Intervista al cantautore MeTeO con il singolo “LaMenta”

LaMEnta” è il singolo dell’eclettico artista MeTeO, sui principali stores digitali e dal 3 novembre nelle radio in promozione nazionale. Brano dalle forti tinte dance, dal ritmo coinvolgente sin dal primo ascolto. Testo pungente che con ironia ed eleganza viene interpretato dall’artista, evidenziando una forte personalità e una maturità artistica fuori dal comune. Il tutto condito da una produzione impeccabile.

Ciao MeTeO, presentati ai nostri lettori.

Ciao! Sono Matteo Chiaraluce, in arte MeTeO! Sono di Castelfidardo, nelle Marche. Ho vent… trentuno anni, e nella vita faccio musica a 360 gradi. Il mio nome MeTeO nasce dalla consapevolezza di poter cambiare senza dover chiedere il permesso, così come il cielo con le nuvole, il sole, il vento, la pioggia. E nasce dalla necessità di raccontare storie in musica: storie che parlano di “Me”, di “Te”, “O”… di tutto quello che succede in un mondo che gira.

Perché il titolo “LaMenta”? Cosa si nasconde dietro la canzone?

LaMenta vive in un ambiente dance in cui siamo tutti invitati a ballare e a scatenarci pensando e ironizzando sul fatto che la menta, la pianta aromatica, sia benefica e possa risolvere tutti i nostri problemi. Esce fuori un curioso parallelo quindi tra la menta e lamenta-rsi. Lamentarsi è spesso l’inizio, il percorso e la fine del nostro approccio ad ogni situazione e ad ogni tematica. Viviamo e seminiamo discordia lamentandoci anche quando va tutto bene, è proprio il caso di rallentare per non rischiare di cadere dal dirupo.”

Hanno un filo conduttore i brani che hai scritto negli anni?

Negli anni ho sempre scritto pezzi che nascevano da quello che vivevo nel momento in cui li scrivevo. Il 29 ottobre scorso è uscito il mio primo disco come MeTeO “L’ora solare”. “L’Ora solare” vuole essere un percorso lento, ma costante, dal buio verso la luce e i brani hanno un po’ questo filo conduttore. Parto con un pezzo che gioca col mio cognome, alla ricerca appunto di una “Chiara luce”.

Un sound che trasuda originalità e personalità, ma anche con molti riferimenti ai grandi del passato, quando la musica rappresentava ancora l’apice dell’espressione umana evolvendo e condizionando l’intera società. Quali i tuoi riferimenti artistici che hanno aiutato la tua ispirazione nella tua musica?

Questa è una domanda difficile. A non è mai piaciuto avere delle etichette come “Sei quello che fa rock, sei quello che fa pop…”, quindi cerco sempre di guardarmi bene dal fare dei pezzi anche molto diversi tra loro. Ho delle influenze chiaramente che passano dalla musica classica, che ho studiato, al rock (dal progressive italiano ai grandi gruppi rock degli anni ’80), al cantautorato italiano.

Quali sono gli obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo percorso artistico e discografico?

Spero di riuscire a far stare bene le persone che ascoltano la mia musica anche solo il 5% di quanto sto bene io nel farla. Abbiamo tutti bisogno di stare bene, questo è il mio obiettivo principale: incontrare le persone facendo musica, condividere idee, storie, crescere.

Artisticamente parlando, rifaresti tutto oppure hai dei rimpianti?

No, nessun rimpianto. Si impara sempre anche dagli errori, anzi, soprattutto dagli errori e rifarei anche quelli. Che poi “errare” significa tante cose: chissà che io non stia errando anche nel momento presente, eppure errando mi sento che sto raggiungendo diverse mete(o), e tutte mi arricchiscono un sacco.

L’ultima parola a te, lasciaci un messaggio!

Vi saluto citando Francesco Di Giacomo. “Siate felici, se vi riesce. E vi riuscirà!”