Nereo: la bellezza del pop che passa dalla voce

Quanta bellezza c’è dentro il pop da cassetta che però, come ormai raramente accade, trasuda la potenza umana della semplicità e della cura nei dettagli? Beh noi pensiamo ce ne sia molta e Nereo ha saputo come rispettare tutto questo nonostante il suono venga dalle consuete trame digitali. Il nuovo video del singolo “Fine di un’estate” segue l’esordio assoluto con “Senza voce”… due brani che aprono la strada a “Danze cosmiche” un disco di prossima uscita e che torna a celebrare la collaborazione con la Crescendo Audioregistrazioni, di Luigi Patruno. Con Nereo parliamo di bellezza…

Noi parliamo spesso di bellezza e non solo quella da mettere in vetrina… per Nereo cos’è la bellezza?
La bellezza, per Nereo, è dei libri e nei libri. E poi nelle canzoni. Se sono capace di scrivere e parlare lo devo ai professori che hanno instillato in me la passione per la lettura.

E da cantautore come raggiunge quell’equilibrio tra contenuto ed estetica? L’annoso problema che c’è da secoli… il gusto o il contenuto? Entrambe?
Entrambe, certamente. Così come il linguaggio vuole la sua estetica, la musica, che è un linguaggio, non può prescindere dallo scrigno che le dà peso e forza. Per questo, confido nella preveggenza del produttore artistico: la capacità di vedere oltre il contenuto, di sentire la potenzialità di un motivetto scappato dal pianoforte.

E quanto la bellezza dell’estetica contamina e influisce sulla resa finale e sulla scrittura della tua musica?
Influisce fortemente perché penso all’udito, all’eufonia. Se la melodia mi sembra coerente e gradevole la chiudo, altrimenti resta appesa nei secoli dei secoli. Sono anche sinestesico, nel senso che il mio cervello associa un colore agli accordi e, dunque, al brano in generale. Il mio primo singolo, Senza voce, lo associo a un misto tra viola e grigio, il secondo, Fine di un’estate, al rosso, o all’arancio. E quando li riascolto, o canto, visualizzo quel bagliore colorato.

La bellezza di questa donna, di questa sua danza in armonia con la natura e la libertà. Parliamo di questo video uscito da poco… parla di fine ma anche di nuovi inizi…
La danzatrice parla alle cose naturali perché la canzone lo richiede, cerca conforto, cerca ispirazione in esse. Il contrasto di luci e colori, il bosco, l’aria verdeggiante sono il palcoscenico di una domanda che il ritornello raccoglie. Sicuramente, dopo la fine dell’estate, arriva la consapevolezza (forse un po’ presuntuosa, lo ammetto) di meritare di meglio. Un settembre infinito di possibilità.

E una domanda estetica ci viene d’obbligo visto che in un video pop non appari come invece sembra scontato che accada: per te è una fortuna o una minaccia all’identità tutta questa esposizione?
Faccio un po’ a pugni con la mia immagine, da sempre, per cui non avevo assolutamente intenzione di comparire. Preferisco essere una voce attiva fuori campo. Ho chiesto a Aemphis di tradurre in immagini il mio canto ed è stato molto semplice per lei, dal momento che ha “visto”, da subito, le parole del testo. Devo dire che non mi son posto il problema dell’esposizione, non avendo, di base, nessun’aspettativa. Sono contento che possano apprezzarmi o criticarmi, dopo aver ascoltato i miei pezzi.