40 anni fa I racconti del brivido terrorizzarono in tv un’intera generazione

Quaranta anni fa, il 13 Settembre 1980 veniva inaugurata sulla rete inglese ITV la serie britannica che terrorizzò un’intera generazione: Hammer House of horror, conosciuta in Italia con il titolo I racconti del brivido (i ritagli presenti in questa pagina provengono dal settimanale Tv sorrisi e canzoni e Radiocorriere Tv).

I mitici anni Ottanta erano d’altronde un periodo fenomenale per gli appassionati del raccapricciante, del sanguinoso e del macabro. Neonate e succulente produzioni indipendenti o intramontabili classici avevano sedotto le reti private, diventando un appuntamento catodico irrinunciabile per gli amanti del genere horror. E l’appuntamento con il piacere del brivido era fissato in seconda serata, lasciando poi lo spettatore raggomitolato nel letto a chiedersi cosa potesse esservi in agguato nell’armadio o fuori dalla finestra. Alcuni film erano talmente impressionanti da affondare le radici nella mente, e inquietanti sequenze di case con tubazioni grondanti sangue o autostoppisti in impermeabile giallo diventavano impossibili da dimenticare. Tanti si sono portati dietro negli anni questi macabri ricordi, scervellandosi di capire, di volta in volta, di che produzione si trattasse. Ma non si trattava di un singolo film, bensì di tredici episodi auto conclusivi facenti parte di questa affascinante serie televisiva passata un po’ in sordina ma che aveva lasciato il segno.

Andiamo, dunque, a ripercorrerne la storia. Nel 1979 James Carreras, co-fondatore della Hammer Film Productions, casa di produzione britannica specializzata in horror, lasciò l’Inghilterra dopo una serie di estenuanti tentativi per salvare la compagnia, in crisi dal 1974. Due suoi collaboratori, Roy Skeggs e Brian Lawrence, si misero alla guida della società annunciando la produzione di un telefilm composto da tredici episodi in collaborazione con la Chips Production di Jack Gill. La serie televisiva si sarebbe chiamata Hammer house of horror. Skeggs e Lawrence, avevano scelto di rinunciare ai rischi del grande schermo per rivolgersi al pubblico della televisione, meno influenzabile dalle stroncature della critica. Inoltre avevano abbandonato i classici mostri, i castelli gotici e i personaggi in costume per portare in scena l’Inghilterra contemporanea e raccontare storie dell’orrore contraddistinte da originalità, humour nero e cinismo british, pur conservando l’inconfondibile stile narrativo Hammer, improntato a un certo realismo, e i meravigliosi prati inglesi, su cui si estendevano le case dei secoli passati a testimoniare la presenza indistruttibile dell’antico.
Sul set comparvero, tra i tanti attori, vecchie glorie della Hammer, pronte ad interpretare personaggi sinistri e dalla personalità disturbata, o inermi vittime di orribili presagi: Brian Cox, Peter Cushing, Ian MacCulloch, Denholm Elliott, Pierce Brosnan sono solo alcuni degli eccellenti talenti. Ma non solo, nel cast vennero arruolati anche storici registi come Peter Sasdy (Gli artigli dello squartatore, Sharon’s baby), Robert Young (La regina dei vampiri) e Don Sharp (Rasputin il monaco folle).

In Italia I racconti del brivido arrivarono su Canale 5 il 10 gennaio 1982 e vennero trasmessi solo tre episodi alle 20.30, per fare ritorno, in seconda serata, nello stesso anno, dal 10 maggio, con repliche ed episodi inediti a completarne la serie.  Poi nelle caldi notti dell’ estate del 1983 (da Mercoledì 20 luglio) sulla Quinta rete (la odierna Italia 1), per essere riproposti dallo stesso canale all’inizio del 1985 (da Domenica 13 Gennaio), sempre in seconda serata, dopo la trasmissione comica Drive In. Riportiamo di seguito le puntate con i titoli della messa in onda sulla tv italiana.


L’ORA DELLE STREGHE
(Witching time) di Don Leaver

Il musicista David Winter (Jon Finch) lavora dalla sua casa isolata, la Woodstock Farm. Durante un temporale trova nel granaio una giovane donna (Patricia Quinn) che afferma essere una strega del XVII secolo. David la conduce a casa, ma Lucinda inizia a creare il caos. L’ora delle streghe è stato il primo episodio ad essere mandato in onda, proponendo sangue, nudità e una buona storia legata all’orrore.
Patricia Quinn, oltre a essere nota per il ruolo di Magenta in Rocky Horror Picture Show, ha interpretato la parte della strega anche nel film di Rob Zombie Le streghe di Salem, del 2012. Jon Finch lo ricordiamo invece in Frenzy di Alfred Hitchcock in e tante altre pellicole horror, tra cui Gli orrori di Frankenstein, Vampiri amanti e Lurking fear.

