Quelli che mi vogliono morto: dove l’erba si tinge di fuoco

È un inizio tra fuoco e fiamme ad aprire Quelli che mi vogliono morto, che, disponibile su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV, Sky Primafila e Mediaset Play Infinity, ci mostra quasi subito un Jake Weber in fuga insieme al figlio dodicenne Finn Little da due pericolosi sicari.

Pericolosi sicari cui concedono anima e corpo due spietatissimi Aidan Gillen e Nicholas Hoult e che, quando il giovane finisce per rimanere solo nei boschi, non esitano a continuare a dargli la caccia, ricordando quasi il plot del dimenticato Dove l’erba si tinge di sangue di Clay Borris.

Ma, mentre in quel caso la vicenda si evolveva a suon di vendetta da violento action movie, la quasi ora e quaranta in questione, tratta da un libro di Michael Koryta, viene strutturata in tutt’altra maniera.

Perché da un lato abbiamo un Jon Bernthal vice sceriffo che, affiancato dalla moglie incinta Medina Senghore, arriva proprio a doversi scontrare con la coppia di assassini, dall’altro il ragazzo destinato ad incrociare la sua strada con quella di una Angelina Jolie a capo di una squadra di pompieri paracadutisti, ancora scossa a causa dell’esito dell’ultima missione.

Del resto, al di là della trama thriller, non risparmia neppure una certa spettacolarità da disaster movie orchestrata tra tempeste di fulmini e maestosi incendi Quelli che mi vogliono morto, al cui timone di regia troviamo il Taylor Sheridan autore de I segreti di Wind River.

Una spettacolarità che, pur puntando su qualche riuscito effetto pirotecnico, non intende rappresentare, però, l’elemento di primo piano dell’operazione, in realtà maggiormente incentrata sui conflitti tra i diversi personaggi tirati in ballo.

Con la risultante di una commistione di diversi (sotto)generi che, non priva di spargimenti di cadaveri e infarcita di non indifferente cattiveria per quanto riguarda le malefatte dei citati Gillen e Hoult, rende Quelli che mi vogliono morto un thriller comunque non guardante esclusivamente al facile intrattenimento ma, anzi, attraversato da una evidente venatura maggiormente interessata all’introspezione dei suoi personaggi.

Seppur con ritmo incerto e senza troppe sorprese.

 

 

Francesco Lomuscio