Santo e Stone: la bellezza del nuovo rap

La bellezza passa anche dall’ingenuità. Anzi soprattutto dall’ingenuità… quella che significa anche libertà, consapevolezza, neutralità delle parti. Ingenuità nel colore candido della bellezza che ritroviamo nella protagonista del nuovo video, un po’ donna e un po’ bambina. L’ingenuità di certi suoni che tornano ciclici come a segnare l’appartenenza al sistema. Ma poi anche tanta verità che in fondo non ha troppo bisogno di maschere. E in questo disco dal titolo “Cronico” a firma di Santo e Stone, ritroviamo tutto quello che segna il passo, il tempo e la loro personale dimensione di bellezza. Ci piacciono le cose semplici… e nonostante la costruzione, questo disco è un disco di cose semplici.

Noi iniziamo sempre parlando di bellezza. Andiamo oltre la mera scena estetica. Per i Santo e Stone cos’è la bellezza?
È una qualità che ognuno di noi ha suo modo, noi puntiamo sempre a rappresentarla sia nell’immagine, sia nella nostra musica. Ovviamente la bellezza è soggettiva, e quindi alcune volte può anche non essere compresa o condivisa.

E come dialoga con i contenuti dentro le vostre canzoni? Chi vince e chi ha più peso in definitiva?
Il contenuto di ogni traccia cerchiamo sempre di abbinarlo ad una versione estetica che possa rappresentare al meglio il nostro ideale di bellezza.

Insomma, nel tempo di oggi… qualcosa deve essere bello o deve essere importante? Può essere entrambe le cose?
Entrambe le cose, ci vuole equilibrio, poi la bellezza è soggettiva, per me può essere stupendo, per un altra persona no.
Per quanto riguarda l’importanza di un progetto, penso che possa essere compresa solamente da chi ha fatto parte della costruzione di esso, il traguardo più importante è riuscire a far comprendere la passione che è stata messa all’interno per poter far dire all’ascoltatore :”Wow, che bello”

Bella questa copertina. Un dualismo interessante. Siete voi due o sono due alter ego?
Siamo noi due, visti sotto l’aspetto artistico, dove le nostre menti sì uniscono per creare un mondo che appartiene a entrambi.

Che poi posso dirvi che questa copertina poco sembra legarsi al suono e alla filosofia di questo disco…? Lo dico come un complimento…
Questa copertina è nata dopo molto studio insieme a Riccardo, il nostro grafico e Art director. Siamo molto felici del risultato, perché secondo noi rispecchia il messaggio che volevamo trasmettere agli ascoltatori; abbiamo lavorato in piena sinergia, ci siamo conosciuti a fondo, abbiamo compreso i lati di ognuno e trovato compromessi.
Siamo due artisti distinti, ma in quest’album c’è stata talmente tanta unione a livello di scrittura, che sembra sia stato ideato da una sola mente. A livello visivo, la copertina, rappresenta molto bene questa forma di dualismo.