As tears go by, Happy together e In the mood for love di Wong Kar-wai riscoperti in dvd

CG Entertainment (www.cgtv.it) prosegue la sua riscoperta in home video del cinema di Wong Kar-wai proponendo su supporto dvd altri tre titoli firmati dal noto cineasta orientale.

Si parte quindi con l’esordio anni Ottanta As tears go by, per poi proseguire con l’acclamato Happy together, della seconda metà del decennio successivo, e concludere con l’indimenticato In the mood for love, attraverso cui ha aperto il XXI secolo; il secondo e il terzo in questo caso in versione restaurata in 4K.

 

As tears go by (1988)

Piccolo gangster che bazzica la periferia di Hong Kong, Wah (Andy Lau) un giorno riceve la visita di Ngor (Maggie Cheung), sua cugina, la quale viene a stare da lui per un breve periodo a causa di un procedimento medico da seguire. Preso dalla propria professione criminale, che esercita insieme all’amico Fly (Jacky Cheung), il giovane rimane però presto affascinato dalla lontana parente, tanto da sentire che potrebbe innamorarsi di lei, sebbene la sua esistenza non sia votata alla felicità. Infatti, determinate conseguenze che colpiscono sia Wah che Fly spingono Ngor ad allontanarsi da suo cugino, nonostante il sentimento che prova per lui si faccia sentire non poco.

Con uno sguardo rivolto chiaramente ad un caposaldo del genere gangster quale è Mean Streets – Domenica in chiesa, Lunedì all’inferno di Martin Scorsese, l’esordiente Kar-wai decide di rendergli omaggio tirando su personalmente una storia di piccoli criminali nella periferia cinese. Il risultato è un’opera prima dinamica e ricca di creatività che ondeggia tra la violenza urbana e i sentimenti profondi con fare veramente maestoso, come solo un regista del suo calibro sarebbe stato capace di fare.

Un titolo che apre le porte ad uno degli autori più completi della sua generazione e che tuttora colpisce per la rappresentazione scenica, tra immagini dalla fotografia livida e calorosa (a cura di Andrew Lau, futuro co-regista di Infernal affairs) e personaggi ben delineati, resi alla perfezione dai bravi protagonisti Andy Lau e Maggie Cheung, cui si aggiunge il supporto di un Jacky Cheung perfetto.

 

Happy together (1997)

Ho Po-wing (Leslie Cheung)  e Lai Yiu-fai (Tony Leung Chiu-wai) sono due omosessuali sentimentalmente legati e che, al fine di vivere un rapporto migliore, decidono che sarebbe il caso di trasferirsi da Hong Kong all’Argentina, con l’unico obiettivo di trovare la tanto rincorsa felicità. Ma il loro legame è tempestato di contraddizioni e conflitti rapporti, mettendo a rischio la solidità della storia che stanno vivendo e ciò che il futuro riserva loro.

Abbandonando momentaneamente storie d’amore riguardanti la sfera eterosessuale, Kar-wai mette a disposizione tutta la propria poetica per narrare un rapporto sentimentale tra due uomini gay, in modo da costruire un racconto ricco di originale sentimentalismo, pervaso di dramma e immagini affascinanti, tra bianco e nero e colori caldissimi. E viene fortemente supportato nella riuscita del film dalle ottime performance sfoggiate dai due protagonisti Cheung e Leung Chiu-wai; i quali, sulle note della nota canzone dei Turtles che dà il titolo all’operazione, offrono un grande esempio di cosa significhi vivere un amore incondizionato, al di fuori di ogni confine sessuale.

Premio per la miglior regia al Festival di Cannes del 1997, Happy together è accompagnato dal trailer nella sezione extra del disco.

 

In the mood for love (2000)

Siamo nella Hong Kong dei primi anni Sessanta e l’impiegato Chow Mo-wan (Tony Leung Chiu-wai) si trasferisce insieme alla giovane coniuge in un nuovo appartamento sito nello stesso stabile in cui abita la bella Su Li-zhen (Maggie Cheung), donna sposata da anni con l’uomo che ama, sempre servizievole e dedita al proprio ruolo di moglie e lavoratrice, essendo una segreteria. Dirimpettai sullo stesso piano, sia Chow che Su si incontrano spesso e volentieri, facendo nascere tra loro un sentimento reciproco inizialmente nascosto, ma poi portato in superficie tra rivelazioni e intensi sguardi profondi.

Ispirandosi al breve racconto Un incontro di Liu Yiachang, Kar-wai effettua qui un passo fondamentale della sua carriera, portando in scena una storia sentimentale dai tocchi unici e interessanti, in modo da creare una visione cara al cinema di Michelangelo Antonioni ma immergendo il tutto in quella estetica calorosa tipica del proprio stile (ciò grazie in particolar modo alla fotografia del fido Christopher Doyle, in questo caso in tandem con Ping Bin Lee). Lo sguardo del regista si basa in In the mood for love esclusivamente sui due protagonisti e sul nucleo circostante, evitando innanzitutto di far vedere i volti dei consorti. Li isola, li rende parte di una situazione condivisa e vissuta fino alle ultime parole, sfruttando appieno la bravura dei protagonisti Cheung e Leung Chiu-wai, così che lo spettatore possa sentire le sensazioni emotive dei personaggi principali.

Premiato al festival di Cannes del 2000 con la palma al miglior protagonista (Leung Chiu-wai) e una menzione tecnica per Doyle, Lee e William Chang (scenografo, costumista e montatore), un vero splendore di immagini emblematiche e parole non dette il cui dvd offre come contenuti speciali un trailer e cinquantuno minuti di making of.

 

Mirko Lomuscio