In limited edition blu-ray la Stephen King Film Collection II

A poco più di un anno dall’uscita del prezioso cofanetto blu-ray Stephen King Film Collection, contenente L’occhio del gatto, Unico indizio: la luna piena e Brivido, Koch Media lancia all’interno della sua sempre più ricca collana Midnight Classics la Stephen King Film Collection II, dispensatrice di altri tre lungometraggi derivati dalle pagine dello scrittore di paura più sfruttato dalla Settima arte.

Con booklet incluso all’interno della confezione insieme a tre cartoline raffiguranti le locandine dei tre film in questione, quindi, una limited edition in cui i titoli proposti sono stavolta accomunati da un elemento: il potere, rappresentato in tre diverse maniere.

 

Fenomeni paranormali incontrollabili (1984)

Fresca del successo di E.T. – L’extraterrestre di Steven Spielberg, la piccola Drew Barrymore è una bambina cui l’esercito americano dà la caccia nel tentativo di sfruttarne la facoltà di provocare incendi utilizzando la mente, acquisito perché i genitori, da giovani, parteciparono ad una serie di esperimenti segreti a base di misteriosi test medici. Tratto dal romanzo L’incendiaria, è chiaro fin dalla trama che individui nell’effettistica pirotecnica il proprio piatto forte questa oltre ora e cinquanta di visione che, diretta dal Mark L. Lester allora reduce da Classe 1984 e in seguito regista dello schwarzeneggeriano Commando, doveva inizialmente vedere al proprio timone di regia nientemeno che John Carpenter. Oltre ora e cinquanta che, impreziosita da un ricco cast spaziante da George C. Scott a Martin Sheen, passando per Heather Locklear e David Keith, se vogliamo costituisce insieme ai precedenti Carrie – Lo sguardo di Satana di Brian De Palma – di cui sembra quasi emulare nella spettacolare fase conclusiva la strage del ballo – e La zona morta di David Cronenberg un trittico di trasposizioni kinghiane incentrate su doti paranormali. Sebbene, più vicina ad una certa fanta-politica che all’horror puro, la pellicola, a proposito di De Palma e Cronenberg, risente probabilmente anche dell’influenza da parte dei loro Fury e Scanners.

Con sezione extra costituita da commento audio del regista, galleria fotografica, due trailer originali, quattro minuti di spot radiofonici, cinquanta di making of, sedici di intervista a Johannes Schmoelling dei Tangerine Dream (ai quali si deve la colonna sonora) e una clip in cui lo stesso suona il tema di Charlie.

 

La metà oscura (1993)

Timothy Hutton veste i panni di uno scrittore di successo che, autore di violenti thriller sotto pseudonimo, quando decide di cambiare genere e, quindi, far morire il suo alter ego letterario, vede quest’ultimo manifestarsi nella realtà e cominciare ad uccidere tutti coloro che hanno contribuito all’orientamento di tale direzione. Ed è lo stesso Hutton ad interpretare questa sorta di rivisitazione di Mr Hyde che provvede ad eliminare editori, agenti e così via; man mano che le forze dell’ordine, rappresentate soprattutto da uno sceriffo cui concede anima e corpo il grandissimo Michael Rooker, sospettano dello scrittore stesso, essendo presenti sui vari cadaveri le sue impronte digitali. Nel corso di un insieme che, come anche il precedente Misery non deve morire, si costruisce su una trama atta chiaramente ad allegorizzare le paranoie di coloro il cui mestiere consiste nello scrivere libri. Una trama mirata a ricordare che ogni essere umano possiede un’entità esteriore inibita e timida e una interiore appassionata e libidinosa che molti tendono a tenere nascosta, fornendo una riflessione sulle conseguenze dell’incoraggiamento del nostro lato bestiale. Una trama che, in pausa da qualche anno dai suoi cari vecchi morti viventi, dopo Il giorno degli zombi, di metà anni Ottanta, George A. Romero gestisce attraverso una lenta evoluzione narrativa tempestata dei vari omicidi, mai comunque eccessivamente espliciti. In quanto lascia ampio spazio allo splatter nella macabramente spettacolare sequenza finale con impressionante stormo di psicopompi.

Ricca anche in questo caso la sezione extra: commento audio di Romero e Stuart Feedback Andrews di Cinephobia radio, tv spot, trailer originale, trentacinque minuti di making of, quasi otto di scene eliminate, circa sette di featurette risalente all’epoca della realizzazione del film, due dietro le quinte. E, non ultimi, lo storyboard del finale originale e sette minuti di interviste a Hutton, Rooker, Amy Madigan (ricopre il ruolo della moglie del protagonista) e il regista.

 

The mangler – La macchina infernale (1995)

Conclusa l’anno precedente la gettonatissima epopea nightmariana del suo artigliato Signore degli incubi Freddy Krueger, Robert Englund torna ad avere a che fare con un mostruoso trucco (e in questo caso anche arti metallici) incarnando lo spietato e diabolico padrone di una lavanderia industriale dove, improvvisamente, cominciano a verificarsi mortali incidenti a causa della gigantesca stiratrice. Il mangano suggerito dal titolo, appunto, che, concretamente concepito in un’epoca in cui la Settima arte non era ancora dominata dal facile e ormai abusatissimo ricorso alla computer graphic, finisce per rivelarsi l’elemento più scenograficamente fascinoso di questa riduzione da grande schermo de Il compressore, racconto contenuto nella raccolta A volte ritornano. Riduzione che, dietro la macchina da presa, il Tobe Hooper cui dobbiamo il capolavoro Non aprite quella porta mette in piedi concentrandosi in particolar modo sulle indagini dai risvolti soprannaturali condotte da un Ted Levine detective affiancato da un Daniel Matmor esperto di magia nera. Ma senza dimenticare un epilogo altamente spettacolare e momenti particolarmente cruenti e sanguinosi; tanto che non solo la pellicola circolò a suo tempo in videocassetta italiana in una versione censurata, ma è senza alcun dubbio quella maggiormente gore tra le tre proposte in questa Stephen King Film Collection II. Una vera e propria denuncia in salsa horror nei confronti della irrefrenabile sete di capitalismo che, inoltre, ha avuto due pessimi sequel concepiti direttamente per il mercato dell’home video: The mangler 2 di Michael Hamilton-Wright e The mangler reborn di Matt Cunningham ed Erik Gardner.

Con commento audio del co-sceneggiatore David Brooks, trailer originale, spot televisivo, ventuno minuti di intervista ad Englund e quasi un quarto d’ora di dietro le quinte dell’epoca nel comparto riservato ai contenuti speciali.

 

Francesco Lomuscio