CLAUDIO FOIS: MA I COMICI NON SE LE SCRIVONO DA SOLI?

“L’autore di Crozza da bambino voleva diventare disegnatore di fumetti!”

Il grande poeta, letterato e drammaturgo Luigi Pirandello rivendicava nell’umorismo capacità di comprensione acuta e quindi intelligenza! Claudio Fois ha incarnato in pieno questo pensiero, dimostrando di rimanere ben saldo all’umorismo e alla comicità, fedele negli anni , ha perseguito la sua “vocazione” , “far ridere e sorridere”, riuscendoci senza alcun dubbio!

Ma chi è Claudio Fois? Claudio Fois, romano, ex attore teatrale e cabarettista, da molti anni autore comico, ha scritto e continua a scrivere testi e battute per Ale & Franz, Mr. Forest, Ficarra & Picone, Gabriella Germani, ecc. Tra i programmi televisivi ai quali ha collaborato: L’Ottavo Nano e le due edizioni di BRA (Braccia Rubate all’Agricoltura) di Serena Dandini, Zelig Facciamo Cabaret, della Gialappa’s Band, Striscia la Notizia,ma anche un libro dal titolo: “”Ma i comici non se le scrivono da soli?” nato proprio dall’esperienza dell’omonimo corso di scrittura comica, organizzato da Daniele Giacchetta, svoltosi a Terni , circa 7 anni fa.
Scritto per chi vuole avvicinarsi professionalmente al mondo della scrittura comica, ma anche per i semplici appassionati, illustra le tante tecniche che permettono di concepire e realizzare un testo comico, sia esso pensato per il cabaret o il teatro, la radio o la televisione. All’interno del libro, non mancano importanti ed esplicativi cenni sui vari generi e sulla storia della comicità. Oggi lo seguiamo ancora in “Crozza nel paese delle Meraviglie, come autore insieme a tanti altri colleghi.
E per i lettori del nostro portale un’intervista che possiede lo spirito libero di un artista che della vita ne ha fatto una “piece comica”…!

Quando ti sei accostato per la prima volta al mondo “artistico”?
Anagraficamente quando le pitture rupestri erano ancora fresche. Premesso ciò, penso che la scintilla sia nata ascoltando Gran Varietà alla radio. Era una trasmissione domenicale andata in onda dal 1966 al 1979 alla quale partecipavano tutti i big comici del tempo come Walter Chiari, Vianello e Mondaini, Gino Bramieri ed Enrico Montesano. Quando ho deciso per la prima volta di “scendere in campo” (cit. un noto pregiudicato) non lo ricordo con precisione ma so che ad un certo punto ho preso gusto a raccontare barzellette e fare imitazioni, insomma esprimermi artisticamente, oltre al fatto che il mio sogno da bambino era diventare disegnatore di fumetti. Alla fine ho soddisfatto la mia indole in un altro modo, ma la radice del “sacro fuoco” è sempre la stessa.

E oggi, cosa ti spinge a continuare questo percorso?
Tutti quelli che mi conoscono potrebbero rispondere: il mio fisico sensuale e la folgorante bellezza apprezzati e richiesti da produttori e registi. In realtà è la passione. Cioè il fatto che ho la fortuna di fare un mestiere che è anche il mio hobby. Inoltre, ed è la cosa più importante, ho verificato che nel corso degli anni sono “andato avanti” ovvero sono cresciuto sia artisticamente sia per ciò che riguarda la carriera. Se ciò che faccio, ed il modo in cui lo faccio, viene apprezzato è la conferma che questa è ancora la mia strada.

Chi ringrazieresti per il successo ottenuto?
Premesso che parlare di “successo” è una parola grossa pure perché il successo vale quanto una promessa di un politico in campagna elettorale, direi che quanto di buono ho ottenuto finora lo devo a tutte le persone che ho incontrato nella mia vita. Chiunque, nel bene e nel male, è stato utile per la mia formazione poiché anche attraverso esperienze diciamo così “negative”, ho costruito una personalità ed uno spessore che oggi mi permette di avere le idee chiare su due o tre punti. Comunque le persone a cui devo molto sono tantissime e le ringrazio infinitamente tutte.

Un aneddoto che mentalmente non ti lascia…
Se posso rispondere alla Matteo Renzi, quindi svicolando la domanda, direi che più che un aneddoto, non mi lasciano le emozioni. Ad esempio la prima volta che ho preso un applauso da un pubblico “vero” di un vero teatro; oppure i momenti passati nelle feste per bambini insieme al mio primo maestro, il clown Crispino (al secolo Plinio Dalla Pria); o quando ho ricevuto la telefonata del grande Antonio Amurri, che avevo contattato via lettera (le e-mail all’epoca non stavano neanche in Star Trek). L’elenco è lungo ma direi che alle emozioni passate se ne aggiunge una nuova ogni volta che il pubblico ride o applaude per una battuta che l’artista esalta ed ha scelto ma che è scaturita dalla mia testolina.

Parlami del tuo ultimo “progetto”.
A parte essere attualmente in servizio per “Crozza nel Paese delle Meraviglie” (direi il miglior programma comico nell’universo conosciuto e dintorni), di progetti “personali” ne ho recentemente realizzati alcuni tutti di grandissima soddisfazione. Un one woman show con la bravissima Grabriella Germani, dal titolo “Basta con le solite facce”, uno spettacolo clown ispirato alla vicenda di Anna Frank dal titolo “L’alloggio segreto”, scritto con ed interpretato da Claudia Cantone, clownesse straordinaria, ed infine un cortometraggio dal titolo “Serenata”, per la regia di Daniele Zanzari, che fa parte di un progetto più ampio di corti su tematiche sociali dal titolo “Why not”. A luglio gireremo il secondo.

Per realizzare il tuo sogno, con quale regista o autore vorresti lavorare?
Sinceramente nella mia carriera (che, come detto sopra, parte da lontano, più o meno all’epoca del Big Bang quando ero già abbastanza anziano da battere con la scopa al piano di sopra lamentandomi del fracasso), ho avuto il piacere e l’onore di lavorare veramente con i grossi nomi del campo della comicità. Oggi lavoro con Crozza, ma ho lavorato con Serena Dandini, e a Zelig, con il mago Forest, con Ficarra e Picone sia a Striscia la notizia che in altre situazioni, con la Gialappa’s, con Giobbe Covatta. Certo, tutti questi se interrogati negheranno, ma basta non andare lì a verificare…

Definisciti in tre parole.
Potrei dire “Ambosessi, completissimo, no perditempo” come d’abitudine faccio su degli annunci che ora è troppo complicato da spiegare… Meglio un più semplice e sobrio: onesto, professionale, appassionato.

Concita Occhipinti