Stasera in tv Cantando sotto la pioggia di Stanley Donen e Gene Kelly

Stasera in tv su Twenty Seven alle 21,10 Cantando sotto la pioggia (Singin’ in the Rain), un film del 1952 diretto da Stanley Donen e Gene Kelly, interpretato dallo stesso Gene Kelly, Donald O’Connor e Debbie Reynolds. Il film è ambientato alla fine degli anni venti, nel periodo di passaggio dal cinema muto al sonoro. Il film venne pensato dal produttore della MGM Arthur Freed come un “contenitore” di alcune delle canzoni che aveva scritto insieme a Nacio Herb Brown per i primi film musicali della MGM fra il 1929 e il 1940. Betty Comden e Adolph Green scrissero quindi la sceneggiatura pensando al modo di inserire le varie melodie. La colonna sonora, scritta da Arthur Freed e Nacio Herb Brown, contiene solo due canzoni originali, Make ‘Em Laugh (scritta dallo stesso Freed, ispirata tuttavia alla canzone Be a Clown di Cole Porter, che fa parte della colonna sonora del film Il pirata del 1948) e Moses Supposes (musica di Roger Edens, testo di Comden e Green). Con Gene Kelly, Debbie Reynolds, Jean Hagen, Donald O’Connor, Millard Mitchell, Cyd Charisse, Douglas Fowley, Rita Moreno.

Trama
Nella Hollywood fine anni Venti, sconvolta dall’invenzione del parlato, Don, ex attore di varietà passato con successo al cinematografo, riesce ad affermarsi anche nel cinema sonoro. Lina, che con Don faceva coppia nei film muti, ragazza supponente con voce da gallina, deve invece essere doppiata da Kitty.

“Inarrestabile e brillantissimo flusso visivo-musicale, è uno degli esempi di cinema americano più virtuoso, smagliante ed eclettico mai apparsi sullo schermo. Grazie a un’intuizione geniale – raccontare gli anni Venti condensati nella trasformazione furoreggiante di Hollywood nel passaggio dal cinema muto al sonoro – Gene Kelly e Stanley Donen orchestrano un film memorabile, divertente e immortale. Tutti gli ingredienti concorrono alla magistrale riuscita della pellicola: si va dalla solida sceneggiatura di Adolph Green e Betty Comden, inizialmente pensata come bacino contenitivo per le canzoni del produttore Arthur Freed e di Nacio Herb Brown (già cantate in altri film musicali della MGM) al fortissimo impianto filosofico e morale dell’opera, in grado di coniugare ritmo e buoni sentimenti, per un mix di micidiale accelerazione cinetica. E, oltre alla sfavillante bellezza figurativa, a sorprendere sono i risvolti e le sottotracce cinephile della storia, un’autentica dichiarazione d’amore per la settima arte. La parentesi del film-nel-film dedicata a Broadway, in cui Gene Kelly, turbolento protagonista oltre che reale spirito animatore del lungometraggio, balla con un’ispirata Cyd Charisse (prima mangiauomini, poi creatura di bianco drappata) è da manuale di storia del cinema. E da plauso prolungato è anche il resto del cast: un formidabile Donald O’Connor (premiato con il Golden Globe e incredibile nel numero Make ‘em laugh), la simpatica Debbie Reynolds, l’indimenticabile Jean Hagen nei panni della diva del muto dalla voce insopportabile (in un ruolo pensato per Judy Holliday e ricalcato sull’epilogo di carriera di Norma Talmadge, “martirizzata” dall’avvento del sonoro). Sono pedine fondamentali per l’avanzata di un gioioso carro colorato, che ha nella canzone citata nel titolo il vertice più illustre, ma che infonde a ogni sua singola componente una perfezione formale ineguagliabile. Nonostante l’alchimia che traspare sullo schermo, i rapporti tra il dispotico Kelly e l’esordiente Reynolds furono tutto meno che idilliaci. Candidato a due Oscar: attrice non protagonista (Jean Hagen) e musiche (di Lennie Hayton). Sontuoso Technicolor di Harold Rosson”.
(LongTake)

 

 

Luca Biscontini