Malpensa: partire ora e verso Ypsos

Bellezza ed equilibrio ma anche coerenza e riconoscibilità. Ascoltiamo “Ypsos”, il singolo dei MALPENSA pubblicato da INTERBEAT Records. Un brano che promette evasione e allo stesso tempo sembra fuggirne. Un’alcova e un luogo segreto dove probabilmente tornare alla propria verità. Ed è così che dai “tetti” di Trieste i nostri guardano l’orizzonte e gli danno forma inglese in questo bel pop pulito e fiero di soluzioni vincenti che sanno ben giocare con la timbrica e le melodie disegnate dalla voce. Che sia l’incipit per un disco è storia da vedere… ad ora lo lasciamo girare e con loro parliamo di quanta bellezza esiste nel sognare una terra come “Ypsos”.

Noi parliamo spesso di bellezza… per voi cos’è la bellezza? E non ci riferiamo soltanto a quella sfacciata da guardare…
La bellezza è tutto ciò che fa vibrare l’anima e le corde del cuore. C’è del bello in tutto ciò che emoziona. Da questa affermazione si può intendere come secondo noi “la bellezza” sia un concetto esprimibile per via circostanziale e soggettiva, ma esiste un modo univoco di descriverla? Può esistere un concetto di oggettività quando si riconosce la bellezza in un’opera d’arte, che sia essa un film d’autore, un dipinto, una canzone?

Parliamo di evasione. Per voi cosa significa? La cantate sfacciatamente come un sogno…
Evadere, provare nostalgia, poi tornare per sognare di partire ancora una volta. Andare oltre i propri limiti, i propri confini. Mettere su un paio di ali e volare via lontano, con la nostra musica a fare da colonna sonora. Cercare sempre di spingersi oltre con la propria immaginazione, un terreno sconfinato in cui perdersi per ritrovare sé stessi.

L’Italia che ci circonda secondo voi che posto è? Un luogo da abbandonare o da ritrovare?
L’Italia, il nostro paese, è in crisi; lo sentiamo dire spesso. Probabilmente è vero, ma rimane sempre la terra in cui le nostre famiglie hanno scelto di affondare le proprie radici. Il territorio italiano possiede delle città meravigliose, un patrimonio storico, culturale, ma anche faunistico e floristico unico, universalmente invidiabile. Faremmo sicuramente fatica a lasciare la nostra città, tuttavia comprendiamo le motivazioni che possano spingere qualcuno a lasciare casa per cercare fortuna fuori dai confini nazionali. Forse la dimensione ideale per rispondere alla vostra domanda è questa: lasciare tutto per un po’, poi tornare per ritrovare la propria Nazione con uno spirito nuovo, cambiato, forse più maturo. Il nostro “Prima di Andare” in Tour 2020 (in partenza il 4 marzo) rappresenta un esempio di questa nostra filosofia: abbiamo scelto di fare il nostro primo viaggio su scala europea, non nazionale, proprio per fare una esperienza reale di band all’estero. Confrontarci con un pubblico diverso, capire la differenza tra fare musica fuori dei confini italiani e farla in Italia. Pensiamo di tornare devastati, ma tanto più forti e carichi del bagaglio enorme che ci lascerà questa esperienza di vita.

E parlando di musica… secondo voi quanta bellezza effimera ha soppiantato la qualità e la cultura?
Da quello che si vede continuamente in giro, “l’immagine” di un artista al giorno d’oggi conta (purtroppo) più della sua proposta musicale (con le dovute eccezioni, ovviamente). Questa cosa ha preso il sopravvento, è vero. Noi, dal canto nostro, ci battiamo per fare la musica qualitativamente migliore che possiamo, in primis che ci soddisfi davvero. Facciamo quello che vorremmo ascoltare.

Per chiudere: le radici di questo “Ypsos”… io penso molto a certe scene inglesi…
“Ypsos” è nata fuori del confine italiano. Sicuramente la scena inglese ci ha influenzato e ci influenza costantemente nella nostra ricerca personale perché ci stimola, soprattutto per le sonorità delle chitarre indie-rock e dei sintetizzatori di artisti che negli ultimi 10 anni hanno completamente fuso l’elettronica con le chitarre, restituendone un mix incredibile. Noi ci proviamo, speriamo con risultati interessanti.