Stasera in tv Il dottor Živago di David Lean, con Omar Sharif

Stasera in tv su Iris alle 22,50 Il dottor Živago, un film del 1965 diretto da David Lean, con Omar Sharif, Julie Christie e Geraldine Chaplin. Tratto dall’omonimo romanzo di Boris Pasternak, fu presentato al 19º Festival di Cannes. Vinse cinque Golden Globe e cinque Oscar, tra cui quello per la musica con il celebre Tema di Lara di Maurice Jarre, che vendette centinaia di migliaia di copie e raggiunse la prima posizione nella Billboard 200. Nel 1998 l’American Film Institute l’ha inserito al trentanovesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Con Omar Sharif, Julie Christie, Rod Steiger, Alec Guinness, Geraldine Chaplin.

Trama
Yuri e Lara si conoscono prima della Grande Guerra, quando lui è sposato alla cugina Tonya e lei all’idealista Pasha. Durante il conflitto si ritrovano perché lui combatte e lei fa l’infermiera. Nel frattempo Pasha è diventato un pezzo grosso del partito comunista, salito al potere dopo la rivoluzione d’Ottobre, mentre la famiglia di Yuri s’è ridotta in miseria. Al ritorno a Mosca, Yuri si trasferisce negli Urali ed è li che Lara diventa la sua amante, ma la felicità è di breve durata.

“Sontuoso e appassionante, epico e commovente, Il dottor Živago, trasposizione cinematografica dell’omonimo e famosissimo romanzo di Boris Pasternak diretta da David Lean nel 1965, è uno spettacolo che lascia ammirati e senza fiato. Con buona pace dei detrattori, che gli rimproverano di essere troppo melenso e di aver incentrato gran parte della storia sulla travolgente passione amorosa tra Jurij e Lara, lasciando in secondo piano la Prima Guerra Mondiale e la Rivoluzione Russa, i due avvenimenti storici che fanno da sfondo alle vicissitudini dei protagonisti del film. Ma siamo sicuri che, come sostengono alcuni, i due succitati eventi siano stati trattati superficialmente? Sia il Primo Conflitto Mondiale che la Rivoluzione d’Ottobre, infatti, sono ben presenti nel racconto e la sceneggiatura concede loro il giusto spazio. Che poi David Lean e il suo sceneggiatore, Robert Bolt, abbiano dato più risalto alla travagliata storia d’amore tra i due protagonisti è vero, ma ciò non vuol dire che gli accadimenti che si verificano durante la loro relazione sentimentale siano stati ridotti a mero contorno.

Sul piano registico Il dottor Živago è formidabile: Lean era un autentico maestro nel creare film dal notevole impatto spettacolare e qui non smentisce la sua fama di cineasta abile a realizzare inquadrature ad ampio respiro riprendendo gli splendidi paesaggi in cui si svolge la vicenda con campi lunghi mozzafiato che hanno fatto scuola al punto da essere stati presi a modello da altri registi. Esemplari, a tal proposito, due scene: quella del funerale della madre di Živago e quella in cui il dottore guarda la slitta su cui viaggia la sua amata allontanarsi verso l’orizzonte, due momenti memorabili che dimostrano quanto Lean fosse a suo agio nel filmare i panorami sterminati.

Il cast è di alto livello e ricco di nomi importanti: Omar Sharif (Jurij Zivago); Rod Steiger (Viktor Komarovskij), Alec Guinness (il generale Evgraf Zivago), Tom Courtenay (Paša Antipov / Strel’nikov), Ralph Richardson (Aleksandr Gromeko) e Klaus Kinski (Kostoed Amurskij), eccellenti nei loro ruoli, e anche Julie Christie (Larisa “Lara” Antipova), Geraldine Chaplin (Tonja Gromeko) e Rita Tushingham (la ragazza interrogata dal generale Evgraf Zivago) adempiono al loro compito in maniera impeccabile. E pensare che per la parte della giovane Lara, Carlo Ponti, produttore del film, avrebbe voluto l’allora trentunenne Sophia Loren: ma quest’ultima come poteva, a quell’età, essere credibile nei panni di una diciassettenne? Meno male che Lean si oppose alla volontà di Ponti e preferì scegliere la meravigliosa Julie Christie per impersonare Lara.

Ragguardevole anche l’apporto del reparto tecnico, dal direttore della fotografia, Freddie Young, che sfrutta magnificamente il formato Panavision, agli scenografi, John Box, Terence Marsh e Dario Simoni, che nel ricostruire in Spagna, Finlandia e Canada la Russia dell’inizio del ventesimo secolo compiono uno straordinario lavoro che raggiunge l’apice nella creazione del palazzo ghiacciato (un capolavoro di rara magnificenza che rimane impresso nella memoria dello spettatore) in cui si rifugiano i due innamorati per vivere il loro amore proibito, passando per la costumista, Phyllis Dalton, a cui si devono gli impeccabili abiti di scena indossati dai protagonisti.

Non si può parlare di questa imponente opera senza spendere due parole sulle sublimi musiche composte da Maurice Jarre, che qui firma la partitura più trascinante e struggente della sua carriera (il celeberrimo “Tema di Lara” scioglierebbe anche il cuore più duro), dando così un contributo fondamentale all’ottima riuscita del film, che grazie alle immortali melodie del compositore francese e alla magistrale regia di Lean rappresenta uno degli esempi migliori del connubio tra musica e immagini.

L’insieme di tutti questi elementi contribuisce a fare de Il dottor Živago un kolossal grandioso, premiato da un considerevole successo di pubblico e vincitore, nel 1966, di cinque Oscar (Miglior Sceneggiatura Non Originale, Miglior Colonna Sonora, Migliori Costumi, Miglior Fotografia e Miglior Scenografia), che contiene diverse scene indimenticabili, come quella della pacifica manifestazione di protesta repressa nel sangue e quella del tram (quest’ultima genialmente citata da Nanni Moretti in Palombella rossa, 1989), e che a distanza di tanti anni riesce ancora ad emozionare e coinvolgere profondamente, tenendo incollati allo schermo per oltre tre ore senza annoiare mai”.
(FilmTv)

Luca Biscontini