The Rideouts intervista su You’re love

the_rideouts_3E’ uscito il 23 luglio “You’re love”, il nuovo singolo dei The Rideouts. Un brano che racconta un amore a distanza. Il dolore della separazione.

The Rideouts intervista

Ciao ragazzi, come sono nati i The Rideouts?

L’idea del progetto The Rideouts è nata nel 2003 quando il gruppo di cui facevo parte a Liverpool, gli Earl Grey, si sciolse poco prima di firmare un contratto discografico. Io e il leader del gruppo, Stewart Boyle (ex Bullyrag), per un po’ abbiamo provato a mandare avanti il tutto ma ci siamo accorti che non era possibile. Così abbiamo intrapreso strade diverse. A quel punto ero convinto di esser pronto per iniziare un progetto mio grazie all’esperienza maturata.

Chi scrive i testi? Tutti insieme o vengono da una sola penna?

I testi, tranne due canzoni nell’album “All Day & All Night”, sono tutti miei come anche la musica. Il lavoro “di gruppo” avviene nel momento di arrangiare le parti dei vari strumenti dove ognuno porta la sua idea. Mi piace poter lavorare su idee diverse dalle mie e ottenere un lavoro finale di tutto rispetto.

È uscito da poco “You’re love”, un brano perfetto per la pandemia ma in realtà è stato scritto nel 2018. Come mai hai scelto di pubblicarlo solo ora?

Quando l’ho scritto l’ho messo da parte per un album acustico che ho sempre avuto in mente di fare. L’ho visto come il punto di partenza di un altro percorso da intraprendere in futuro.

Poi è arrivata la pandemia e quella che era stata scritta come una canzone ispirata dalle vicissitudini di altre persone è diventata personale, la rappresentazione di un rapporto a distanza forzato. Così ho deciso di pubblicarla.

È diverso dalla prima versione o è esattamente come era nel 2018?

Quando l’ho scritto c’erano solo chitarra e voce. Ma l’idea di avere un violoncello che facesse da controcanto, che rendesse di più l’idea di intimità mi ronzava nella testa da subito. Così mi sono messo alla ricerca di un violoncellista-compositore con cui collaborare. Ho trovato Yoed Nir (Regina Spektor, Noa e altri) il quale ha apprezzato il pezzo e ha composto e registrato la parte di violoncello in 24 ore. Quello che ha fatto lo sentite nel brano: fantastico, secondo me.

Il brano a cui siete più legati?

Put the blame on me” dall’album “Heart & Soul”. Non a caso è quello che al momento è accompagnato dal video più strutturato, curato che abbiamo realizzato finora. È molto personale e pertanto molto importante per me.

Prossimi progetti?

Diverse idee. Non mi fermo mai, per fortuna. Non ho ancora un’idea precisa di come sarà il prossimo lavoro, sto buttando giù delle bozze. Le mie ispirazioni al momento sono varie, perciò è difficile dire quale strada prenderà il futuro album. Spero abbiate voglia di scoprirlo.