’antico Stadio Panathinaiko.

 

Francesco Lomuscio