Recensione in anteprima di “Ghostbusters”: quando il reboot è meglio dell’originale

Ghostbusters recensione

Sbarcherà nelle sale italiane il 28 luglio l’attesissimo reboot di “Ghostbusters“, uno dei film cult degli anni ’80. Parliamo appunto di un reboot e non di un remake, perché il regista e sceneggiatore Paul Feig ha deciso di trasformare la storia degli acchiappafantasmi declinandola interamente al femminile.


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Le acchiappafantasmi McCarthy, Wiig, McKinnon e Jones

Nella New York dei nostri giorni troviamo la scienziata Erin (Kristen Wiig) che, dopo essere stata allontanata dalla università in cui lavora a causa della pubblicazione di un libro sui fantasmi da lei scritto con la ex collega Abby (Melissa McCarthy), si riunisce con quest’ultima che la coinvolge nel suo nuovo progetto di ricerche sul paranormale. A farle da spalla c’è anche la giovane e stramba Jillian (Kate McKinnon), creatrice dei più strani armamentari utili a scovare e tentare di catturare ectoplasmi. Proprio in quei giorni uno sfigato psicotico ha però deciso di aprire un portale che possa riportare sulla Terra gli spiriti dei defunti per tormentare i vivi e così, alle prime avvisaglie della presenza di fastidiosi spiriti nella Grande Mela, le tre acchiappafantasmi si mettono all’opera.

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Le ghostbusters in azione

Si aggrega a loro un quarto elemento, l’annoiata e logorroica (ma simpatica) impiegata delle metropolitane Patty (Leslie Jones) che, conoscendo la città come le proprie tasche, fornisce loro un supporto logistico fondamentale, con l’obiettivo  di individuare il diabolico disegno dello sfigato terrorista. Nello sgangherato ufficio che sono riuscite a permettersi, ubicato sopra ad un ristorante cinese, le quattro hanno alle loro dipendenze anche un fascinoso giovane segretario, Kevin (Chris Hemsworth), tutto muscoli ma niente cervello. Tra un collaudo di una nuova arma, l’amministrazione comunale che cerca di insabbiare la presenza dei fantasmi e vicissitudini varie, si prepara così il divertente scontro tra i cattivissimi fantasmi e il quartetto di ghostbusters.

Ghostbusters - Il segretario Kevin (Chris Hemsworth)
Il segretario Kevin (Chris Hemsworth)

Sono sempre stato il primo a considerare il 99% dei remake non all’altezza dell’originale, ma in questo caso devo ricredermi, trattadosi oltretutto di un reboot. Rivisto oggi, il “Ghostbusters” del 1984 diretto da Ivan Reitman (co-produttore nel 2016) appare datato, lento e a tratti noioso. Certo, per l’epoca sarà stato anche innovativo e con un cast della madonna, oltre che supportato dal trascinante brano di Ray Parker Jr. (riutilizzato e attualizzato in questa nuova versione), ma onestamente il peso degli anni si fa sentire, soprattutto se confrontato alla freschezza del divertente film di Paul Feig, trasformato quasi in commedia pura. Lo sceneggiatore e regista de “Le amiche della sposa“, “Corpi da reato” e “Spy“, confeziona un film decisamente femminista, con il destino dell’umanità in mano (una volta tanto) alle donne ed in cui l’unico maschio (Chris Hemsworth) è un ragazzone stupido come una capra (e forse anche di più, quasi da risultare ridicolo).

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Ancora le quattro protagoniste

Il film è come un diesel, con una partenza un po’ stentata, qualche battuta a vuoto, e ci mette un po’ a carburare; poi si trasforma però in una spassosa commedia, indubbiamente più divertente dell’originale e con alcune trovate da non sottovalutare (come quella del logo), oltre che politicamente scorretta (il povero pupazzone gigante, fantasma simbolo del 1984, colpito nelle parti intime). L’idea di ispirarsi soltanto all’originale, costruendo poi una storia completamente diversa è la chiave del film, condito da ottimi effetti visivi che la fanno da padrone nella seconda parte. Il vero punto di forza sono però le quattro attrici, sapientemente amalgamate dall’ottimo Feig, con sugli scudi la sempre debordante Melissa McCarthy e la misurata Kristen Wiig, che tornano a far coppia dopo “Le amiche della sposa“. Kate McKinnon e Leslie Jones arrivano invece dal Saturday Nigh Live e i loro due personaggi, l’inventrice sciroccata e la simpatica ma logorroica ex guardia della metro, permettono alla comicità del film di raggiungere alti livelli di divertimento, mentre Chris Hemsworth è fin troppo a suo agio nei panni del bello ma tonto.

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L’ectoplasma Slimer

Anche i comprimari sono di prima qualità, dall’irreprensibile preside Charles Dance al menefreghista sindaco Andy Garcia, dallo sfigato psicotico Neil Casey al meticoloso agente Michael Kenneth Williams, fino all’onnipresente Ed Begley jr. Gustosissimi anche i tanti cameo di prestigio, da Ozzy Osbourne all’intero cast del film originale, con l’esclusione del defunto Harold Ramis (a cui è dedicato il film) e di Rick Moranis (che si è rifiutato di partecipare): troviamo quindi lo scettico professore Bill Murray, il tassista Dan Aykroyd, la scienziata Sigourney Weaver, lo zio becchino Ernie Hudson e la receptionist Annie Potts.

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Il carro funebre modificato

Questo “Ghostbuster” versione 2016 non sarà un capolavoro, ma diverte ed intrattiene per due ore meritandosi assolutamente la visione, con buona pace dei puristi (e dei sessisti) che hanno storto il naso davanti a questa versione “girl power”, subissandola di ingiuste critiche e sterili polemiche.

Una cosa importante: non scappate via quando partono i titoli di coda, perché nel corso degli stessi troverete alcune scene preparatorie del secondo episodio (oltre ad altri cameo), fino al definitivo controfinale al termine dell’intero rullo dei titoli. Ma quella di restare in sala fino all’ultimo è un’abitudine che dovreste avere a prescindere, no?

Voto: 7+

 

Ivan Zingariello

Ghostbusters locandina