 

LA TREDICESIMA RIUNIONE (The thirteenth reunion) di Peter Sasdy

La giornalista Ruth Cairns (Julia Foster) deve fare un servizio sulle strane tecniche di dimagrimento utilizzate presso la clinica Chesterton. Si unisce al gruppo in cura e scopre che uno dei membri, Ben (Warren Clarke), muore in un incidente d’auto poco dopo aver ingerito una pillola dimagrante. Ma, cosa ancora più sconvolgente, il cadavere scompare e viene sostituito da un manichino. Ruth inizia ad indagare, conducendo lo spettatore ad un finale tanto macabro quanto geniale. L’episodio è ispirato ad un reale evento, il disastro aereo delle Ande. L’attore Warren Clarke, che ha un breve ruolo, è il Drugo Dim di Arancia meccanica.


BRUSCO RISVEGLIO
(Rude awakening) di Peter Sasdy

In questo episodio entrano in scena l’attore Denholm Elliott (I predatori dell’arca perduta, Indiana Jones e l’ultima crociata), nel ruolo dell’agente immobiliare Norman Shenley, e l’attrice Lucy Gutteridge (Top secret), che interpreta la segretaria Lolly.
Norman si trova a dover vendere per conto di un esecutore testamentario una vecchia casa di campagna. Dopo aver effettuato un sopralluogo, iniziano a verificarsi strani eventi in un continuo rimando tra sogno e realtà, difficili da decifrare, sia per il protagonista che per lo spettatore. Il desiderio di vivere con la svampita segretaria e divorziare dalla fastidiosa moglie gli faranno perdere il lume della ragione.

 

FIGLIO ADOTTIVO  (Growing pains) di Francis Megahay

William, il figlio di un ricco botanico, muore improvvisamente dopo aver ingerito la polvere GT28 trovata nel laboratorio di ricerca di suo padre. Per riempire il vuoto lasciato, i Morton (Gary Bond e Barbara Kellerman) adottano James (Matthew Blakstad), un ragazzo della Nesbit Trust Children’s Home. Ma, quando giunge a casa, iniziano a verificarsi strani e macabri eventi.
Il giovane Matthew Blakstad ha interpretato cinque anni più tardi Piramide di paura di Barry Levinson.

 

LA CASA DISSANGUATA (The house that bled to death) di Tom Clegg

Al 42 di Colman Road Albert Clemens avvelena la moglie per poi smembrarla. Qualche tempo dopo l’abitazione viene acquistata dalla famiglia Peters, non consapevole dell’omicidio che ha avuto luogo tra quelle pareti. E ben presto la casa inizia a rivelare il suo passato in un susseguirsi di avvenimenti orribili. Atmosfere alla Amityville horror, che ha sicuramente ispirato gli autori dell’episodio, con cinico e crudele finale a sorpresa.


IL FETICCIO
(Charlie Boy) di Robert Young

Quando lo zio Jack muore, Graham ne eredita la collezione d’arte. Sarah, la ragazza di Graham, decide di portare a casa una bambola voodoo africana di legno. Lo chiamano Carletto (nome un po’ ingenuo per un’entità malefica), ma non hanno idea di cosa ci sia in serbo per loro.

 

L’URLO MUTO (The silent scream) di Alan Gibson

Martin Blueck (Peter Cushing), anziano e apparentemente amichevole proprietario di un negozio di animali, offre un lavoro a Chuck (Brian Cox), un ex detenuto. In sua assenza Chuck, dovrà occuparsi degli animali selvatici rinchiusi nel retrobottega. Le bestie feroci sono le cavie di un sadico esperimento di Martin, che necessita anche di vittime umane.
La storia è ricca di suspense e Peter Cushing regala un’interpretazione degna della sua fama. Questo è inoltre il suo ultimo incarico di recitazione per la Hammer. Brian Cox, poi Hannibal di Manhunter – Frammenti di un omicidio, dopo una lunga carriera lo ritroviamo nel film horror Autopsy, del 2016.


I FIGLI DELLA LUNA PIENA
(Children of the full moon) di Tom Clegg

Tom (Christopher Cazenove) e la moglie Sarah Martin (Celia Gregory) si trovano persi nella campagna inglese dopo un guasto all’auto. Nei boschi circostanti trovano una vecchia casa all’apparenza abbandonata. Qui vive Mrs. Ardoy e la sua nidiata di “circa otto” bambini. E, oltre ad essi, qualcosa di soprannaturale si aggira nei boschi.
Atmosfera spettrale per questa inquietante favola nera.

