Big Big Train: Intervista a Greg Spawton sul successone del cd Common Ground

Il clamoroso successo di Common Ground, il più recente album dei Big Big Train, una delle più acclamate e prestigiose band di new prog nel mondo, darà il via ad un lungo tour che partità in Uk il 22 Marzo 2022 e che comprenderà un’attesissima data a Londra al Palladium.

Un periodo d’oro per il gruppo il cui line-up principale è composto da Greg Spawton, chitarra e basso, David Longton, voce solista, flauto, tastiere e chitarra, Nick D’Virgilio, batteria, cori, percussioni, chitarre e tastiere e Rikard Sjoblom, chitarra, tastiere e vocals.

I Big Big Train si sono formati a Bournemouth, Inghilterra, nel 1990, ma fino al 2009 la formazione è stata presente sulle scene per lo più con i suoi cd, quindi con il lavoro realizzato in sala di registrazione e quasi mai con esibizioni live. I riscontri eccezionali delle loro produzioni, però, hanno convinto Greg Spawton e compagni ad avventurarsi anche sui palcoscenici di tutta Europa e la popolarità del gruppo è andata a crescere notevolmente anche da quel versante, parallelamente con il numero dei fans appassionati. E, nonostante vari avvicendamenti dei membri, compreso l’abbandono del co-fondatore Andy Poole nel 2018, il gruppo di Gathering Speed, Folklore e Grand Tour, lo scorso cd uscito nel 2019, ha continuato la propria inarrestabile ascesa. Abbiamo parlato dei Big Big Train e di Common Ground al membro fondatore e principale songwriter, il talentuoso Greg Spawton… (Ph. Credits: Sophocles Alexiou

 

La title track Common Ground è una canzone d’amore, cosa non frequentissima in cui imbattersi in un album di rock progressive. Quali sono state le tue reazioni quando David Longton, il compositore, ti ha fatto ascoltare questo brano?

Sono davvero contento che David abbia trovato la felicità! Penso che questo dovrebbe riflettersi nella sua musica. Per tradizione le band di prog rock evitano le canzoni d’amore ma, se ben trattato, l’argomento amore e relazioni sentimentali non dovrebbe affatto essere off litimts. Infatti anche l’ultimo pezzo dell’album, Endnotes, tocca il tema dell’amore, anche se in modo obliquo.

 

Il cd Common Ground è entrato nella top 40 in UK e sta andando alla grande anche in Germania. Ti aspettavi un simile successo?

No, non ho mai creduto che avremmo iniziato ad apparire nelle classifiche di vendita o che avremmo suonato in show molto più grandi. Il prog rock non è stato più di moda dall’inizio degli anni Ottanta, quando ci fu un breve revival in UK con bamd tipo I Marillion, Solstice e Twelfth Night. Così noi abbiamo praticamente nuotato controcorrente. Non mi sono mai preoccupato del fatto che la nostra musica potesse essere di moda oppure no. Alcuni artisti sembrano avere l’esigenza di essere percepiti come “cool”. Questa non è una cosa alla quale noi abbiamo mai dato attenzione, quindi per noi è stato piacevole avere iniziato a trovare un’audience alle nostre condizioni.

 

Quali erano i tuoi eroi musicali quando eri un teeenager, specialmente per quanto riguarda la chitarra e il basso?

Io ho cominciato come chitarrista e Anthony Phillips è stato una delle mie maggiori ispirazioni. Lui ha sviluppato un suono della dodici corde a dir poco straordinario insieme a Mike Rutherford. Ancora oggi io compongo spesso con la dodici corde e c’è qualcosa nel modo in cui Anthony mette insieme le corde in sequenza che è davvero parte del mio DNA. Un’altra delle mie ispirazioni per quanto riguarda il songwriting è stato Peter Hammill. Le sue liriche sono brillanti, lui ha scritto delle grandiose melodie anche quando il materiale dei Van Der Graaf Generator è stato piuttosto dark. Per quanto concerne invece il basso, penso che Mike Rutherford sia sempre stato un bassista davvero musicale, così lui è stato una delle mie maggiori ispirazioni nel modo di suonare questo strumento. Come Mike, io uso il Moog Taurus bass pedal per quei grandi momenti in cui hai bisogno di un sound di basso davvero potente.

 

Tour dei Big Big Train a parte, quali sono i tuoi piani professionali per il futuro?

Ammesso che la pandemia sia ormai per lo più alle nostre spalle, il prossimo anno sarà impegnato con il tour e dopo di ciò si comincerà a comporre e registrare un altro album. Ci sono anche alcune altre cosette che potremmo realizzare. Ad esempio, il nostro show al Festival di Loreley in Germania di qualche anno fa è stato filmato e a noi piacerebbe pubblicarlo in blu-ray, dal momento che si è trattato di un concerto davvero ben riuscito in una location epica.

 

Susanna Marinelli