Collezione Sophia Loren: tre dvd per riscoprire la Diva

Unica, mitica, grandissima diva del nostro cinema, Sophia Loren (al secolo Sofia Villani Scicolone) è l’emblema della Settima arte italiana riconosciuta a livello mondiale, grazie a quel suo temperamento capace di sovrastare la solare bellezza che ne ha identificato i suoi tratti ineguagliabili.

La parlata sicura, potente, quell’accento napoletano che ha fatto girar la testa a molti uomini e sognare tante donne desiderose di rivalsa e di rispetto, ha consentito – insieme alla presenza scenica – alla nota attrice nativa di Roma (ma cresciuta a Pozzuoli) di girare il globo, costruendosi una carriera a tutto tondo.

Una carriera che l’ha vista impegnata prima con i grandi del nostro cinema (Totò, Alberto Sordi, Marcello Mastroianni), poi con quelli riconosciuti anche a livello internazionale (Clark Gable, Marlon Brando, Jean Gabin, Richard Burton), arrivando a conquistare ben due premi Oscar (uno, nel 1961, per La ciociara, e l’altro, nel 1990, alla carriera).

Sempre supportata dal marito produttore Carlo Ponti, “donna Sophia”, come molti hanno sempre voluto chiamarla, ha avuto anche l’onore di farsi dirigere da registi di prim’ordine, dall’istrionico Vittorio De Sica a Charlie Chaplin, per il quale interpretò nel 1967 La contessa di Hong Kong.

CG Entertainment (www.cgentertainment.it) le rende omaggio editando in dvd il cofanetto Collezione Sophia Loren, contenente tre titoli appartenenti alla sua filmografia.

 

I girasoli (1970)

Questa è la storia d’amore di Giovanna (Loren) e Antonio (Marcello Mastroianni), una coppia perdutamente assorta nel proprio sentimentalismo che vede minacciata la situazione, però, dall’arrivo della guerra, in quanto l’uomo viene spedito sul fronte russo, facendo perdere definitivamente le sue tracce.

In molti lo credono morto, ma Giovanna non si dà per vinta e comincia a cercarlo ovunque; fino a trovarsi dinanzi ad una realtà difficile da immaginare e che può affrontare solo dimostrando che l’amore per Antonio non è mai finito.

Pellicola del 1970 che porta la firma del grande De Sica, è una struggente vicenda amorosa ambientata sullo sfondo di un conflitto mondiale, una variante melodrammatica che mette faccia a faccia i due divi Loren e Mastroianni su un piano totalmente drammatico, lontano dalle sfaccettature ironiche delle loro esperienze passate assieme (Ieri, oggi, domani e Matrimonio all’italiana, tanto per citarne due).

Dramma che si districa tra le più note situazioni della letteratura bellica di una volta, con sceneggiatura a cura di Tonino Guerra e Cesare Zavattini, si avvale di una ammaliante colonna sonora per mano del maestro Henry Mancini, che con questo lavoro si meritò una candidatura agli Academy Awards; mentre un David di Donatello come miglior attrice andò proprio alla Loren.

Biofilmografie di De Sica, Loren e Mastroianni, una Lista premi dell’attrice, la locandina originale, una galleria fotografica e un trailer nella sezione extra del disco.

 

La mortadella (1971)

Dopo anni di successi tutti italiani e appartenenti alla tradizione del Belpaese, nel 1971 Mario Monicelli portò in scena il proprio punto di vista sulle contraddizioni a stelle strisce, raccontando di una giovane napoletana di nome Maddalena (Loren), arrivata negli Stati Uniti per sposare il proprio uomo immigrato da quelle parti, il rivoluzionario Michele (Gigi Proietti).

Arrivata all’aeroporto, la donna, però, viene bloccata alla dogana per via del dono che sta portando dal suo paese, ovvero una mortadella.

L’oggetto attira subito l’attenzione delle autorità, che non accettano l’insediamento di insaccati nella loro nazione e che, per questo motivo, trattengono Maddalena in aeroporto.

Da qui, ne scaturisce uno scandalo a livello mediatico, alimentato dall’interesse del giornalista Jack Fennek (William Devane), il quale si rivela essere uno dei pochi dalla parte della povera donna, costretta a doversi scontrare con la rigidità morale degli USA.

Produzione firmata Carlo Ponti, nonostante gli anni trascorsi La mortadella trasuda ancora una certa freschezza nelle idee di fondo, sorrette da quell’acuto senso graffiante presente nell’umorismo di Monicelli, qui più arrabbiato che mai nel descrivere  lo scontro tra culture come quella italiana e quella americana.

A sostenere la riuscita dell’operazione, il contributo di una serie di collaboratori degni di nota, dalla vasta galleria di interpreti doc (oltre ai citati Loren, Proietti e Devane, abbiamo dei Danny DeVito e Susan Sarandon in erba) ai colleghi di scrittura (insieme alla fida Suso Cecchi d’Amico vi è, non accreditato, del Ring Lardner jr di M.A.S.H.).

Insomma, un divertente sguardo sarcastico di un autore che mai ha smesso di affascinare nel tempo.

 

Il viaggio (1974)

Canto del cigno di uno dei nostri massimi nomi dal cognome altisonante, questo titolo tratto da Luigi Pirandello è la storia di Adriana (Loren), una giovane vedova che intraprende un’esistenza fatta di poche uscite, gran parte delle quali svolte per andare dal proprio cardiologo.

In mezzo a tutto ciò, vive un’intensa e segreta storia sentimentale con il cognato Cesare (Richard Burton), insieme al quale decide di intraprendere un lungo viaggio verso il nord Italia, conscia che il suo cuore malato potrebbe concederle soltanto un ultimo momento di grande passione.

Storia intimista e femminile fortemente voluta da un De Sica di fine carriera, Il viaggio è un’opera elegante ambientata ai primi del Novecento e con in mezzo la vicenda sentimentale di una donna combattuta, affranta, reduce da una tragedia ma prossima ad un nuovo inizio, se così si può chiamare.

L’autore di Ladri di biciclette giostra una narrazione sentita supportato dalle interpretazioni maiuscole dei suoi due protagonisti: una Loren mai così drammatica, qui insignita di un David di Donatello come miglior attrice, più un Burton  dalla presenza costante, rigido ed emotivo, forte nella caratterizzazione ma contraltare di gran classe per la fenomenale protagonista.

Nella cinematografia di De Sica, dedito per lo più all’occhio neorealista del cinema, è forse il lavoro dal punto di vista maggiormente viscontiano.

Il trailer e un’intervista di diciotto minuti al compianto Manuel De Sica, figlio di Vittorio e musicista del film, fanno da contenuti speciali.

 

Mirko Lomuscio