In blu-ray in versione restaurata Bellissima di Luchino Visconti

Dopo aver aperto la propria carriera registica con l’intenso dramma di Ossessione e aver proseguito all’insegna del Neorealismo tramite opere quali, per esempio, La terra trema, il grande Luchino Visconti nel 1951 prese in mano un soggetto di Cesare Zavattini e, facendolo proprio, ne fece un progetto interpretato dall’immensa Anna Magnani: Bellissima.

Un affresco riguardante il mondo dello spettacolo e i suoi grandi difetti, come l’artificioso sistema da cui viene sostenuto e lo sfruttamento d’immagine che per i propri scopi senza empatia.

La Magnani incarna la popolana Maddalena Cecconi, donna che sogna il cinema, soprattutto per la propria bellissima figlia piccola Maria (Tina Apicella), tanto da trascinarla in una serie di provini indetti a Cinecittà, dove il regista Alessandro Blasetti (nei panni di se stesso) sta cercando il volto più bello di bambina per la sua nuova produzione. Convinta di poter riuscire a realizzare il suo sogno, Maddalena non demorde, alternando la propria esistenza comune ai vari tentativi di portare Maria ai provini, facendo così la conoscenza di un individuo ambiguo quale è Alberto Annovazzi (Walter Chiari), come anche di un mondo in realtà lontano da quello sempre immaginato: quello del cinema e dello spettacolo.

Intramontabile capolavoro neorealista della celluloide italiana, Bellissima rimane e sarà sempre il prototipo del film denuncia rivolto all’universo dell’entertainment e dei suoi falsi miti, il punto zero di un modo di intendere la narrazione e che Visconti imprime con la sua solita classe registica, stavolta poco incline a descrivere i fasti storici tipici di altri suoi capolavori.

E quella che Bellissima immortala nella sua perfezione è una Roma periferica, come anche la sua protagonista Maddalena (Nastro d’Argento come miglior attrice per la grande Magnani) è la rappresentazione di un certo pensiero capitolino, puro e a suo modo sprovveduto, atto ad andare contro un ambiente (quello dello spettacolo) che di sincerità e purezza fa altamente a meno, fagocitando senza alcuna vergogna tutto il meglio delle “persone migliori” per sfruttarne qualità e doti , anche soggiogandole gratuitamente.

In tal caso va citata la presenza di un Chiari perfettamente in parte, al quale spetta il ruolo di una sorta di talent manager traffichino e truffaldino, pronto ad ingannare anche la più disperata delle madri pur di conseguire i suoi laidi obiettivi.

Un racconto semplice e graffiante, quello di Bellissima, che fa sempre bene rivedere, una grande lezione di cinema che il buon Visconti realizza con la collaborazione di nomi fidati quali gli sceneggiatori Suso Cecchi D’Amico e Francesco Rosi, quest’ultimo qui anche assistente alla regia insieme a Franco Zeffirelli, e il costumista Piero Tosi, poi impegnato inoltre ne Il GattopardoLudwig. Tutti nomi che avrebbero fatto strada nell’ambito della Settima arte, confermando quanto l’eredità artistica di Visconti sia stata importante per il cinema italiano.

Edito in blu-ray grazie a Mustang Entertainment in una versione restaurata curata dal Centro Sperimentale di Cinematografia Cineteca Nazionale in collaborazione con Compass Film, con contenuti speciali rappresentati da trentuno minuti di A proposito di Bellissima, dieci de Il Neorealismo: intervista a Francesco Rosi, sette di Intervista a Piero Tosi, due di Bozzetti di Piero Tosi e tre di Presentazione.

 

 

Mirko Lomuscio