Francesco Tassara nasce alla Spezia nel 1985. Studia Grafica e poi Cinema all’Università di Pisa. Dal 2010 lavora con il video e la fotografia, soprattutto in teatro e nel cinema. Come fotografo ha realizzato mostre personali e collettive e ideato progetti di ricerca come “#Otium”. Predilige la fotografia di reportage di viaggio, la ritrattistica e la ricerca urbex. Ha girato cortometraggi di genere drammatico ed horror, ha svolto laboratori teatrali e video in scuole e carceri, da cui sono nati i film documentari L’alfabeto del mondo, Senza porte né finestre e 8000 km da casa, dedicato alla comunità dominicana spezzina, la più grande d’Europa. Nel documentario si è incentranto in particolare nella narrazione di biografie di altri registi: ricoprendo diversi ruoli, talvolta regista, talvolta soggettista, ha realizzato Bava Puzzle con Lamberto Bava, Spaghetti alla Martino con Sergio Martino, Citto con Francesco Maselli e Qui, Dimitris Makris con Dimitris Makris. Nel 2023 gira Cose nere, lungometraggio di genere giallo/horror con l’interpretazione di alcune icone del cinema horror classico e contemporaneo: da Simona Vannelli ed Ilaria Monfardini ad Erika Blanc e Silvia Collatina. Prima di essere regista è cinefilo, e ama e studia tutto il cinema del ‘900, prediligendo il cinema d’autore e il cinema di paura.

Francesco è attualmente al lavoro sul suo secondo lungometraggio, dal titolo 0187 UFO, di cui ci svela la genesi ed alcune piccole curiosità: “0187 UFO è un film di mistero, attualmente in lavorazione, che mi è venuto in mente di fare mentre giravo il mio primo lungometraggio: Cose nere. Ho nel cassetto più di dodici sceneggiature che vorrei sviluppare, ma mentre giravo Cose nere, che s’ispira a fatti reali di mistero avvenuti nei luoghi dove sono nato, mi sono accorto che a riguardo avevo voglia di dire di più rispetto a quello che stavo già facendo, come colto da una foga creativa. 0187 è il prefisso della zona di La Spezia, dove negli anni ’70 avvennero numerosi avvistamenti ufologici. In una scena di Cose nere, Antonio Tentori doveva comporre un numero in un antico telefono a rotella. Mentre realizzavo questa ripresa, che trovai suggestiva, mi venne immediatamente l’idea di un film strano che avesse nel titolo 0187 UFO.

E’ uno di quei casi in cui arriva prima il titolo della storia. Volevo un titolo esplicito, divertente, quasi da grindhouse (gli anni ’60, ’70 e ’80 hanno regalato una stagione horror memorabile), che s’ispirasse un po’ alla saga UFO con Ed Straker, ma che avesse nel titolo anche un numero, come nei film di spionaggio anni ’60.  Quando, per creare Cose nere, feci ricerche e trovai materiale sugli strani fenomeni degli anni ’70, la mole di questo materiale, con date, resoconti e luoghi, era così vasta che mi resi conto che avevo ispirazione per più di un film. Così mi sono tuffato nella realizzazione di questo secondo film ispirato ai fatti misteriosi della Spezia, ma sarà un film completamente diverso dal precedente: si tratta infatti di una pellicola ad episodi. Poter rappresentare più storie all’interno di un unico film mi ha offerto la possibilità di raccontare molto e di poter spaziare. Non svelo altro”.

Ecco la videointervista


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