LE BUGIE DI RENZI SUI DATI RELATIVI ALL’OCCUPAZIONE HANNO LE GAMBE CORTE!

MATTEO RENZI - ROMA 2013-09-17 MATTEO RENZI DICHIARAZIONI RENZI-FOTO ARCHIVIO  - fotografo: Daniele Scudieri / IMAGOECONOMICA
MATTEO RENZI – ROMA 2013-09-17 MATTEO RENZI DICHIARAZIONI RENZI-FOTO ARCHIVIO – fotografo: Daniele Scudieri / IMAGOECONOMICA

Renzi su Twitter: «Con il lavoro l’Italia riparte». «Aumentano i posti di lavoro: più 82mila sul mese scorso, più 150mila da aprile. Solo con il lavoro l’Italia riparte». MA LEGGIAMO BENE I DATI DELL’ISTAT ! se analizziamo i dati relativi al tasso di occupazione: tra i 15 e i 34 anni la percentuale scende dello 0,5%, mentre tra gli over 50 sale de 2,1% (+0,3% tra i 35 e i 49 anni). Traducendo in parole povere quanto appena descritto: l’occupazione sale solo per gli over50, mentre le fasce d’età più deboli e colpite dalla crisi, continuano a boccheggiare. La deduzione è semplice: l’aumento dell’occupazione non è merito del Jobs act, delle assunzioni, delle “stabilizzazioni” e in generale dei proclami lanciati dal Governo da un anno a questa parte, ma della maggiore permanenza al lavoro dei lavoratori più anziani, dovuta all’innalzamento dell’età pensionabile sancito dalla tanto odiata riforma Fornero.
Ma c’è di più, perchè il ribasso degli occupati e il flebile aumento degli attivi tra i più giovani mostra palesemente proprio quel risultato che tutti non vorremmo vedere. Nella fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni, la disoccupazione è aumentata dell’1,1%

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