Giornalismo e Media: Intervista ad Antonino Calandra

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Cari lettori, oggi parleremo di Media e Giornalismo, lo faremo insieme ad Antonino Calandra, un amico giornalista, impegnato nel mondo sindacale.

Cosa succede nel marasma del mondo dei media?

Il mondo dell’informazione e della comunicazione crea sempre nuovi problemi è in continua trasformazione, evoluzione e/o involuzione. Le legge vigenti, il diritto, fanno fatica oggi a governare la professione giornalistica rispetto alle competenze, alla serietà e all’impegno degli operatori dell’informazione.

Quali i problemi?

I giornalisti sono impegnati a svolgere la loro attività nell’incertezza normativa, molti di loro non hanno riferimenti certi sul piano della tutela dei diritti, incontrano notevoli difficoltà per garantire la democrazia e la libera informazione. Le problematiche dei media, penso che derivano, non tanto dalle fonti tradizionali (es. la carta stampata), ma in gran parte da social,  network, e dalla rete perché non esistono filtri, l’informazione e la comunicazione non è verificata non c’è approfondimento, qualità e professionalità.

Quale la giusta informazione?

La democrazia dell’informazione riguarda tutti è opportuno vigilare, dobbiamo avere la massima attenzione su quello che leggiamo o quello che pubblichiamo (art. 21 della Costituzione) , dobbiamo renderci conto delle criticità che esistono e se è vero che c’è vera libertà nell’essere informati!? Oggi c’è un notevole affollamento di fonti d’informazione e comunicazione (grazie ai social siamo tutti giornalisti, tutti scrittori) allora dobbiamo selezionare, puntare alla qualità, non solo noi, ma in particolare devono farlo anche gli editori e i giornalisti.

I problemi che ci riguardano?   

Con l’avvento della Rete l’essenza degli interessi in gioco sono tanti, vengono usati i contenuti dell’informazione e della comunicazione, senza rispettare il diritto dei cittadini ad essere informati democraticamente e nel  rispetto della privacy, mentre al giornalista oggi gli viene negato anche il diritto d’autore. I problemi seri? La pubblicità, i motori di ricerca, l’utilizzo dei dati personali e sensibili a fini commerciali e promozionali, la protezione dei contenuti delle opere creative.

Cosa fare?

Il lavoro e le competenze richieste ai giornalisti e ai comunicatori, sono decisamente cambiate e cambieranno ancora. La figura del cronista di strada, che racconta i fatti, tende a scomparire, l’operatore dell’informazione si deve organizzare sul campo, sul desk in un’ottica multimediale, con le notizie fruibili attraverso molteplici piattaforme. Nel prossimo futuro occorrono giornalisti  professionisti sempre più attenti alla complessità dei processi decisionali e consapevoli dell’influenza che avrà l’informazione online sul loro lavoro. Occorre essere informati, conoscere le norme giuridiche, rispettare la deontologia, le regole che sovrintendono le loro professioni perché solo un’osservanza attenta e consapevole potrà favorire una corretta circolazione dei contenuti informativi, audio, video, ecc. per un’informazione come servizio di tutti.

Infine?

Il filo sottile che lega tutti questi concetti è l’essenza della libertà di comunicare, valore inestimabile e da valorizzare, senza però mettere in gioco gli altri diritti ugualmente meritevoli di tutela, tra i quali la privacy, l’onore, la reputazione, l’immagine, il diritto d’autore.

Alessandro Cunsolo