 

L’AQUILA DEI CARPAZI (Carphatian eagle) di Francis Megahy

L’ispettore Clifford (Anthony Valentine) indaga su una serie di omicidi in cui alle vittime viene strappato il cuore. Si fa aiutare nell’indagine da una scrittrice, una bellissima donna di nome Natalie Bell (Suzanne Danielle).
In questo episodio, che è quello con tasso più alto di erotismo, troviamo anche un giovane Pierce Brosnan, che è alla sua seconda apparizione televisiva. Tematicamente è simile al thriller del 1992 Basic Instinct, con Michael Douglas e Sharon Stone. Nel film Douglas è un detective che indaga su una scrittrice di gialli di nome Catherin Tramell. I due iniziano una sordida storia d’amore, ma il personaggio di Douglas sospetta che lei possa essere l’assassino.


IL GUARDIANO DEGLI ABISSI
(The guardian of the abyss) di Don Sharp

Un antiquario (Ray Lonnen) viene in possesso di uno specchio dai poteri soprannaturali che lo conduce ad incontrare Allison (Rosalyn Landor, la bambina in The devil rides out), una giovane donna in fuga dall’altare sacrificale di un culto segreto di adorazione del diavolo. Il leader del culto, Charles Randolph (il grande John Carson di La lunga notte dell’orrore e Una messa per Dracula), è un ipnotizzatore e ha bisogno sia di Allison che dello specchio per invocare il demone Choronza.
Il guardiano degli abissi è stato sceneggiato da David Fisher, responsabile di un episodio a tema occulto (The stones of blood del 1978) della serie Doctor Who. Entrambi le storie suggeriscono che l’autore conosceva appieno la mitologia dell’occulto, menzionando nomi come John Dee (astrologo, alchimista della Regina Elisabetta I, a cui Howard Phillips Lovecraft fa attribuire la paternità del manoscritto con la traduzione in inglese del Necronomicon) e l’aiutante Edward Kelley, abile nell’evocare spiriti o angeli in una sfera di cristallo.
Entrambi conducevano rituali magici nel XVI secolo, e il sistema di magia Enochiana di Dee includeva davvero un demone chiamato Choronzon. Aleister Crowley, a sua volta, affermò di avere invocato Choronzon nel 1909.

 

UNA VISITA DALL’OLTRETOMBA (Visitor from the grave) di Peter Sasdy

La ricca Penny (Kathryn Leigh Scott) soffre di disturbi mentali che vengono acutizzati da un tentato stupro ad opera di un losco individuo (Stanley Lebor) a cui il marito Harry (Simon MacCorkindale, famoso per la serie tv Manimal) deve dei soldi. Nella collutazione la donna spara in faccia all’intruso, ammazzandolo, e, insieme ad Harry, decide di seppellirlo e di non dire niente alla polizia; ma l’uomo inizia a perseguitarla dall’aldilà.


LE DUE FACCE DEL MALE
(The two faces of evil) di Alan Gibson

La famiglia Lewis, in viaggio per le vacanze, carica uno strano autostoppista in impermeabile giallo cerato che li trascina in un terribile incubo. L’autostoppista attacca infatti Martin (Gary Raymond) e causa un grave incidente. Janet (Anna-Calder Marshall di Cime tempestose) si sveglia in ospedale e scopre che suo marito si sta riprendendo da gravi ferite, ma, quando viene dimesso, non sembra essere più lui.
Racconto macabro su un doppelganger che all’epoca spaventò non poco, tanto che l’angosciante inizio con l’autostoppista in impermeabile giallo divenne una sorta di icona. Inoltre, l’episodio beneficia della regia di Alan Gibson, che è stata di gran lunga la migliore della serie e che ha saputo infondere inquietudine anche alla scena più quotidiana.

 

IL SEGNO DI SATANA (The mark Of Satan) di Don Leaver

Un uomo che afferma di essere stato infettato da un virus malvagio muore mentre è sottoposto ad un intervento alla testa. L’assistente dell’obitorio dell’ospedale, Edwyn Rord (Peter McEnery), si punge il dito cucendo il cadavere e presto inizia a credere che il male sia un virus che può essere trasmesso da una persona ad un’altra.

Resa poi disponibile nel cofanetto dvd Hammer house of horror a terzo millennio avviato, I racconti del brivido è quindi una serie formidabile, che dimostra un ampio repertorio di argomenti e che a distanza di quarant’anni conserva ancora la capacità di spaventare. La melodia lamentosa dei titoli di testa, realizzata da Roger Webb, è di una tristezza inconsolabile e vi cullerà nella visione di questa raccolta che i fan dell’horror non devono assolutamente mancare. Godetevela qui sotto.

 

Daniela Asmundo