Recensione: Moda mia, storia di un adolescente sardo aspirante stilista

Pino Ammendola e Francesco Desogus in Moda mia

Moda mia è la storia di un adolescente sardo che aspira a diventare uno stilista di moda, costretto a scontrarsi con il padre-padrone, un rozzo pastore interpretato da Pino Ammendola.

Un sogno pericoloso

In Moda mia troviamo Giovannino (Francesco Desogus), un sedicenne sardo che sogna di diventare uno stilista di moda. Iscritto ad un istituto tecnico artistico di Arzachena, come attività extra scolastica si cimenta nella creazione di abiti realizzati con materiali di recupero. Tutto questo alle spalle del padre padrone Antonio (Pino Ammendola), rigido pastore interessato solo alle sue pecore e a soddisfare i suoi vizi tra alcol e prostitute. Giovannino viene quindi continuamente vessato e disprezzato dal rude uomo e, oltre ad essere obbligato a badare agli ovini, è anche costretto a prendersi cura della sorellina Stella, visto che la madre ha abbandonato da tempo la famiglia. Dopo che in estate il ragazzo inizia ad avere i primi riscontri e vince anche una sfilata amatoriale in paese, la verità emerge e il sensibile ma deciso Giovannino dovrà fronteggiare l’ottusa mentalità paterna per poter realizzare il suo sogno lontano dalla Sardegna. Nel suo percorso lo aiuterà anche un misterioso angelo custode, il giovane gay Michele (Davide Garau), nonostante le ritrosie dello stesso Giovannino nell’accettare il suo sostegno.

Francesco Desogus - Moda mia (2)
Francesco Desogus (Giovannino)

Poca incisività e freno a mano tirato

Scritto e diretto dal veronese Marco Pollini e ispirato ad una storia vera, Moda mia è un film dalle buone intenzioni ma dal risultato poco soddisfacente. Ha una serie di spunti potenzialmente interessanti che però non vengono poi sviluppati a dovere, restando in superficie o venendo addirittura banalizzati. Il contrasto tra il giovane sensibile e il rozzo pastore non viene quasi mai vissuto dallo spettatore con il disagio emotivo che ci si aspetterebbe invece da una situazione simile. Al di là delle varie umiliazioni e vessazioni, in tutto il film vola un solo schiaffo e forse è un po’ poco per dipingere un padre-padrone veramente crudele e odioso, mentre questo sembra avere il freno a mano tirato. I dialoghi poi sono quello che sono e non incidono particolarmente, così come gli espedienti narrativi. La poco verosimile caccia al tesoro nei terreni berlusconiani né è l’esempio più fulgido, buttata lì quasi alla fine del film e risolta in così poco tempo che.. manco un rabdomante. Anche il discorso sulla potenziale omosessualità giovanile viene appena sfiorato e presto liquidato con un urlato e lapidario «non sono frocio!», quando invece avrebbe potuto rappresentare uno snodo interessante per tutta la vicenda, su cui evidentemente non si è voluto forzare la mano.

Pino Ammendola in Moda Mia (2)
Pino Ammendola (Antonio)

Una giovane promessa

Il film è realizzato con pochi mezzi, ma con tanta buona volontà e dei notevoli scenari naturali di una Sardegna selvaggia, che purtroppo non bastano ad elevarlo dalla mediocrità e dall’inconcludenza. Pollini prova a dare un tocco di modernità inserendo qua e là dei videodiari di Giovannino, che si rivolge direttamente al pubblico, ma che onestamente non aiutano la baracca. Anche la recitazione è quella che è, con un Pino Ammendola molto “fisico” e caricato, che fa il suo nei panni del rozzo pastore, unico vero attore in tutto il cast. Il giovanissimo Francesco Desogus dimostra comunque delle ottime potenzialità recitative, oltre ad un viso che buca lo schermo (soprattutto nei videodiari), reggendo sulle sue spalle gran parte del film e meritandosi l’appellativo di “giovane promessa”. Non pervenuti tutti gli altri, compresa Melissa Satta che fa un cameo di una decina di secondi, giusto in tempo per essere buttata a mare (…) e trasformarsi in un’onirica sirena (!), che nulla ha a che fare con le vicende del film.

Francesco Desogus - Moda mia
Francesco Desogus

Un’occasione persa o un punto di partenza?

In definitiva Moda mia è un film che volendo si riesce anche a seguire, ma in cui tra un’ingenuità e l’altra (anche a livello di movimenti di macchina) non ci si appassiona più di tanto alla vicenda che, in fondo, non riesce a dimostrarsi così drammatica come invece potrebbe essere, non creando l’adeguata empatia. E ovviamente il finale è prevedibile sin da quando si parla della scuola di moda a Milano, per poi diventare addirittura palese con la storia della caccia al tesoro. Un’occasione persa? Un punto di partenza? Chissà. Quello che resta è una storia di emancipazione giovanile un po’ curiosa che offre qualche spunto di riflessione e poco altro.

Pino Ammendola e Francesco Desogus - Moda mia
Ancora Pino Ammendola e Francesco Desogus

Moda mia è nei cinema dal 23 marzo, distribuito da Ahora!, mentre questa è la Pagina Ufficiale Facebook del film.

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Ivan Zingariello