Il calcio mi ha salvato: Mondospettacolo incontra Totò Schillaci



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Tempi di Europei di Calcio: Mondospettacolo ha incontrato il capocannoniere dei Mondiali 90, Totò Schillaci, che ci ha parlato della sua vita, che ha raccontato in un libro, uscito di recente, dal titolo “Il gol è tutto”, scritto assieme al giornalista Andrea Mercurio e pubblicato da Piemme Edizioni.

Ciao Totò, grazie per aver accettato questa intervista: come stai?

Benissimo, grazie a voi per avermi invitato!

Parliamo della tua autobiografia, appena uscita, dal titolo “Il gol è tutto”, scritta a quattro mani con il giornalista Andrea Mercurio, per Piemme Edizioni: come mai la scelta di raccontarti in un libro e come mai proprio questo titolo?

Partiamo dalla scelta del titolo: Il gol è tutto perchè mi ha salvato allontanandomi da una vita che sarebbe stata sicuramente difficile nel mio quartiere d’origine e poi, nello specifico, il gol è importante nel calcio perchè ti permette di andare avanti, di farti conoscere, di essere acquistato da grandi squadre, come è successo a me. Per quanto riguarda invece la scelta di parlare di me in un libro, poichè nello stesso racconto essenzialmente la storia di un ragazzo nato e cresciuto, appunto, in un quartiere difficile, come il CEP di Palermo, un ragazzo che sin da bambino rincorre il sogno del calcio, come fosse il suo unico obiettivo nella vita…  E’ un libro molto intenso, al tempo stesso duro, dal momento che non parla solo di calcio, ma anche d’amore, di sentimenti, di sesso, di mafia, degli anni 90, dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e della loro uccisione, delle offese che a volte noi meridionali subiamo andando al Nord: è un libro indirizzato soprattutto ai giovani, a chi volesse intraprendere la carriera calcistica, una carriera fatta di tanti successi, ma anche e soprattutto di tanti sacrifici: è quello che voglio riuscire a far comprendere io.

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Totò sei stato l’eroe calcistico degli Anni 90: ricorderemo infatti, per sempre, il tuo sguardo attonito delle notti magiche dei mondiali in Italia, in quell’ anno…. Che ricordi hai?

Tutto ebbe inizio quando fui acquistato dalla Juve, passaggio che mi permise di essere convocato poi in Nazionale, quando non avevo niente da perdere e quando il mio unico obiettivo era riuscire a conquistarmi almeno la panchina ma poi le cose sono andate meglio di ogni mia più rosea aspettativa, in quanto ho giocato e mi sono conquistato il mio posto: è stata per me una sorpresa straordinaria!!

Nel tuo libro che vede la  prefazione di Edoardo Bennato, interprete, assieme a Gianna Nannini, dell’inno di quei mondiali, ad un certo punto scrivi questo: “Il gol è tutto ma senza di voi non sarebbe niente”…  Cosa intendi con questa affermazione?

Per questo libro ho avuto molte collaborazioni, grazie a Piemme, la casa editrice, appunto, e in generale devo dire grazie a tutte le persone che ho incontrato nella vita,  sia a livello calcistico che a livello umano: con i consigli delle persone che mi hanno voluto bene, infatti, io mi sono salvato, e ho potuto prendere una strada ben diversa da quella a cui ero destinato se fossi rimasto nel mio quartiere…

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Totò, siamo in chiusura: lascia un messaggio ai lettori di Mondospettacolo…

Io ringrazio voi di Mondospettacolo per questa intervista e poi, naturalmente, saluto tutti e vi invito a leggere il mio libro, perchè è una storia intensa, molto bella, indirizzata, come ho già detto, soprattutto ai giovani, perchè tutti possono farcela, così come ce l’ho fatta io, nonostante le difficoltà della realtà dalla quale provenivo… Tutti possiamo realizzare i nostri sogni!!

ILARIA GRASSO