Paranoie è il nuovo singolo della cantautrice Ally

Intervista alla giovane Ally con il suo singolo sugli stores digitali e nelle radio

Una ballad indie pop elegante e dolce con degli arrangiamenti essenziali e ben curati che mirano ad una intimità profonda. L’interpretazione dell’artista, sentita e autentica, con venature di malinconia e tristezza, accompagna l’ascolto per mano in una riflessione sulle proprie esperienze di vita.

Potrebbe sembrare una domanda banale e magari lo è: “Dove sta andando la musica? E dove sta andando la tua di musica?

Sarebbe facile dire che la musica sta andando sempre più verso la tecnologia spinta e verso una iper-commercializzazione che brucia migliaia di brani in un giorno. Io credo ancora nella musica che si studia con le tradizioni di sempre, senza però demonizzare la tecnologia, che deve essere uno strumento al servizio della musica e non il contrario. La mia musica sta andando alla ricerca ora. Sta sperimentando vari generi e stili, vari tipi di scrittura. Sto producendo molte canzoni ultimamente e devo dire che sono tutte diverse l’una con l’altra, ma a me piace questa cosa. Sto cercando di pubblicare più singoli possibili e di sperimentare.

Ad avere la possibilità di aprire un concerto in uno stadio di un big della musica, affrontandone il pubblico con la tua musica, chi sceglieresti? E perché?

Sceglierei di aprire il concerto di Harry Styles. Lui è il mio idolo da quando ho 14 anni e sono andata ad un suo concerto. Si respira un’atmosfera di pace e solidarietà quindi sarei onorata di rivolgermi ad un pubblico così.

Quali sono i tuoi piani più immediati?

A dicembre voglio pubblicare un mio nuovo singolo che si chiama “anime inclini all’amore” che inizierò a registrare a breve per poi procedere con la promozione.

Hai mai pensato di cantare in inglese cercando di oltrepassare i confini nazionali?

Si ho scritto diverse canzoni in inglese. L’ho sempre parlato e ascoltato quindi non è tanto un limite per me scrivere in inglese.

Quanto è importante per te internet nell’ambito musicale? Si rimpiange il passato in cui i social e selfie erano solo utopia o, meglio, proiettarsi verso il futuro abbracciando le nuove, seppur fredde, forme di comunicazione?

Devo ammettere che ho sempre fatto un po’ fatica ad ambientarmi all’ambiente “social”, perché credo sia un’arma a doppio taglio. Per chi lo sa sfruttare bene è uno strumento molto utile però non è così per tutti. Sono però consapevole che per gli artisti la parte di social e ormai imprescindibile e per questo sto progredendo anche nell’uso dei social scoprendo davvero ogni giorno le potenzialità di comunicazione che hanno.

C’è differenza tra ciò che ascolti e ciò che in realtà componi e canti?

Non molta, le cose che scrivo sono un mix tra le ciò che ascolto e ciò che creo.

Chi vorresti ringraziare per chiudere questa intervista?

Vorrei ringraziare la DCOD Communication perché mi sta seguendo nel percorso promozionale e soprattutto il direttore Cristiano Romanelli con cui ho legato fin da subito!