Moscatelli: quel suono acido che arriva dal fondo

Parleremo di bellezza e questo è scontato. Parleremo di suono acido e di quel modo underground di vivere il risveglio. È una rinascita ed è uno sbocciare il suono di Francesco Moscatelli in arte solo Moscatelli. “Morfina” è un Ep che vira in un altrove che quasi non ci saremmo attesi dopo aver ascoltato i suoi esordi. Ecco la verità: l’urgenza e il bisogno diventa suono.

Noi iniziamo sempre parlando di bellezza. E qui il discorso diventa psichedelico in qualche modo: la bellezza tu la stai cercando dentro trame nuove o sbaglio?
La mia bellezza, se così possiamo definirla, deve ancora sbocciare. Morfina è un lavoro che si distacca dal precedente e rispecchia di più la mia personalità, il mio modo personale di affrontare la quotidianità e costruirmi la mia nicchia di salvataggio dove coltivare la mia “bellezza”. La bellezza la cerco sempre nella sperimentazione. La psichedelia è sperimentazione perché ti apre le porte della percezione ed evolve la tua musica verso nuove trame che non immaginavi.

Che poi alla bellezza associamo anche il messaggio: la parola ed il suono, l’arrangiamento e alla fine il lavoro di studio. Tutta estetica a contorno. Per te quanto conta questo per un lavoro? Quanto invece pensi che un brano chitarra e voce e senza produzione debba funzionare da se prima di tutto?
Metà dei miei brani, quelli più “cantautoriali”, hanno un approccio abbastanza classico nella costruzione. Devono funzionare anche solo chitarra e voce. I delay, riverberi, i synth e gli arrangiamenti vanno a contornare la canzone rendendola più originale, ma se non funziona chitarra e voce, se non sento delle vibrazioni importanti allora la scarto.
L’altra metà invece si basa molto su riff di basso distorto e ottave alte che non funzionerebbero solo chitarra e voce, prendi Morfina ad esempio. In questi casi le parole si fondono con il suono e il tutto si amalgama in quello che immagino già come scheletro della canzone. In questo caso anche gli arrangiamenti sono più minimali, punto molto sul pezzo nella sua forma finale.

Cambia la forma del tuo suono ma in fondo… ha senso parlare di continuità con “Vecchi ricordi”?
Con “Morfina” ho volutamente creato un distacco nel suono, forse meno nei testi. Nel album che ho in programma nel 2025 ci sarà una continuità con Vecchi ricordi. Sto componendo canzoni che rispecchiano sia il mio lato cantautoriale che quello più aggressivo e Noise. E mi piace molto. Penso che un album debba essere anche eterogeneo altrimenti rischia di annoiarti.

Anche il video: che ci sia una influenza americana dentro?
Io sono stato influenzato dalla musica americana per 30 anni. Il 90% della mia musica prende ispirazione dal Grunge, dallo Stoner e dal Crossover fine anni 90. Per il video invece ho preso spunto da Compagna Teresa de Il Teatro degli Orrori.

Penso molto ai Leland Did It come suono che prende derive alla Prodigy. Di base tu come uomo e come artista, senti di restare coerente o trovi senso nel rivoluzionare ogni cosa?
La band che citi mi piace molto, sono originali, lisergici, spero di vederli dal vivo presto a Roma. La coerenza per me, come uomo, è la base. Ti definisce come persona in grado di trasformare in azioni reali quello che dici e pensi. Purtroppo attualmente è merce rara. Nella musica la coerenza ha senso fino ad un certo punto. È molto importante nel messaggio che vuoi trasmettere ma sperimentare nuove forme musicali fa bene alla salute, alla musica e all’arte in generale. Quindi per rispondere alla tua domanda io mi sento molto coerente a livello umano e abbastanza coerente a livello artistico.