In dvd il magnetismo erotico de Il macellaio con Alba Parietti

Personaggio di spicco prettamente televisivo, nella sua lunga carriera Alba Parietti ha avuto anche modo di cimentarsi nel campo cinematografico, prima con apparizioni non accreditate in film come Sapore di mare di Carlo Vanzina e Miracoloni di Francesco Massaro, poi come interprete brillante per commedie vacanziere quali Abbronzatissimi di Bruno Gaburro e Saint Tropez, Saint Tropez di Castellano e Pipolo. Ma è stato nel 1998 che ha deciso di cimentarsi in un ruolo più sentito, capace di lasciar emergere sia le proprie doti drammatiche che il suo sex appeal (in, tutta sincerità non è mai mancato in lei).

Quindi, è Il macellaio di Aurelio Grimaldi – autore dell’estro neoneorealista cui dobbiamo La discesa di Aclà a Floristella e Le buttane – che si prende questa responsabilità, cucendo sul “corpo” della sua splendida protagonista una trama che sprizza erotismo, ispirata ad un romanzo di Alina Reyes intitolato Le boucher.

La storia è quella della direttrice di una galleria d’arte, Alina (Parietti), la quale sta attraversando col proprio marito Daniele (Lorenzo Majnoni) un periodo particolare, considerando che entrambi non possono avere figli e vorrebbero, quindi, adottare un bambino.

La donna rimane vittima di un mancamento e dalle analisi risulta che soffre di una lieve forma di anemia; quindi il medico le prescrive una dieta a base di carne rossa, tanto che Alina comincia a frequentare la bottega del macellaio Bruno (Miki Manojlovic), uomo dal fascino nascosto e che con la sua cliente finisce er instaurare un rapporto più che sentimentale. E la situazione la spinge a prendere determinate decisioni, come quella di mettere in dubbio le sue qualità di moglie e di donna fedele.

Trasgressivo e provocatorio come parecchio cinema sapeva essere in quel periodo anni Novanta (era il decennio di Basic instinct, per intenderci), Il macellaio è un piccolo cult che ormai col tempo si è guadagnato il suo titolo di pellicola sensuale, dando soprattutto modo alla procace protagonista Parietti, in versione capelli corvini, di dimostrare quanto magnetismo scenico sappia regalare il proprio corpo.

Poggiando su questa dote di non poco conto, l’opera in sé, poi, inscena una piccola parabola sul confine tra trasgressione e perbenismo, narrando una trama incentrata su cosa sarebbe capace di fare una donna insoddisfatta pur di ritrovare se stessa.

Grimaldi, esperto in fatto di materiale sexy (sue anche opere trasgressive come La donna lupo e L’educazione sentimentale di Eugénie), si fa portavoce di un prodotto vincente per il discorso provocatorio che si costruisce di fotogramma in fotogramma, e, in più, innalza un dramma familiare/matrimoniale degno di una certa attenzione, al di fuori dei centimetri di pelle nuda mostrati con molto orgoglio e fascinazione (fotografia grondante calura a cura dell’esperto Romano Albani).

Riscoperto in dvd da Mustang Entertainment (www.cgentertainment.it), ricordiamo, tra l’altro, che Il macellaio doveva essere inizialmente diretto da Tinto Brass, ma i dissensi tra il maestro dell’erotismo autore de La chiave e la Parietti portarono il film all’attenzione di un altro regista.


Mirko Lomuscio