Sharon Tate – Tra incubo e realtà: in blu-ray il massacro di Bel Air interpretato da Hilary Duff

Prima che, con immagini in bianco e nero, si cominci il Giovedì 1 Agosto del 1968, è l’interrogativo dello scrittore e poeta Edgar Allan Poe “Tutto ciò che vediamo o a cui rassomigliamo è soltanto un sogno dentro al sogno?” ad introdurre i circa novanta minuti su cui si costruisce Sharon Tate – Tra incubo e realtà, inedito cinematografico datato 2019 e reso disponibile su supporto blu-ray italiano da Koch Media.

Un inizio dopo il quale si passa ad un anno più tardi con notiziari a base di immagini dei cadaveri ritrovati nella villa di Bel Air quando la setta di pazzi capitanata dal folle Charles Manson attuò il pluriomicidio in cui perse la vita, appunto, l’attrice incinta Sharon Tate, allora compagna del cineasta polacco Roman Polanski.

Una Sharon Tate che, con la narrazione destinata a ripartire dai giorni precedenti alla sua uccisione, manifesta in questo caso i connotati della Hilary Duff che ha saputo affiancare una carriera di attrice – grazie a titoli quali Lizzie McGuire – Da liceale a popstar e Material girls – a quella di idolo musicale dei teen-ager.

Una Sharon Tate che non manca di finire preda di raccapriccianti incubi e visioni che le appaiono quasi come presagi di morte; man mano che il regista Daniel Farrands – dalla filmografia costituita quasi esclusivamente da documentari riguardanti i film di paura – provvede alla presentazione dei diversi personaggi, dal parrucchiere Jay Sebring al già citato Manson, rispettivamente interpretati da Jonathan Bennett e Ben Mellish.

Perché, pur mantenendo aspetti noti relativi al tragico fatto di cronaca (per esempio, si citano i messaggi subliminali nascosti nel vinile di Helter skelter dei Beatles suonato al contrario), risulta più che evidente che il suo intento non sia quello di proporre una fedele ricostruzione dell’accaduto, bensì fornirne una fantasiosa e puramente cinematografica rivisitazione in maniera curiosamente simile a ciò che Quentin Tarantino ha riservato nel contemporaneo C’era una volta a… Hollywood.

E lo fa consentendo alla sensazione di inquietudine di aumentare fotogramma dopo fotogramma, in modo che rientri pienamente nel genere horror un’operazione che si distacca del tutto dai vari film resoconto realizzati sull’argomento; tanto che, posto a circa metà di Sharon Tate – Tra incubo e realtà, perfino il feroce massacro viene presentato con risvolti totalmente differenti da come le cose effettivamente andarono in quella strage giunta al cinquantesimo anniversario.

Accompagnato dal trailer nella sezione del disco dedicata ai contenuti extra.

 

 

Francesco Lomuscio