BASTA CON IL 3D!!!

Come premessa, purtroppo, occorre fare la consueta geremiade. Ovvero: il cinema è in crisi, il cinema ha poche idee, bisogna far tornare la gente nelle sale, eccetera eccetera.
Un certo cinema commerciale, oltre all’orgia di remakes, sequels, prequels, inter-quels e spin-off, ha escogitato l’ennesima trovata, ovvero rilanciare il cinema 3-D.
Il 3D al cinema non sarebbe una novità. Si usava molto negli anni 50 e 60 (soprattutto negli USA), chiaramente con film molto commerciali e spesso orrorifici, che magari di per sé non erano eccezionali ma grazie a quel giochino guadagnavano punti e pubblico.
Era un 3D molto primitivo rispetto a quello odierno, utilizzava quegli occhialini “vecchia maniera” con una lente verde ed una rossa, però era sicuramente efficace: a intervalli regolari qualche persona, cosa, animale o altro schizzava fuori dallo schermo e sembrava aggredire o travolgere lo spettatore, provocando grida di (peraltro divertito) spavento.
Comunque, dopo un po’ tale sistema è passato di moda e si sono cercate altre strade: per esempio con il suono Hi-fi sparato a volumi mortali (“Futursound”, “Sensurround” e altri nomi simili) finché tale sistema non è stato per così dire “addomesticato” diventando prassi comune (sempre per certi film molto spettacolari); si è persino tentata la strada dell’”odorama”, con la possibilità di abbinare sensazioni olfattive all’azione sullo schermo (un esperimento isolato che non ha avuto seguito, e forse è meglio così).
Dopo di che ci sono stati gli anni ’80, l’epoca d’oro di Lucas, Spielberg e altri epigoni (spesso degni) che avevano fatto al cinema commerciale un tale “pieno di benzina” da non richiedere espedienti particolari per attirare il pubblico.


Ma adesso, purtroppo, siamo daccapo. Televisione, home video, computer, pirateria, tutto congiura a tenere gli spettatori incollati alla poltrona… solo che purtroppo non è più quella del cinema ma quella del salotto di casa. E allora si è cercato un espediente che rendesse quasi “indispensabile” la visione sul grande schermo anche per quelli che, a differenza del sottoscritto, non trovano nessuna differenza tra lo schermo del cinema e quello del tablet e consumano i film come se fossero hamburger (digestione compresa).
Non vi è dubbio che a tal uopo il 3D fosse perfetto… oltretutto adesso è pure stato perfezionato e i relativi occhialini sono meno variopinti di una volta.
Senonché. Senonché il 3D odierno ha perso di significato. Quello di un tempo era divertente per via di tutti gli “effetti” che invadevano la sala e lasciavano a bocca aperta. Adesso è semplicemente un sistema per avere “una maggiore profondità della visione”. Ma chissenefrega…? Con la proiezione digitale attuale l’immagine è già di per sé ottimamente definita, il 3D con relativi occhialini (e relativi costi aggiuntivi sul prezzo del biglietto, diciamolo) diventa solo un inutile orpello, buono solo per certi fanatici della iper-qualità dell’immagine. Insomma, dice poco o punto.
Senza contare che, per i pigri (e i pirati) incalliti sono già in commercio le TV predisposte per il 3D… che poi, alla fine, sono un altro bluff. Capiamoci: le immagini dimostrative (che si possono vedere in qualunque negozio di elettronica di consumo) sono strepitose e riportano al 3D vecchia maniera, anche senza uno schermo gigante gli effetti funzionano perfettamente. Ma quelle sono, per l’appunto, immagini dimostrative: perchè poi se e quando ti compri il disco blu-ray del film 3D, il contenuto è in linea con quanto apparso in precedenza al cinema, ovvero quel 3D di ultima generazione di cui proprio non si capisce l’utilità.
Insomma: mi spiace dirlo, ma se continua così il 3D “dura minga”. Ai costi aggiuntivi (compreso, volendo, anche solo il fatto di muoversi di casa per andare al cinema…) non corrisponde una adeguata contropartita. E non so fino a quando gli spettatori continueranno a cascarci

Giuseppe Massari