Evanicole: cos’è la fragilità e cosa invece la forza

Un brano d’esordio che in qualche modo la porta allo scoperto, da una timidezza ad un suono pop di colori non troppo accesi. Sta sul filo della discrezione, sul filo di un equilibrio tra riparo e viso scoperto. Delicatissima Evanicole, in questo brano dalla melodia che vince e che piace sin dal primo ascolto, soluzioni efficaci ad incastrare la voce e la sua timbrica in un habitat quasi perfetto. “Almeno come” alla fin della fiera è un canto di aiuto forse, un bisogno di emancipazione, una richiesta di riconoscenza. Bel primo passaggio. Ora attendiamo il resto…

Parliamo di bellezza e mai come ora il tema è doveroso. Per Evanicole cos’è la bellezza?
Per me la bellezza è l’unico valore che si possa considerare oggettivo. Non ha bisogno di spiegazioni, non ammette punti di vista e non perdona chi non sappia riconoscerla. Credo che la più alta forma di superficialità sia l’incapacità di comprendere la bellezza. Noi umani facciamo tanta fatica, a volte, nel coglierla. Gli animali, a differenza nostra, ci riescono senza sforzi.

L’estetica di questi colori accesi… una canzone che in fondo ha dentro di se una nostalgia, una battaglia… sembra una contraddizione o forse un modo di resistere e di reagire… o cosa?
Il pezzo racconta di una contraddizione insita nella persona ultra sensibile. Le sue due parti che lottano continuamente: l’una vorrebbe arrendersi all’attimo, l’altra guarda avanti e cerca di difendere l’intero dalle conseguenze. Un clichè: cuore o cervello? I colori sono il sentimento, lo scenario è la razionalità.

“Almeno come” poi ci lascia immaginare qualcosa a cui somigliare… che sia un’altra la chiave di lettura?
Niente a cui somigliare: “è così bello che tu sappia almeno come raccontarti” lascia intendere chi abbiamo davanti. Le persone a volte rimangono per tutta la vita dei grandi punti interrogativi, solo che alcune sanno vendersi meglio di altre e di conseguenza riescono a non far trasparire ciò.

Il pop di oggi… esordire in un momento apocalittico come questo… Evanicole che cosa si porta dentro? Cosa chiede alle sue canzoni?
Il pop di oggi è un territorio impermeabile. Ciò che stiamo vivendo sicuramente non ci aiuta: non si puo portare in giro la propria musica e non possiamo nemmeno cibarci dei giusti stimoli per trovare ciò di cui scrivere. Personalmente so che per il mio percorso di vita così stravagante, non avrei potuto mai esordire in un momento diverso da questo, anche se per certi versi fa molta paura. Questo momento storico è un territorio inesplorato che mi ha portato ad una importante introspezione sino a chiedermi cosa sia davvero importante comunicare. Per il momento, ciò che chiedo alle mie canzoni, è di starmi accanto e di cullarmi.

E aspettiamo l’Ep o un secondo singolo?!
Per ora posso solamente dirti che sto consumando un sacco di penne e quaderni…un abbraccio, Eva!