Leda P canta la violenza domestica vista dagli occhi di una bambina

Sulla passerella di Mondospettacolo approda per la prima volta la cantante, classe 97’, Paola D’Alessandro (in arte “LEDA P”) la quale, ha iniziato il nuovo anno lanciando il suo brano, dal titolo “Allegra”, in cui tratta il delicato tema della violenza domestica vista attraverso gli occhi di una bambina.

La giovane cantautrice, ha conseguito una laurea magistrale (con 110 e lode) in canto pop presso il conservatorio di Benevento e nel suo curriculum, può vantare un secondo posto ad Area Sanremo Tour (2017) che le è valso la pubblicazione del singolo “È troppo tardi” (prodotto da Gianni Testa e uscito sotto l’etichetta Riserva Sonora) e la partecipazione a “IBand” (talent andato in onda nel 2019 su La5).

 

 

Quando e com’è nata la tua passione per la musica?

 

La mia passione per la musica è nata praticamente da subito: a soli quattro anni, ascoltando la canzone “Di sole e di azzurro” di Giorgia, rimasi letteralmente innamorata della sua voce.

Sul mio profilo Instagram, tramite un reel, raccontai questo momento che riguarda la mia infanzia, al quale proprio Giorgia, mi aveva commentato: “che emozione!”.

Sinceramente, non mi sarei aspettata di riuscire a far emozionare la mia cantante preferita.

 

Hai studiato musica o sei autodidatta?

 

Sì, ho studiato molto: ho iniziato al liceo musicale di Novara, diplomandomi in flauto traverso, e ho ottenuto anche la triennale in flauto traverso al conservatorio “G. Cantelli” di Novara.

Inoltre, ho conseguito una laurea magistrale, con 110 e lode, in canto pop presso il conservatorio di Benevento.

Uno dei momenti che mi è rimasto più impresso, di quest’ultima esperienza, è rappresentato dalla tesi-concerto: è stato molto bello aver suonato insieme ai miei compagni di classe e riuscire ad esprimere, attraverso la musica, ciò che avevo scritto all’interno del progetto.

 

Quindi oltre a cantare, sei anche musicista… ma scrivi anche i pezzi delle tue canzoni?

Sì, da quando avevo 18 anni.

 

Cosa vuoi trasmettere tramite la musica? Chi è Leda P nelle sue canzoni?

 

Leda P nasce dall’anagramma di una parte del mio cognome e dall’iniziale del mio nome (Paola D’Alessandro) ed è un’artista, che ama esprimere liberamente le emozioni che prova in quel momento, attraverso la musica.

Per me la musica è un po’ una valvola di sfogo, attraverso la quale, tiro fuori sentimenti, come ad esempio, rabbia e tristezza.

Però, sto cercando di scrivere anche canzoni un po’ più allegre: un esempio è “Bolla”, una canzone uscita l’estate scorsa.

 

Hai partecipato a qualche concorso canoro?

 

Sì, ho partecipato nel 2019 al talent “Iband”, che è stato trasmesso in televisione dall’emittente La5, ad Area Sanremo Tour (secondo posto nel 2017), al “Je so’ pazz” (concorso canoro dedicato a Pino Daniele in cui sono arrivata in semifinale) e al “NoKep tv” (in cui sono arrivata in finale nell’edizione conclusasi la scorsa estate).

 

C’è un cantante che ammiri da cui prendi ispirazione? Con chi un giorno ti piacerebbe collaborare?

 

Mi piacerebbe scrivere dei testi insieme a Federica Abbate.

Se dovessi invece scegliere con chi cantare, direi Elisa, Michele Bravi ed ovviamente, Giorgia: lei per me è sempre stata un modello da seguire, per il suo modo di esprimersi e per la sua libertà.

Quando mi chiedevano che cosa volessi fare da grande rispondevo, senza dubbio, Giorgia.

Negli ultimi anni, ho incominciato ad apprezzare anche la cantante Elisa, la quale è stata oggetto della mia tesi magistrale, intitolata: “Elisa Toffoli musica e ambiente sullo stesso pianeta”, che tratta dell’impatto ambientale della musica, quindi, quanto ascoltare e fare musica inquina l’ambiente.

Il suo impegno, per la salvaguardia e la salute dell’ambiente, sono solamente da ammirare e prendere d’esempio.

 

Oltre Giorgia e Elisa, ci sono altri artisti che ti piace ascoltare?

 

Mi piace ascoltare artisti “molto tristi”, come Francesca Michielin, Sergio Endrigo e Michele Bravi.

In pratica, ascolto i “Leopardi” della musica (sorride).

 

Il tuo ultimo singolo, parla di violenza domestica e il titolo è “Allegra”: come mai la scelta di questo titolo?

 

 

La copertina del singolo Allegra di Leda P

 

In realtà, “Allegra”, non è l’allegria (anche se dal titolo, ci si aspetta una canzone felice), ma è una bambina che vive la violenza domestica.

Ho scritto questa canzone per dar voce a chi voce non e ha e resta “piccolo” e impotente davanti a queste situazioni.

Tra l’altro, ho scoperto che sfortunatamente, tanti miei amici, hanno vissuto questa problematica: sono contenta di aver scritto questa canzone anche per loro e che in qualche modo, si siano sentiti abbracciati dalle mie parole.

 

 

Hai dei progetti per il presente e per il futuro?

 

Mi piacerebbe realizzare una canzone che parli di una tematica che ho davvero a cuore: l’ambiente.

E’ un argomento importante, in cui è facile cadere nella banalità… bisogna trovare le parole giuste.

Inoltre, ci sono in cantiere già due nuove canzoni che usciranno a breve: in una, parlo di relazioni adolescenziali “leggere” come la primavera (facendo un accenno proprio all’ambiente).

Nell’altro pezzo, parlo di una storia d’amore in cui l’altra persona, ti vede in un modo, ma in realtà sei esattamente l’opposto: può capitare nella vita, di crearsi delle aspettative nei confronti dell’altra persona, che poi si rivelano diverse da quelle che ci aspettavamo.

 

Che cosa ne pensi degli artisti che si sono esibiti al Festival di Sanremo?                            

 

Parto dalla mia preferita, Giorgia: da lei mi sarei aspettata una canzone diversa, più ad effetto, come “Di sole e di azzurro”. Purtroppo, non è stato così, ma considerando che il suo nuovo album uscirà a breve, probabilmente, questo potrebbe aver influito nella sua scelta.

Però, penso che questa potrebbe essere stata semplicemente una scelta stilistica: durante un’intervista la cantante ha dichiarato che le piace cambiare e sperimentare cose diverse.

Ho apprezzato molto la canzone di Elodie dal titolo “Due” (scritta anche da Federica Abbate).

Comunque al di là anche di qualche particolare “fuoriprogramma” (come le famose rose di Blanco), ho guardato volentieri il Festival: Il mio sogno, è quello di poter calcare anch’io un giorno, un palcoscenico così importante come quello dell’Ariston.

 

 

Hai dei contatti social?

 

Sì, ho una pagina Facebook (Paola D’Alessandro), un profilo Instagram e TikTok (ledap_music7).

Inoltre, potete trovarmi anche su Youtube, Spotify e iTunes (Leda P).

 

A cura di Alessandro Berardi