Zombieland – Doppio colpo: il ritorno dei morti viventi

Interpretato da Woody Harrelson, Jesse Eisenberg, Emma Stone, Abigail Breslin e Rosario Dawson  e diretto da Ruben Fleischer, Zombieland – Doppio colpo è il sequel della horror comedy del 2009 Benvenuti a Zombieland, che ha avuto un discreto successo (ma non nel nostro paese, dove uscì solo in home video), divenendo pian piano un piccolo cult insieme ad altre “zombedy”.

Una gradevole operazione che si rifaceva a molta commedia americana contemporeanea, impreziosita anche di citazioni e di un geniale cameo di Bill Murray.

Questo sequel arriva non solo a dieci anni dal capostipite, ma anche dopo dieci stagioni di The walking dead, che ha ormai sdoganato i morti viventi anche al pubblico che, forse, neanche sapeva che tutto era nato dal genio di George A. Romero.

Tornano quindi i protagonisti del primo film: Tallahassee (Harrelson), Columbus (Eisenberg), Wichita (Stone) e Little Rock (Breslin), e non sono neanche troppo invecchiati.

Zombieland – Doppio colpo mantiene quanto di buono era già stato espresso in Benvenuti a Zombieland e, nella consueta epoca post-apocalittica, porta i nostri eroi a rifugiarsi nientemeno che nella Casa Bianca; anche se la storia, in breve, li vede di nuovo in viaggio alla ricerca di una compagna perduta, per cercare di riconciliare una relazione e con l’inserimento di nuovi personaggi, da un divertente Luke Wilson alla già citata Dawson, fino ad una divertente Zoey Deutch (figlia della leggendaria Lea Thompson della trilogia Ritorno al futuro).

Un secondo episodio che funziona alla perfezione, con la giusta dose di comicità affidata in particolar modo al bravissimo Harrelson, intrattenendo il pubblico da pop corn e senza rinunciare a scene truculente dinanzi alle quali, per bocca dello stesso Colombus/Eisenberg, è meglio sospendere lo sgranocchiamento.

Gli zombi, come ormai capita sempre più spesso, in Zombieland – Doppio colpo sono soltanto una coreografia, un divertente sfondo per mostrare tante situazioni irreali e prendere in giro l’umanità che sembra lanciata sul binario dell’autodistruzione. Atmosfera da b-movie ma stavolta con un budget di tutto rispetto che permette ottime scenografie e, appunto, una ricostruzione maniacale della Casa Bianca.

Un doppio colpo che non delude, dunque, e che probabilmente spingerà chi ancora non lo ha visto a riscoprire il primo episodio… ma rimanete seduti in sala fino al termine dei titoli di coda di questo secondo, non ve ne pentirete.

 

 

Roberto Leofrigio