Addio a Franco Di Giacomo. Da Sergio Leone al Postino di Troisi, dai Taviani a Scola e Moretti

Il grande direttore della fotografia Franco Di Giacomo è morto ieri ad Acilia, vicino Roma, all’età di 83 anni. Oltre 120 film al suo attivo, ha lavorato con alcuni dei più grandi registi italiani, da Bertolucci a Ettore Scola, dai Taviani a Nanni Moretti. E’ stato anche presidente dell’A.I.C., l’associazione degli autori della fotografia.

Franco Di Giacomo Nanni Moretti

Franco Di Giacomo con Nanni Moretti

Originario di Amatrice, inizia la sua carriera come assistente di Aldo Tonti, per poi diventare fuochista e alla fine operatore alla macchina. Fino al 1970 partecipa a diversi b-movies, ma anche a film che resteranno nella storia del cinema. E’ infatti uno degli operatori del kolossal “Cleopatra” con Liz Taylor, ma anche di “Matrimonio all’italiana” di Vittorio De Sica, oltre che di due film di Pasolini, “Uccellacci e uccellini” e “Porcile“. E’ però ricordato soprattutto come operatore alla macchina nei film cult di Sergio Leone, “Il buono, il brutto e il cattivo” e “C’era una volta il West“, entrambi agli ordini del maestro Tonino Delli Colli.

Franco Di Giacomo 2

Franco Di Giacomo

Dopo anni di gavetta viene chiamato nel 1969 da Salvatore Samperi che lo “promuove” al ruolo di direttore della fotografia nel suo sfortunato “Uccidete il vitello grasso e arrostitelo“. Nei primi anni alterna film di genere come “Chi l’ha vista morire?” di Aldo Lado, “…e tanta paura” di Paolo Cavara e “Quando le donne avevano la coda” di Pasquale Festa Campanile a film d’autore come “Strategia del ragno” di Bernardo Bertolucci o “Nel nome del padre” di Marco Bellocchio, col quale girerà anche “Marcia trionfale“.

Franco Di Giacomo Comencini

Di Giacomo con Luigi Comencini

Lavora anche con Dario Argento in “4 mosche di velluto grigio“, e prosegue con “La Tosca” di Luigi Magni, “Polvere di stelle” di Alberto Sordi, “Libera, amore mio!” di Mauro Bolognini, “L’anatra all’arancia” di Luciano Salce e “La stanza del vescovo” di Dino Risi. Verso la fine degli anni ’70 c’è il boom dei film con Bud Spencer diretti dall’ex assistente di Leone, Michele Lupo. Di Giacomo ne “illumina” ben quattro, da “Lo chiamavano Bulldozer” a “Uno sceriffo extraterrestre… poco extra e molto terrestre“.

Franco Di Giacomo Bud Spencer

Di Giacomo con Bud Spencer

Con i fratelli Taviani i film sono addirittura 5, tra cui “La notte di San Lorenzo” che nel 1983 gli permette di vincere il David di Donatello, per il quale riceverà altre quattro nomination del ventennio successivo (e tre ai Nastri d’argento). Sempre negli anni ’80 cura la fotografia dei film di Nanni MorettiSogni d’oro” e “La messa è finita“, di quelli di Damiano Damiani “Amityville Possession” e “L’inchiesta“, ma anche quella di “Oci Ciornie” di Nikita Mikhalkov.

Franco Di Giacomo Oci ciornie

Di Giacomo sul set di “Oci Ciornie”

Negli anni ’90 altre illustri collaborazioni, come “La casa del sorriso” di Marco Ferreri, “Marcellino” di Luigi Comencini e “Parenti serpenti” di Mario Monicelli. Uno dei film più importanti della carriera di Di Giacomo è però “Il postino” di Massimo Troisi e Michael Radford, che vincerà l’Oscar come miglior film straniero. Con “Romanzo di un giovane povero” inizia nel 1995 anche la collaborazione con Ettore Scola, proseguita poi con “La cena“, “Concorrenza sleale” e “Gente di Roma“. Nel 2000 vince il Premio Flaiano alla carriera e nel 2004 conclude la sua carriera di direttore della fotografia con la miniserie “Luisa Sanfelice” dei fratelli Taviani, a cui fa seguito quattro anni dopo un ultimo film, il misconosciuto “Appuntamento a ora insolita” di Stefano Coletta.

Franco Di Giacomo

Di Giacomo negli anni 2000

Negli ultimi anni è stato anche docente di fotografia presso l’Accademia ACT Multimedia di Cinecittà.

 

Ivan Zingariello